Personale

Pa, la riqualificazione del personale punta a un miliardo di euro

Alle risorse Pnrr si possono aggiungere a 4-500 milioni di fondi Ue ordinari. In arrivo un voucher da 500 euro medi per 250mila dipendenti

immagine non disponibile

di Gianluca Bertagna

Il rilancio della formazione dei dipendenti pubblici è uno snodo cruciale per la «transizione amministrativa» necessaria ad attuare il Recovery Plan. Sul punto, il dipartimento della Funzione Pubblica lancia e coordina il progetto «Riformare la Pa» finalizzato ad accrescere le competenze dei lavoratori del pubblico impiego puntando a superare l’attuale investimento minimo, 48 euro all’anno a dipendente, censurato anche dal premier Draghi. I primi tasselli finanziari sono portati dal Pnrr, che prevede 139 milioni di euro destinati alla vera e propria formazione individuale e 350,9 milioni per i piani di riorganizzazione, con focus particolare sugli enti locali; dai fondi Ue della programmazione ordinaria 2021-2027, poi, potrebbero arrivare fino a 4-500 milioni da destinare alla nuova sfida.

Gli ultimi interventi legislativi, è vero, hanno puntato a potenziare gli ingressi nella Pa acquisendo nuove giovani risorse valutate sul percorso di studi e sulle loro competenze. Ma questo non cancella l’esigenza di valorizzare le risorse umane già in campo, che hanno patito le conseguenze dei taglio alle possibilità di aggiornamento e formazione introdotti con la crisi del debito sovrano. Anche dove quei vincoli sono stati superati, come negli enti locali, rimane il problema del finanziamento di spese fondamentali ma impegnative per i bilanci.

Il percorso voluto dal ministro per la Pa Renato Brunetta non poteva che procedere, quindi, con una spinta alla formazione, con l’obiettivo dichiarato di innalzare il numero dei laureati presenti nel corpo della PA e il loro livello di specializzazione, anche tramite il conseguimento di master, dottorati o ulteriori lauree; e di inserire nei contratti misure premiali in costanza di formazione continua, garantendo una leva fondamentale per il percorso di carriera. Una spinta potrà arrivare anche dal Piano integrato del 2022, introdotto dal Dl 80/2021.

L'emergenza formativa riguarda prima di tutto le tre transizioni fondamentali del Pnrr: digitale, ecologica e amministrativa.

Le azioni concrete inizieranno da subito. Ad ottobre sono previsti i primi corsi «Mooc». Il termine è l’acronimo di Massive Online Open Courses e fa quindi capire la volontà di raggiungere il prima possibile il maggior numero di dipendenti, fondamentalmente, in questa fase, con riferimento ai temi chiave del Pnrr. Lo strumento, una volta avviato, permetterà perfezionamenti e aggiornamenti in tempi rapidi per stare al passo con le novità di legge e di contesto operativo.

A tale profilo sono destinati almeno 10 milioni di euro dei 139 previsti in tale ambito.

Altri 20 milioni sono specifici per la formazione della dirigenza attraverso le Comunità di Pratica. Infine, una importante novità riguarda l’istituzione di voucher formativi con 125 milioni di euro, che potrebbero tradursi in buoni da 500 euro per 250mila dipendenti pubblici.

A più ampio respiro temporale, il cronoprogramma prevede infatti come data di conclusione il primo semestre del 2026, vi è un’altra linea di investimenti, denominata «Sviluppo delle capacità nella pianificazione, organizzazione e formazione strategica della forza lavoro».

Vale 350,9 milioni di euro e finanzia progetti di cambiamento organizzativo promossi dagli enti locali – protagonisti di questa misura, in quanto tra gli enti con i budget meno capienti in punto di innovazione organizzativa – che siano in grado di combinare lo sviluppo di competenze dei dipendenti all’innovazione organizzativa e tecnologica, al fine di migliorare la capacità dell’ente di rispondere ai bisogni dei cittadini.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario completare poi alcune riforme già in corso. Dal punto di vista degli attori è stata avviata la revisione della Sna e del Formez; rispetto alla programmazione è stato varato all’articolo 6 del Dl 80/2021 il Piano Integrato. E un ruolo centrale è affidato alla contrattazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©