Progettazione

Prevenzione incendi, approvata la regola tecnica per la sicurezza nelle stazioni ferroviarie

Il Comitato tecnico dei Vigili del Fuoco ha licenziato lo schema per le stazioni Fs di oltre 5mila mq

di Mariagrazia Barletta

Presto le stazioni ferroviarie saranno dotate di una regola tecnica antincendio. Nella seduta di martedì 20 luglio, il Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione incendi, organismo consultivo dei Vigili del Fuoco, ha licenziato in via definitiva lo schema di norma verticale da applicare alle stazioni ferroviarie con superficie coperta e aperta al pubblico superiore a 5mila mq. Dopo l'inclusione, con il Dpr 151 del 2011, delle stazioni tra le attività soggette a controllo da parte dei Vigili del Fuoco, sta per concludersi un altro passaggio importante: la predisposizione di una norma ad hoc per la definizione delle misure di prevenzione, protezione e gestionali per la progettazione e il funzionamento, in sicurezza, di tali infrastrutture.

La regola tecnica verticale entrerà a far parte del Codice di prevenzioni incendi (Dm 3 agosto 2015), prima, però, occorrono altri passaggi. La bozza di allegato tecnico dovrà essere completata con l'articolato per poi essere notificata alla Commissione europea (ai sensi delle direttive Ue 2006/123/Ce e 2015/1535) per i rituali controlli sull'assenza di ostacoli alla libera circolazione delle merci. Il periodo di standstill dura di norma tre mesi, poi – se non vi saranno osservazioni in ambito europeo - la regola tecnica potrà intraprendere il suo percorso verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il campo di applicazione
Rientrano nel campo di applicazione della nuova norma non solo le grandi stazioni. Per avere un termine di paragone in relazione ai 5mila mq che definiscono il campo di applicazione, si pensi che la stazione Termini, a Roma, si sviluppa su oltre 200mila mq e la stazione Tiburtina ha 35mila mq aperti al pubblico. Come specificato in una nota della Rtv, ai fini della determinazione del campo di applicazione, nel computo della superficie coperta non si considerano le sedi ferroviarie all'aperto, ossia le aree all'aperto dei binari su cui si svolge la circolazione ferroviaria, e le adiacenti banchine di stazione. Più precisamente, le sedi ferroviarie all'aperto (e le corrispondenti banchine) vanno escluse dal computo solo se sono su spazio a cielo libero (ossia non delimitato superiormente) o su spazio scoperto (spazio tale da contrastare temporaneamente la propagazione dell'incendio tra le eventuali opere da costruzione o strutture che lo delimitano, rispondente ai requisiti dettagliati nel capitolo S.3 sulla compartimentazione).

Le disposizioni applicabili
Ulteriori ed eventuali attività soggette a controllo inserite nella stazione - come i negozi, i depositi, le officine per il materiale ferroviario - non sono oggetto della nuova Rtv e ad esse si applicano le relative disposizioni di prevenzione incendi. Ovviamente la Rtv contiene le indicazioni complementari o sostitutive delle soluzioni conformi presenti nella Regola tecnica orizzontale (Rto) del Codice e, come sempre, il punto di partenza della progettazione antincendio è la valutazione del rischio. Inoltre, almeno le aree destinate agli accumulatori elettrici di trazione (muletti, transpallet, macchine per la pulizia con uomo a bordo, etc..) e i depositi con carico di incendio specifico superiore a 1200 MJ/mq vanno considerate a rischio specifico (si applica il capitolo V1 del Codice).

Resistenza al fuoco
Per le stazioni di superficie lorda totale non superiore a 10mila mq (si fa riferimento alle superfici coperte di tutti i piani comprese nel profilo esterno dell'opera da costruzione, accessibili ai viaggiatori, inclusi i servizi e le aree commerciali) è ammessa la classe minima di resistenza al fuoco 15 se la stazione è su un unico piano con quota compresa tra -1 e 1 metro e l'opera da costruzione è destinata esclusivamente alla circolazione ferroviaria, ai servizi viaggiatori e alle aree commerciali di stazione e compartimentata rispetto ad altri edifici, verso i quali non deve esserci alcun tipo di comunicazione. Per le banchine di stazione di sedi ferroviarie coperte, la delimitazione del compartimento ai fini della classe di resistenza al fuoco è ammessa per mezzo di compartimenti a soffitto progettati seguendo le norme tecniche. Per tali aree è ammessa la classe minima 60 se i binari sono fuori terra e non vi è traffico Rid, ossia se non circolano o sostano treni che trasportano sostanze pericolose. In presenza, invece, di trasporto di sostanze appartenenti alle classi di pericolo 3 e 4 della normativa Rid (regolamento internazionale sul trasporto di merci pericolose per ferrovia), la classe di resistenza al fuoco (pari almeno a 120) deve essere verificata con la curva nominale degli idrocarburi.

Comunicazioni con altre attività
Riguardo alla compartimentazione, un punto delicato è la comunicazione con altre attività. La norma ammette comunicazioni di tipo protetto e chiusure almeno E30-Sa (il passaggio di fumi e gas caldi deve essere impedito per almeno 30 minuti; la sigla Sa indica che la tenuta al passaggio di gas o fumi è garantita a temperatura ambiente) tra la stazione e altre attività, se i rispettivi sistemi d'esodo sono indipendenti. In presenza di attività civili con sistemi d'esodo in comune con la stazione, i requisiti di compartimentazione per le comunicazioni diventano più severi e si richiede che queste siano di tipo a prova di fumo. Per le stazioni di interscambio con metropolitane, aerostazioni, stazioni marittime, e in tutte le condizioni con occupanti in transito, non sono richiesti requisiti di compartimentazione per le comunicazioni; ciò vale anche nel caso in cui i sistemi di esodo dovessero essere in comune. In presenza di attività commerciali con superficie lorda superiore a 400 mq, bisogna far riferimento alla normativa vigente, dunque alle relative regole tecniche verticali.

Esodo: atri, connettivi e banchine punti delicati per l'affollamento
Ai fini dell'esodo, devono essere ben valutati eventuali affollamenti provenienti da altre attività, come negozi, aerostazioni, alberghi, che eventualmente possono interessare gli atri, i corridoi, gli spazi connettivi della stazione. In ogni caso, le vie di esodo degli spazi comuni di distribuzione dei viaggiatori non devono attraversare aree di tipologia diversa. Ai fini del calcolo della lunghezza d'esodo, inoltre, gli spazi comuni di distribuzione possono essere assimilati a luogo sicuro temporaneo se rispondenti a precise caratteristiche (carico d'incendio specifico di progetto entro i 50 MJ/mq, rispetto della distanza limite tra facciate contrapposte non compartimentate affaccianti sugli spazi di distribuzione, livelli di prestazione definiti per le misure controllo dell'incendio e controllo del fumo e del calore). Altro punto delicato è l'affollamento delle banchine di stazione (e degli ambiti a cui afferiscono più banchine), calcolato in funzione del numero di binari serviti, della massima capacità di trasporto dei passeggeri nei treni che vi sostano o transitano e della presenza contemporanea dei passeggeri sui treni e in attesa sulla banchina. Per le banchine che servono binari su spazio a cielo libero o scoperto si applicano le indicazioni dell'esodo per attività all'aperto (si possono prevedere piani a raso in corrispondenza delle sedi ferroviarie per la verifica del corridoio cieco).

Procedure specifiche per traffico Rid
Per le stazioni ferroviarie (sempre di superficie superiore a 5mila mq) vanno sempre previsti il piano per il mantenimento del livello di sicurezza antincendio e un centro di gestione delle emergenze in apposito locale. La gestione della sicurezza antincendio (Gsa) in emergenza e in esercizio deve inoltre prevedere procedure specifiche in presenza di traffico Rid. Quanto alla Gsa in emergenza, vanno delineate specifiche procedure per la disattivazione e la messa a terra elettrica delle linee di contatto delle sedi ferroviarie. Nelle banchine di sedi ferroviarie coperte, accessibili ai viaggiatori, il traffico Rid è ammesso durante gli orari di apertura della stazione agli utenti solo a seguito di specifica valutazione del rischio d'incendio e di esplosione. «La metodologia dei capitoli V.1, V.2, M permette al progettista – specifica una nota della Rtv - di valutare le condizioni di accettabilità dei rischi connessi al traffico Rid, quali ad esempio quelli dovuti agli scenari incidentali di bleve, jet fire, pool fire, rilasci di nubi tossiche o asfissianti».

Copertura con rete di idranti quasi sempre da prevedere
Negli spazi di distribuzione dei viaggiatori è ammessa la sola protezione con estintori se il carico di incendio specifico di progetto rientra nel limite di 50 MJ/mq. In tutti gli altri casi e per tutte le tipologie di aree va sempre prevista l'installazione della rete di idranti, in alcuni casi va realizzato anche un sistema automatico di inibizione, controllo o estinzione dell'incendio a protezione di ambiti dell'attività. I sistemi automatici sono ad esempio richiesti negli spazi per i servizi ai viaggiatori e in quelli comuni di distribuzione (atri, corridoi, etc..) nelle stazioni con superficie lorda coperta dei piani, accessibile ai viaggiatori, entro i 10mila mq, per quote dei piani comprese tra -10 e 24 metri o superiori. Se si oltrepassa la soglia dei 10mila mq, le aree comuni e gli spazi per i servizi ai viaggiatori devono sempre prevedere (qualsiasi sia la quota dei piani accessibili ai viaggiatori) sistemi automatici di inibizione, controllo o estinzione (livello IV di prestazione). In assenza di traffico Rid e se fuori terra, le banchine di sedi ferroviarie coperte possono essere protette dalla sola rete di idranti (si tratta di una misura minima, sarà sempre la valutazione del rischio a confermarla). In caso contrario occorre la protezione con un sistema automatico, che può essere limitata alle sedi ferroviarie.

Ascensori antincendio
Le aree accessibili ai viaggiatori (spazi comuni di distribuzione, locali e aree per i servizi), comprese le banchine di sedi ferroviarie coperte, se collocate ad una quota inferiore a -7,5 metri, devono sempre essere servite da ascensori antincendio a servizio di tutti i piani accessibili al pubblico.

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