Imprese

Rinnovabili, iter semplificato per il mini eolico e l'idrogeno verde

Alla Soprintendenza speciale per il Recovery funzioni di tutela dei beni culturali e paesaggistici nei casi in cui siano interessati da interventi previsti dal Piano

di Celestina Dominelli

Iter più celere per i procedimenti assoggettati alla Via (valutazione d'impatto ambientale) e all'Aia (autorizzazione integrata ambientale), su richiesta del proponente, attraverso un gruppo istruttore a composizione mista per semplificarne i tempi di valutazione. E ancora, l'adozione del parere e del provvedimento di Via non sarà più subordinata alla conclusione delle attività di verifica preventiva dell'interesse archeologico. E, nella presentazione dell'istanza di Via all'autorità competente, non dovrà essere più presentato l'atto del competente soprintendente del Ministero della cultura relativo a tale verifica preventiva. Sono alcune delle modifiche previste dal pacchetto "energetico"del terzo decreto sul Pnrr che sarà oggi sul tavolo del Cdm. Il provvedimento assegna poi alla Soprintendenza speciale per il Recovery le funzioni di tutela dei beni culturali e paesaggistici nei casi in cui siano interessati da interventi previsti dal Piano. Il decreto imprime poi un'accelerazione anche alla realizzazione degli interventi per fronteggiare il rischio di alluvione e quello idrogeologico con la nomina di commissari delegati. E introduce ulteriori semplificazioni per i progetti legati a impianti di produzione di idrogeno verde o rinnovabile: l'istruttoria viene affidata alla Commissione tecnica Pniec-Pnrr in modo da far scattare tutte le misure di semplificazione collegate, a cominciare dal fast track autorizzativo. Percorsi più rapidi sono poi stabiliti anche per gli interventi di rinaturazione dell'Area del Po dichiarati «di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza». E ulteriori semplificazioni sono introdotte per l'installazione di impianti rinnovabili, a partire da quelli eolici con potenza prodotta fino a 20 kilowatt (se posti fuori da aree protette, saranno considerati interventi di manutenzione ordinaria e dunque non subordinati all'acquisizione di autorizzazioni o atti amministrativi di assenso). Tra le modifiche apportate, si stabilisce poi che il ministero della Cultura potrà esprimersi solo per i progetti localizzati in aree sottoposte a tutela e non potrà più esprimersi, tra l'altro, con parere obbligatorio non vincolante nei procedimenti di autorizzazione di impianti green localizzati in aree contermini a quelle sottoposte a tutela paesaggistica.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©