Strada dei Parchi, trattativa Stato-Toto sul risarcimento: l'azienda chiede 2,6 miliardi
Dopo l’assoluzione decisa dal Tribunale dell’Aquila il governo apre il confronto
Il braccio di ferro tra governo e gruppo Toto, ex concessionario delle autostrade A24 e A25 Roma-L’Aquila-Teramo e Torano-Pescara, potrebbe essere a una svolta. La vicenda è nota: nel luglio del 2022 il governo Draghi ha revocato in danno la concessione a Strada dei Parchi (società del gruppo Toto) per presunte inadempienze contrattuali. La concessione delle due autostrade è stata immediatamente affidata dal governo ad Anas (società del gruppo Ferrovie dello Stato). Ne è scaturita una furiosa battaglia legale, mentre al governo Draghi è subentrato in autunno il governo Meloni, che ha ereditato il complicato dossier.
Dopo aver preso atto, a dicembre scorso, della sentenza del Tribunale dell’Aquila che ha assolto con formula piena la proprietà e il management di Strada dei Parchi dalle accuse di non aver effettuato le dovute manutenzioni esponendo gli utenti a un potenziale pericolo – inchiesta giudiziaria sulla base della quale il governo Draghi aveva deciso la revoca delle concessioni e trasferito la gestione della Roma-L’Aquila all’Anas – e dopo aver letto le motivazioni di quella sentenza, il governo Meloni ha deciso di aprire un tavolo di negoziazione con il gruppo abruzzese per dirimere una questione potenzialmente esplosiva, che potrebbe anche configurare un enorme danno erariale a carico delle casse dello Stato.
Nelle scorse settimane, il capo di gabinetto di Giorgia Meloni, Gaetano Caputi, ha preso l’iniziativa e convocato a Palazzo Chigi un tavolo tecnico per trovare una soluzione alla vicenda prima che la Corte Costituzionale si pronunci ed evitare appunto il rischio di ulteriori danni erariali di cui potrebbe essere chiamato a rispondere anche il nuovo governo.
In base a quanto ricostruito dal Sole-24 Ore, alle riunioni sinora svoltesi a Palazzo Chigi hanno partecipato: Nunzia Vecchione per il Mef (ministero dell’Economia); il capo di gabinetto del Mit (ministero Infrastrutture e Trasporti) Alberto Storto; Felice Morisco, responsabile della Direzione per le concessioni autostradali del ministero di Porta Pia; rappresentanti della Ragioneria generale dello Stato e del Dipartimento Affari generali e legislativi di Palazzo Chigi, nonché il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (FdI). Le discussioni si sono incentrate intorno al tema dell’indennizzo che dovrebbe essere liquidato a Strada dei Parchi per trovare un’intesa transattiva ed evitare così la prosecuzione del contenzioso.
Il Sole-24 Ore è entrato in possesso delle carte discusse al tavolo e circolate in ambienti politico-parlamentari e ministeriali. In particolare, una lettera a firma dell’ingegner Elisabetta Pellegrini, dirigente del Mit con la responsabilità della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo e lo sviluppo delle infrastrutture e l’Alta sorveglianza, indirizzata a Toto Holding e per conoscenza al capo di gabinetto del ministro Salvini e un Appunto per il capo di gabinetto del Mit a cura di Ruggiero Pinto, responsabile della Divisione 3 del Dipartimento per la programmazione strategica, le infrastrutture di trasporto a rete e sistemi informativi della Direzione generale per le strade e le autostrade, l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali.
Il documento della Pellegrini, nel rispondere a una lettera del 22 maggio 2023 di Toto Holding (la firma è del consigliere delegato Lino Bergonzi), in cui si faceva il punto di quanto emerso in mesi di interlocuzioni tecniche, se da un lato esclude la possibilità che il contenzioso in atto possa concludersi con un ritorno di Strada dei Parchi nella gestione della Roma-L’Aquila («questo ministero non ha mai espresso né formalmente né informalmente l’eventualità di un ripristino della concessione»), dall’altro apre a una «soluzione transattiva» i cui termini «sono al vaglio dell’autorità politica e oggetto di interlocuzioni a un livello più ampio», come scrive la dirigente del Mit.
Ma a quanto ammonta l’esborso per la soluzione transattiva? Bergonzi, nel promemoria del 22 maggio, ricordava che era dovuta una cifra di 2,6 miliardi. Il dirigente del Mit informa il capo di gabinetto di Salvini, Alfredo Storto, che il «valore di subentro da riconoscere al concessionario uscente Strada dei Parchi», calcolato alla data del 31 luglio 2022, è «pari a 2 miliardi 139 milioni e 828mila euro, così composto: 1.009.955.000 a titolo di capitale investito netto riconosciuto ai fini regolatori (Cin regolatorio); 948.961.000 lordo imposte, a titolo di credito per riequilibrio Pef ex linee guida Anac n. 9/2018; 180.912.000 a titolo di credito per mancati adeguamenti tariffari maturati nel periodo 2015-2022».
Tra 2,6 e 2,1 miliardi – cifre in entrambi i casi lorde, perché andranno dedotti debiti per 1,2 miliardi tra debiti bancari e verso Anas – c’è una differenza di mezzo miliardo di euro. La trattativa prosegue.