Appalti

Braccio di ferro M5S-Lega sui commissari: decreto Sblocca-cantieri ancora in stallo

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di Mauro Salerno

Lo Sblocca-cantieri bloccato dai commissari. È una situazione al limite del paradosso quella che si sta verificando in queste ore sul decreto approvato «salvo intese» dal Governo lo scorso 20 marzo. La scelta di varare la bozza lasciando spazio a ulteriori modifiche è stata presa in Consiglio dei ministeri proprio per dare tempo alla maggioranza di sciogliere i nodi che rischiano di azzoppare il provvedimento. Il principale ostacolo riguarda il numero, più che il ruolo dei commissari, che saranno chiamati a disincagliare le opere in stallo. Ed è ancora su questo tema che si sta trattando nella maggioranza.

A distanza di una settimana dall'approvazione il decreto sembra tornato molto sottotraccia. All'indomani del varo era stato annunciato anche un decreto Crescita - con probabili ulteriori misure per gli appalti - da portare all'esame di Palazzo Chigi questa settimana. Il calendario non dovrebbe essere rispettato nemmeno su questo punto. Anche se proprio ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro (M5S) ha annunciato nel corso di una trasmissione televisiva di essere «personalmente» impegnato nella messa a punto di una norma «da inserire nel Dl Crescita» per «dare soldi a tutti i Comuni, fino a 100-150 mila euro, per fare piccoli cantieri diffusi e sviluppare un'economia sostenibile». È evidente a questo punto che per avere a disposizione un testo consolidato bisognerà aspettare la prossima settimana.

I tempi si sono allungati anche per lo Sblocca-cantieri, decreto per il quale appare molto probabile un rinvio alla prossima settimana. Prima di arrivare al testo finale da mandare al Capo dello Stato bisogna superare l'impasse tra M5S e Lega sui commissari. Secondo le indiscrezioni che filtrano dai palazzi di Governo le posizioni sarebbero rimaste più o meno identiche a quelle di una settimana fa. Con Salvini che spinge per dare a un super-commissario unico il compito di sbloccare i lavori in panne e rilanciare la spesa per investimenti e i Cinque Stelle che invece puntano su una lista di opere da commissariare, soprattutto per dribblare quella che avrebbe tutte le sembianze di un'Opa della Lega su Porta Pia.

I tempi non siano ancora maturi. E la conferma arriva dallo stesso vice-ministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi (Lega) che ieri ha annunciato che il contenuto definitivo del decreto verrà svelato «nei prossimi giorni». Segno che c'è da lavorare ancora per superare gli ultimi scogli. Rixi ha poi fatto riferimento all'intenzione di cambiare «alcune regole
che oggi impediscono a Ferrovie e Anas di mantenere il rispetto dei tempi».

Un'altra novità, emersa anche dagli incontri che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta continuando a tenere sul tema, potrebbe essere l'introduzione di una norma-scudo per i funzionari pubblici. L'obiettivo è superare lo «sciopero della firma» che in molti casi paralizza appalti e cantieri. L'idea è quella di tenere al riparo da contestazioni (niente colpa grave) i funzionari che si attengono strettamente alle indicazioni operative contenute nei provvedimenti di attuazione del codice. Circolano anche altre ipotesi, come quelle che chiamerebbero in causa controlli di legittimità dell'Anac o della Corte dei Conti.

Ad annunciare un'altra novità, rispetto alla bozza entrata in Consiglio dei ministri il 20 marzo, è lo stesso ministro dell'Istruzione Marco Bussetti. «Abbiamo approvato una norma che consentirà agli enti locali di affidare in tempi più stretti i lavori di messa in sicurezza delle scuole e le relative progettazioni e di semplificare le procedure di appalto». Bussetti fa riferimento a «una deroga specifica per l'edilizia scolastica al codice dei contratti pubblici» che non compare nel testo di entrata. «Grazie a questa norma - ha spiegato il ministro - gli enti locali potranno, infatti, per tutto il triennio di programmazione 2019-2021, affidare i lavori pubblici relativi a interventi di edilizia scolastica fino alla soglia comunitaria mediante procedure negoziate aperte ad almeno 15 operatori economici». Una misura analoga «si applicherà per l'affidamento degli incarichi di progettazione da parte degli enti proprietari degli istituti scolastici con procedura negoziata rivolta ad almeno 5 operatori».

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