Appalti

A Brescia spazio a social housing e uffici pubblici

Brescia esce dalla pandemia scommettendo insieme a Bergamo sulla sua vocazione culturale e candidandosi insieme alla vicina città lombarda come Capitale italiana della Cultura 2023: i due sindaci hanno deciso infatti di correre assieme per aggiudicarsi il titolo, un gesto simbolico e un obiettivo di ricostruzione sociale e culturale, per guardare al futuro post Covid-19.

Proprio sull’identità della città si dovrà lavorare nei prossimi mesi, anche cercando di capire ad esempio se con la didattica a distanza ci saranno conseguenze significative nei comportamenti e nelle scelte strategiche dei fuorisede e, misurando le ricadute immobiliari, valutare quindi se continuerà a tenere la domanda di studentati. «Prima del Covid – dice l’assessore all’urbanistica Michela Tiboni – Brescia era senz’altro una piazza interessante, scelta come città da vivere anche da parte di studenti delle vicine valli o del Garda. Dopo questo shock, a settembre, capiremo cosa succederà». Il primo dietrofront intanto si è già registrato in queste settimane con la scelta dell’Università degli Studi di Brescia di realizzare degli uffici, con annessi servizi, in un palazzo tra le vie Porta Pile e Battaglie, dove è dove erano previsti inizialmente anche degli alloggi.

La battuta d’arresto del Covid non ha comunque frenato il fermento positivo che si stava registrando negli ultimi tempi a Brescia: parlano chiaro i dati sulle entrate per il Comune dovute agli oneri, i nuovi bandi di gara che aprono opportunità per i professionisti, l’interesse concreto – che per Brescia è una novità – da parte dei fondi immobiliari, e ancora i grandi cantieri aperti che avanzano come quello del Campus della nuova Cattolica.

«La città di Brescia ha alle spalle anni in cui c’è stato un crollo disastroso delle entrate, a causa di un mercato decisamente rallentato. Siamo passati da incassi dovuti agli oneri intorno ai 17,5 milioni di euro nel 2006, al crollo a 3,7 milioni nel 2014. Negli ultimi anni – racconta Tiboni – la curva stava risalendo. Sembra che le cose stiano cambiando e nonostante la criticità di questo periodo abbiamo continuato a fare incontri per dare concretezza alle numerose iniziative aperte».

Tra le altre operazioni di spicco che riguardano il residenziale c’è quella per la sostituzione edilizia della Torre Tintoretto di San Polo: al bando dell’Aler di Brescia ha risposto solo Redo, specializzata nell’housing sociale e focalizzata su progetti di rigenerazione urbana. Aggiudicazione ufficializzata in seduta pubblica il 23 giugno, con un’offerta di acquisto di 1,3 milioni. «L'iniziativa – racconta Fabio Carlozzo, ceo Redo – conta 320 appartamenti, di cui 120 in vendita a 1.600 €/mq e 200 in locazione a 58 €/mq, oltre a 2.000 mq di servizi e retail. Il progetto prevede la demolizione della torre e della piastra esistente e l’apertura degli spazi al quartiere». Focus su ambiente, architettura, tecnologia e community, capitalizzando l’esperienza nel settore del Fondo Immobiliare di Lombardia, nato da un’idea di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, insieme con Fondazione Housing Sociale, e che vede come investitore principale il Fia di Cdpi sgr. Restando sul tema del welfare, «negli ultimi mesi è stato particolarmente significativo l’impegno dell’amministrazione per avviare opere che riguardano i servizi alla persona, con diversi piani attuativi per nuove Rsa e con l’impegno di importanti operatori del settore che stanno ritirando ora i permessi di costruire – racconta Tiboni – per partire presto con i cantieri».

Dopo un iter molto lungo e travagliato c’è finalmente un progetto e una proposta per il complesso che fino al 2002 ha ospitato gli uffici dell’Enel, tra via Foscolo e via Leonardo da Vinci. Dopo il fallimento della società proprietaria Brescia Sviluppo l’area si era via via degradata, fino all’abbandono e ora, con il Fondo Polis si punta a realizzare un comparto ad uso misto, con residenze, uffici e una quota commerciale di vicinato, comprese attività per la ristorazione. Un progetto privato che terrà conto dell’affaccio su Campo Marte, «polmone verde che in questi mesi ha dimostrato la sua rilevanza – ha commentato l’assessora – e dove il Comune sta risistemando una palazzina che diventerà un centro civico con un presidio militare». Si cercano partner privati anche per valorizzare l’area del Fatebenefratelli, il centrale complesso ospedaliero del Sant’Orsola dove si è risvegliato l’interesse per insediare un mix di funzioni che spazi dalla residenza allo smart working. Ma la sfida più importante rimane l’area a sud della stazione, dove arriva l’alta velocità, e in parte già bonificata.

Nel frattempo, l’Agenzia del Demanio ha avviato un maxi-progetto di riqualificazione, e fino al 9 luglio c’è tempo per partecipare alla gara per la valorizzazione dell'ex caserma Papa che sarà trasformata in un nuovo polo dove concentrale le attività amministrative di diversi uffici pubblici. L’immobile, edificato negli anni 30, si sviluppa per circa 40mila mq di superficie e una volta ultimati i lavori ospiterà circa 500 dipendenti pubblici. Il criterio di aggiudicazione del bando, di circa 3 milioni di euro, è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa e particolare attenzione viene richiesta in termini di digitalizzazione, con un modello Bim pe studiare il caso anche nell’ottica della gestione del ciclo di vita dell’opera.

Infrastrutture Lombarde ha poi avviato una gara (scadenza il 15 luglio) per la direzione lavori e il coordinamento da 1,6 milioni di euro per il nuovo polo laboratoristico dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©