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Sogemi, l’ortomercato apre ai privati e punta a due miliardi di fatturato

Obiettivo: raddoppiare i volumi con la nuova piattaforma logistica

di Sara Monaci

Un nuovo progetto per rilanciare l’ortomercato di Milano, gestito dalla Sogemi: l’ingresso di un operatore privato come concessionario di lungo periodo (40 anni), per realizzare una nuova piattaforma logistica agroalimentare e un piano di sviluppo, “Foody 2025”, per le strutture del mercato di frutta, fiori, pesce, carni e prodotti caseari. L’obiettivo è quello di raggiungere così le principali realtà europee, Parigi, Madrid e Barcellona, raddoppiando il volume transato, da uno a due miliardi di euro all’anno.

Uno stallo di 20 anni

La Sogemi, interamente controllata dal Comune di Milano, prova a uscire così da uno stallo durato 20 anni, con progetti che si sono succeduti e mai realizzati, a cui si è aggiunta nel 2019 un’ultima inchiesta giudiziaria relativa a episodi di corruzione, che ha portato all’allontanamento dell’ex direttore generale (le indagini sono state chiuse con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Milano).

Si era parlato in passato anche di far entrare dei privati nel capitale azionario, e sono stati confezionati anche studi di fattibilità, rimasti però sulla carta. È dal 2018 che la rotta si è invertita, con un primo investimento consistente da parte dell’azionista pubblico, che ha messo sul piatto 95 milioni per realizzare una piattaforma logistica ortofrutticola e due padiglioni mercatali. La prima sarà pronta a fine 2021, i secondi nel 2023 (con un ritardo di circa 6 mesi rispetto alla tabella di marcia per via del coronavirus).

I nuovi investimenti

A dicembre è entrato a far parte del mercato agroalimentare anche Prologis Italia, operatore internazionale che ha appunto una sua base italiana. Anche altri privati lavorano già in quest’area, ma questa volta l’operatore beneficerà di un diritto di superficie fino al 2060, periodo durante il quale dovrà realizzare una nuova piattaforma logistica agroalimentare e gestirla. Prologis ha vinto un bando a dicembre 2020, a cui avevano partecipato altri 5 soggetti, con un’offerta di 7,65 milioni.

Questa nuova piattaforma rientra nel più ampio progetto “Foody 2025” finalizzato al completo rinnovamento del sito. I I lavori per ora avanzano come da programma: il cantiere è operativo e a dicembre sono state completate le opere di demolizione delle tettoie dove sorgerà la piattaforma, che sarà realizzata entro la fine del 2021.

«Vogliamo trasformare l’ortomercato di Milano nel più importante hub agroalimentare italiano, che prevede in una prima fase un investimento di quasi 100 milioni per realizzare il nuovo mercato ortofrutticolo da completarsi entro il 2023 e una seconda fase per la realizzazione di strutture logistiche produttive e terziarie di supporto all’area mercatale», riassume il presidente di Sogemi Cesare Ferrero.

«Ridaremo vita ad un angolo dimenticato del mercato agroalimentare – afferma Davide Rosina, Direttore di Prologis -, dimostrando l’importanza della city logistics quando questa è localizzata strategicamente all’interno della cerchia della tangenziale di Milano».

I numeri e l’azionariato

Quello di Milano è, insieme a quello di Roma, il principale ortomercato italiano, con 1 miliardo di euro di volumi transati all’anno (oltre un milione di tonnellate all’anno). Il sito si estende per 700mila metri quadrati nella zona Sud-Est di Milano. Non vengono commercializzati solo verdura e frutta, ma anche carni e pesce e prodotti caseari, più i fiori. Il programma prevede che entro il 2025 venga costruita (e quindi chiusa) una superficie pari a 350mila metri quadrati, da cui ci si aspetta un incremento del volume di affari. «È proprio la disponibilità di questo tipo di spazi che ci renderà più competitivi, raggiungendo i livelli di piazze come Madrid, Barcellona, Parigi - aggiunge Ferrero - Noi scontiamo un ritardo storico che ora cerchiamo di colmare, puntiamo a realizzare tutto per il 2025».

L’ortomercato milanese dà lavoro, tra operatori diretti e indotto, a 5mila persone. Perfino nel 2020, anno dell’emergenza sanitaria, qui si sono registrate 1,2 milioni di presenze. Aperto 24 ore su 24, inizia il ciclo quotidiano a mezzanotte, per entrare a pieno ritmo dalle 5 alle 7 del mattino e rallentare verso mezzogiorno. Da qui la maggior parte della merce parte per la città di Milano e per il resto della Lombardia, ma una quota interessante vicina al 30% si dirige verso il Nord Europa, la Svizzera, la Francia. L’efficienza della logistica è quindi indispensabile per migliorare le prestazioni. Non si parla più di modificare l’azionariato: Sogemi rimarrà di proprietà di Palazzo Marino. «Gli ortomercati sono strategici per i grandi agglomerati urbani, e in Europa hanno una gestione prevalentemente pubblica, considerando la loro funzione - conclude Ferrero - Il punto non è pubblico o privato, ma la capacità decisionale. Qui a Milano abbiamo un potenziale che non va disperso».

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