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Emilia Romagna - Bonaccini: manifattura green per un rilancio sostenibile

Investimenti su nuovi ospedali e presidi territoriali; rilancio di un patto per il lavoro che sia tutt’uno con un impegno sul clima per promuovere manifattura, cultura e turismo sostenibili; scommessa sui big data e saperi digitali per fare della via Emilia la data valley baricentrica tra Cina e Usa: è la risposta dell’Emilia-Romagna alla sfida post-Covid, emersa ieri alla R2B - Research to Business, la fiera internazionale su ricerca industriale e competenze per l’innovazione che si svolge a Bologna da quindici edizioni e che quest’anno ha debuttato in digitale trasmesso in diretta streaming causa pandemia.

«La competitività dei territori si giocherà sempre di più sulla qualità dei servizi sanitari. Questo significa investire in un mix tra ospedali di alta specialità, e noi ne stiamo costruendo tre nuovi tra Cesena, Piacenza e Carpi (dopo aver inaugurato questa settimana il primo Hub nazionale per la terapia intensiva, 26 milioni di euro per 146 nuovi posti letto in sei reparti lungo la via Emilia), presidi territoriali come le nostre 100 case per la salute e cure a domicilio», sottolinea il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenendo al webinar inaugurale di R2B intitolato “Fuori dall’emergenza sanitaria: una nuova Europa”, assieme al Commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni. Innovazione significa sostenibilità nell’affrontare emergenze ma anche nel costruire uno sviluppo di lungo termine che tenga insieme territorio, industria e talenti. «Possiamo uscire dalla recessione che abbiamo davanti – rimarca Bonaccini – solo investendo su tre pilastri: internazionalizzazione della manifattura (è di tre settimane fa la notizia che il colosso cinese Faw ha puntato 1 miliardo sulla motor valley per sviluppare l’auto elettrica del futuro, ndr); cultura, formazione di talenti e turismo per tornare il prima possibile ai 60 milioni di presenze. Tre assi su cui stiamo costruendo il nuovo Patto per il lavoro con tutte le forze politiche e sociali della regione e che per la prima volta accompagneremo con un Patto per il clima per arrivare a emissioni zero». Il Covid-19 ha anche insegnato alla regione più esportatrice d’Italia - e seconda area più colpita dal virus - che a salvare la comunità sono i big data, algoritmi e conoscenze per gestirli: «Stiamo attrezzando a Bologna, in quello che sarà il decimo tecnopolo della regione, la più importante struttura di calcolo sui big data in grado di competere con Stati Uniti e Cina, con il centro meteo europeo e uno dei più potenti supercomputer del mondo, Leonardo», ricorda Vincenzo Colla, assessore a Sviluppo economico, green economy, lavoro e formazione. Il salone R2B (gestito da Art-ER, Consorzio regionale per promuovere ricerca, crescita sostenibile e attrattività, in media partnership con il Sole-24 Ore) è stata anche l’occasione per chiedere al Governo un bis di quel Piano Industria 4.0 capace di innescare un salto tecnologico sulle tecnologie digitali, per rimettere in pista il made in Italy dopo il tracollo causato dal Covid. Anche oggi, la sostenibilità sarà al centro del primo webinar, alle 9.30, dedicato ad “Agenda 2030: obiettivi di sviluppo sostenibili dopo la pandemia” con la vicepresidente Regione Emilia-Romagna Elly Schlein e gli economisti Mariana Mazzucato dell’University College London ed Enrico Giovannini dell’Asvis-Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. Alle 12.30 si parlerà invece di smart cities nel webinar “Le città post Covid: resilienti, intelligenti, sicure”, ospiti il sindaco di Bologna Virginio Merola, l’architetto Stefano Boeri, l’economista del Fondo nazionale per l’innovazione Francesca Bria.

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