Urbanistica

Efficienza energetica, a Bergamo e Modena arrivano due nuovi «bioquartieri»

Il complesso Civico Mio di Marlegno () punta sulla prefabbricazione di qualità, l'Ecovillaggio Montale si caratterizza per l'integrazione con mobilità sostenibile e servizi green

di Maria Chiara Voci

All'estero, gli eco-quartieri sono stati i precursori del concetto di smart city. Interventi immobiliari concentrati su un'area, in cui sperimentare il futuro dell'edilizia green, connessa e sostenibile. Sono nati da questo principio già a inizio 2000 insediamenti come il BedZed nella periferia di Londra, uno dei primi quartieri a zero emissioni, dove abitazioni e attività commerciali sono state realizzate con materiali naturali e riciclati; i quartieri di Vauban e Rieselfeld a Friburgo, laboratori internazionali incentrati sul tema della partecipazione e dell'integrazione dell'abitare; l'eco-quartiere di 54 ettari Clichy-Batignolles a Parigi, un "test" modello per le future città francesi, avviato nel 2001 e quasi al traguardo finale. Lungi dall'essere un'utopia contemporanea, anche in Italia gli ecovillaggi rappresentano un modo concreto di fare sviluppo urbano mettendo a frutto le possibilità offerte anche dalla prefabbricazione. È ad esempio il caso del quartiere che sta sorgendo a Bolgare, in provincia di Bergamo, come sviluppo del progetto Civico Mio di Marlegno, azienda che da più di vent'anni si confronta con la costruzione di case in legno e che da oltre dieci studia sistemi prefabbricati. Simbolico è il fatto che l'iniziativa stia prendendo forma proprio nella provincia di Bergamo, pesantemente colpita dal Covid-19 e sede dell'azienda.

Il bio-quartiere è stato progettato da un team multidisciplinare di specialisti e una volta terminato promette di essere uno fra i più grandi d'Europa: i lavori sono iniziati dal 2016 e sono ripartiti dopo lo stop imposto dal coronavirus.Il bioquartiere di sviluppa su un'area di 36mia mq e prevede la costruzione di 120 unità abitative ecosostenibili. Villette, trilocali e quadrilocali di massimo 2 piani sono caratterizzate da forme semplici e di design minimal e sono dotate ciascuna di terrazzo e giardino. Il sistema costruttivo prevede un assemblaggio totale delle pareti in stabilimento ed è pensato per un'alta resistenza sia sotto l'aspetto dell'isolamento termo-igrometrico, sia sul lato acustico e sismico.Una delle peculiarità delle case è la scelta esclusiva di pennellature in legno ricavate dalla lavorazione di una materia che arriva dalle foreste certificate Pefc, che garantiscono il rimboschimento e la rigenerazione delle aree soggette al taglio. In parte il legno deriva anche dagli alberi travolti dalla tempesta Vaia. Ogni abitazione è autonoma. Il riscaldamento è elettrico, alimentato dai pannelli fotovoltaici. Il sistema di impianti integra riscaldamento, condizionamento, produce acqua calda sanitaria, rinnova e purifica l'aria con Vmc.«Il costo energetico di una villetta non supera i 1.500 euro l'anno. Al momento sono realizzate 40 case, 35 già abitate: altre 15 sono in via di esecuzione. L'obiettivo è arrivare alla conclusione dell'intervento entro il 2021. Il progetto rappresenta un traguardo e una sfida 4.0», afferma Angelo Luigi Marchetti, ad di Marlegno.

Altra esperienza virtuosa nel nostro Paese è quella dell'Ecovillaggio Montale a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena. L'insediamento è stato realizzato in stretta connessione con gli obiettivi di sviluppo sostenibile perseguiti dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L'architettura di Ecovillaggio crea luoghi, ricerca un equilibrio tra vita, materiali e tecnologia ed ha come presupposto la preservazione dell'ambiente anche per le generazioni future, rapportandosi in modo armonioso con le realtà in cui si inserisce. Oltre all'espansione in chiave di bioedilizia (70 famiglie hanno fatto una scelta abitativa green e vivono in Ecovillaggio), il progetto si caratterizza per l'incentivo alla mobilità lenta e sostenibile e la presenza di servizi (district food, market plastic free, asilo green, palestra ecc) da realizzare sempre in ottica resiliente, per "adattare" l'uomo alla natura e non viceversa. Dal punto di vista edilizio, le residenze sono state progettate e realizzate per coniugare efficienza energetica (isolamento termico, eliminazione dei ponti termici, tenuta all'aria, tenuta acustica ed al fuoco) e comfort abitativo: l'80% dell'energia necessaria consumo è autoprodotta con il solare fotovoltaico e ogni unità, oltre ad impiegare materiali sostenibili, è dotata di ventilazione meccanica e progettata per lo sfruttamento della luminosità naturale per le zone giorno.

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