Progettazione

A Milano parte la call per riqualificare cinque «buchi» urbani inutilizzati

di Mariagrazia Barletta

Milano si reinventa come Parigi. L'amministrazione meneghina ha presentato ieri, a Palazzo Marino, una competizione internazionale sul modello della call «Réinventer Paris», con l'obiettivo di trasferire terreni ed alcuni edifici in disuso a team di progettisti, promotori e developer, invitati a presentare una proposta di rigenerazione e un'offerta per la loro l'acquisizione. Sono cinque i siti coinvolti: il mercato alimentare lungo viale Monza, le storiche Scuderie de Montel situate nelle immediate vicinanze dello stadio San Siro, un piccolo vuoto urbano nei pressi della stazione centrale, lo scalo ferroviario dismesso Greco-Breda, e, infine, un terreno a 250 metri dallo scalo di Porta Romana e a pochi passi dalla Fondazione Prada.

Il bando internazionale è parte di un'iniziativa più ampia denominata «Reinventing Cities», promossa e organizzata da C40, network di città impegnate nella lotta al cambiamento climatico, di cui è presidente la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo e vice-presidente, il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala. C40 ha gestito e coordinato il progetto, ha definito le regole generali, costruendo la call insieme alle città interessate, le quali hanno scelto i siti da candidare ed esplicitato le condizioni particolari relative alle proprie aree. Oltre a Milano, infatti, l'iniziativa coinvolge altre 14 metropoli (Auckland, Città del Capo, Chicago, Houston, Lima, Madrid, Città del Messico, Oslo, Parigi, Quito, Reykjavik, Rio de Janeiro, Salvador e San Francisco), ognuna delle quali ha candidato da uno a cinque siti. C40 offre il supporto tecnico durante lo svolgimento della procedura, sono poi le singole città a scegliere, ovviamente, le proposte. Il meccanismo di alienazione è quello inventato dalla Ville Lumière con la call del 2015: si individuano aree e immobili da dismettere per poi selezionare i progetti di riqualificazione che gli stessi vincitori realizzeranno. Se la call lanciata nel 2015 da Anne Hidalgo scommetteva sull'innovazione delle proposte, «Reinventing Cities», in linea con le finalità di C40, punta su progetti di rigenerazione che mettano in primo piano i concetti di resilienza e di sostenibilità ambientale.

Dei cinque siti presentati da Milano, quattro sono di proprietà dell'amministrazione e sono inseriti nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. Lo scalo Greco-Breda è, invece, di Ferrovie dello Stato Italiane e di Fs sistemi urbani, e il suo recupero è già previsto nell'ambito dell'Accordo di programma per la riqualificazione di sette scali ferroviari meneghini, ratificato lo scorso 13 luglio. Per ciascuna area l'amministrazione indica le funzioni da inserire, lasciando più o meno libertà di decisione ai promotori. I cinque siti saranno venduti ad un prezzo minimo stabilito dalla proprietà, che si conoscerà con la pubblicazione della documentazione di gara. La pubblicazione del regolamento e delle informazioni dettagliate per ogni area è prevista per l'inizio di dicembre sul sito c40reinventingcities.org.

Quattro dei cinque siti milanesi saranno venduti insieme ai diritti edificatori e per essi è contemplata la possibilità di acquisire ulteriori diritti o dal Comune, o attraverso gli incentivi previsti dal Pgt. Fanno eccezione le scuderie in stile Liberty de Montel (si tratta di un edificio vincolato), per le quali eventuali diritti edificatori potranno essere acquisiti dal Comune solo previa approvazione amministrativa. La call - rivolta ad architetti, pianificatori urbani, designer, sviluppatori, imprenditori, esperti ambientali, start-upper, associazioni di vicinato, innovatori e artisti – si divide in due fasi. La prima è dedicata alle manifestazioni di interesse e si concluderà ad aprile 2018. Entro giugno del prossimo anno verranno selezionate da 3 a 5 proposte per ciascun sito, che saranno sviluppate nella seconda fase, la cui conclusione è prevista per l'autunno 2018. «L'avviso pubblico di alienazione si tradurrà in una procedura di selezione sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e tenendo in prevalente considerazione gli aspetti di qualità tecnico-progettuale secondo una serie di criteri e obiettivi come l'efficienza energetica, l'offerta di mobilità sostenibile, l'attenzione al verde e all'agricoltura, i benefici per la comunità», si legge in una nota del Comune.

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