Progettazione

Opportunità concorsi, gli studi degli architetti under 35 si mettono in luce

di Mariagrazia Barletta

Negli ultimi mesi sono giunti al traguardo della proclamazione dei vincitori dieci importanti concorsi di progettazione e di idee. Se, da un lato, sono gli under 35 a portare a casa una buona fetta dei montepremi in palio, dall'altro spicca tra i vincitori un nome illustre. È quello del professore Paolo Rocchi, tra i massimi esperti italiani di consolidamento, restauro strutturale e recupero dell'esistente, che si è aggiudicato il concorso per la riqualificazione del porto di Maratea (Pz). Riqualificazione di waterfront, interventi di rigenerazione urbana su vasta scala, nuove scuole, un edificio direzionale e un'attrezzatura pubblica polifunzionale in un vecchio cinema, sono i temi affrontati.

Le grandi rigenerazioni
Ottenuto uno stanziamento regionale di 2,9 milioni di euro ed espletato il concorso, il Comune di Maratea ha ora sul tavolo il progetto dell'architetto romano che, nel contesto di grande valore paesaggistico offerto dal porto turistico, si è concentrato sulla messa in sicurezza del molo nord (come richiesto dal bando), sugli ambiti di minor qualità spaziale e sugli elementi di discontinuità, in modo da farli diventare un punto di forza. Il progetto mette in atto una strategia di rivitalizzazione puntuale, che parte dalle stratificazioni storiche e dalle dinamiche sociali ed economiche analizzate. Ora l'amministrazione deve correre per arrivare in tempi strettissimi ad una proposta di aggiudicazione dei lavori, pena il definanziamento dell'opera. Ne viene fuori un progetto che, confrontandosi in maniera realistica con i vincoli di tempo e di budget, migliora la fruibilità del litorale, ricuce e rivitalizza gli spazi esistenti, generando un sistema continuo di percorsi, anche attrezzati, e piazze.

Punta sulla rigenerazione della linea di costa anche Bari, che ha selezionato, tramite concorso internazionale (presiedeva la giuria Stefano Boeri), il progetto del team guidato da Gian Luigi Sylos Labini, titolare di un affermato studio di Bari (Smn Architetti di Bari), che, con la pro Ingenio di Taranto, ha elaborato una proposta interessante. Una proposta che, non disdegnando la creazione di nuove volumetrie, ambisce a dare un volto contemporaneo al lungomare della Città Vecchia. Il progetto è finanziato con 8 milioni di fondi del Patto per lo sviluppo della città metropolitana sottoscritto con il governo (si veda «Progetti e Concorsi» del 18-23 settembre).

Grandi progetti anche per l'amministrazione di Salsomaggiore Terme (Pr) che sta attuando un piano di valorizzazione delle aree e degli edifici di maggiore pregio della città. Nel programma si inserisce il concorso per la riqualificazione di un ampio spazio urbano monumentale, un'area che comprende un grande polmone verde e le architetture delle stazioni termali della città, come il Palazzo in stile Liberty delle terme Berzieri e le terme Zoja firmate da Franco Albini e Franca Helg. L'obiettivo: disegnare un sistema aggiornato di spazi collettivi, creare collegamenti sinergici tra i principali nodi turistici e culturali della città, ridare centralità al vasto spazio pubblico, aggiornandone funzioni e usi. La competizione si è conclusa con un ex aequo. Il primo posto viene condiviso dai team degli architetti Giovanni del Boca e Antonello A. Sportillo. Giovanni del Boca è fondatore, con Alessandra Amoretti, dello studio Delboca+Partners con sedi a Parma e Milano, che, tra l'altro, ha collaborato con Mbm Arquitectes, lo studio di Oriol Bohigas, alla progettazione della nuova stazione di Parma. Antonello A. Sportillo (classe 1986) era in squadra con gli altri giovani progettisti dello studio Écru architetti di cui è fondatore con Giulio Viglioli (altro membro del team partecipante al concorso). I componenti di Écru hanno all'attivo diverse collaborazioni con affermati studi di progettazione italiani, con università ed accademie.

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Entrambi i gruppi di lavoro, seppure con idee e risultati molto diversi, puntano a stabilire connessioni tra i principali nodi funzionali dell'area di studio e lo splendido parco monumentale, centrale nell'area di progetto (parco Mazzini), agendo con puntuali ricuciture, nuovi spazi pubblici e percorsi, dove il colore (nel caso del progetto di Sportillo) e l'acqua (nel caso della proposta di Del Boca) diventano gli elementi caratterizzanti dell'intero progetto.
Ampia anche l'area da rigenerare, oggetto del concorso bandito dal Comune di Sedico (Bl) con la collaborazione della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, vinto da Carlos Campos Arquitectura, affermato studio di Valencia. Per rendere attrattiva la piazza centrale della città (piazza della Vittoria), gli spagnoli hanno avanzato una proposta facilmente divisibile in stralci, in cui l'utilizzo pedonale e promiscuo degli spazi si sposa con la flessibilità d'uso. Una proposta misurata e semplice che dà un'identità urbana - come richiesto dal bando - anche alla strada, oggi semplice luogo di attraversamento veicolare, che unisce Sedico alla vicina Bribano.

La carica dei giovani progettisti
La rigenerazione urbana coinvolge il verde pubblico anche a Como. Il Comune, per riqualificare il parco affacciato sul Lario, ha selezionato il progetto di un gruppo di under 35 guidato da Sara Angelini, fondatrice con Alessio Valmori (anche lui nel team di progettazione del concorso comense) dello studio De Gayardon Bureau di Cesena, che vanta numerosi piazzamenti a competizioni italiane ed estere. A caratterizzare il progetto è la creazione di una linea d'acqua, una lunga vasca a sfioro realizzata dove un tempo scorreva il torrente Cosia, attorno alla quale viene a crearsi un nuovo paesaggio urbano dove si concentrano nuove infrastrutture e servizi. Filippo Pecorai, Francesco Polci e Antonio Salvi, architetti titolari (under 30) dello studio Opps di Firenze, sono i vincitori del concorso per la riconversione di un ex cinema di Pieve a Nievole (Pt). Vincitori nel 2005 del concorso per l'ampliamento della scuola primaria di Boltiere (a dicembre 2016 hanno consegnato il definitivo ma poi il progetto è andato in standby, ci dice Polci), i progettisti toscani non si sono fermati alla semplice riconversione dell'ex cinema (una struttura dei primi anni '60) in sede di una sala polifunzionale, di una biblioteca e di uffici comunali, come richiesto dal bando, ma hanno attribuito un'identità al luogo, cercando di conferire un'unità estetica agli edifici esistenti, valicando i confini della scala dell'edificio per andare a riorganizzare lo spazio pubblico urbano.

Francesco Vaj (classe 1985) è il vincitore del concorso per la rifunzionalizzazione del convento dei frati francescani minori a Caluso (To): un complesso del XVII secolo, tutelato e di proprietà comunale. Oltre agli interventi conservativi, di consolidamento ed eliminazione delle superfetazioni, Vaj ha immaginato di inserire nell'ex convento un piccolo museo e una biblioteca, di mantenere - come chiede il bando - le sedi delle associazioni culturali e creare un albergo sul modello dei paradores spagnoli, con camere attrezzate con moduli in Osb (Oriented strand board) che includono già la componente impiantistica.
Under 35 anche i vincitori del concorso indetto dall'azienda Granulati Zandobbio per selezionare un progetto per un edificio polifunzionale, in cui inserire uffici e spazi per eventi e incontri formativi. Una nuova architettura per il quartier generale aziendale di Bolgare (Bg). L'azienda, che produce e commercializza prodotti naturali per il landscape design, tramite la commissione giudicatrice, ha scelto la proposta del team composto dagli architetti Nicola Di Pietro, Leonardo Pugin e Mauro Tonello, che ha immaginato un edificio-landmark dalla forte riconoscibilità, concepito come un blocco di pietra con tre fori ellittici disposti in sequenza sul suo asse longitudinale, che vanno a creare tre vuoti: una hall e due immensi patii interni.
Sempre in tema di edilizia direzionale, il team capitanato da Cristiana Vannini, architetto con sede a Milano, si è aggiudicato il concorso per il restyling della sede di via Vela dell'Unione industriale di Torino, che l'associazione torinese aveva bandito con il sostegno dell'Ordine degli architetti e della Fondazione per l'architettura - Torino. Il progetto vincitore prevede un unico intervento a scala architettonica: un giardino d'inverno addossato all'edificio ottocentesco, un tempo dimora nobiliare torinese.

Le due nuove scuole
Sono due i concorsi per nuove scuole aggiudicati a settembre. In entrambi i casi sono stati premiati studi con una consolidata esperienza nel campo dell'edilizia scolastica e già vincitori di competizioni in questo ambito. L'ingegnere Dante Fabbioni, titolare dello studio Fabbioni e Partner di Grottammare (Ap), si è classificato al primo posto al concorso per il nuovo polo scolastico di Cupramontana (An), comprendente la scuola primaria e la secondaria di primo grado. La graduatoria è ancora provvisoria, diventerà definitiva dopo le verifiche amministrative di rito. Marco Contini (capogruppo), titolare dello studio Contini di Torrechiara (Pr), e lo studio Quattroassociati, con sedi a Milano e Parma, hanno vinto il concorso (l'aggiudicazione è diventata definitiva a fine settembre) per realizzare la scuola primaria, la scuola media e una palestra a Rovereto sul Secchia, frazione di Novi di Modena. Il nuovo complesso prenderà il posto di alcune strutture distrutte dal sisma del 2012.

Nei giorni scorsi, inoltre, un altro polo scolastico progettato da Contini, realizzato a Felino (Pr) e anch'esso nato da un concorso, è stato inserito da Legambiente nella top ten delle scuole italiane più innovative e sostenibili. Strutture accoglienti, ad energia zero o quasi zero, varietà e flessibilità degli spazi interni, adattabili a più configurazioni, un'agorà come luogo di aggregazione, ampi spazi di relazione, tetti verdi, uso del legno. Sono i punti che accomunano i progetti di Cupramontana e Novi di Modena.

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