Urbanistica

Riforma Madia, report del Governo: «La conferenza di servizi semplificata funziona, usata all'80%»

di Alessandro Arona

«La conferenza di servizi semplificata funziona, è un successo nei dati raccolti sull'utilizzo effettivo da parte di Comuni, Province e Suap associati». Nel periodo settembre 2016-giugno 2017, dopo l'entrata in vigore della riforma della conferenza da parte del decreto Madia Dlgs 127/2016 (28 luglio 2016) è stata scelta dai Comuni in 718 casi su 893, pari all'80,4%. E questo significa che la riforma ha centrato uno dei suoi obiettivi principali: fare della conferenza semplificata, al debutto nella normativa nazionale e gestita semplicemente con l'invio telematico di documenti e pareri, il "sistema ordinario"; si deve concludere al massimo in 45 giorni (90 giorni quando è prevista la tutela del paesaggio, dell'ambiente e della salute).
Un semplice "giro di mail", così la presentò l'allora premier Matteo Renzi, al posto della pachidermica conferenza "simultanea sincrona", con le persone in carne e ossa a confrontarsi intorno a un tavolo, con le evidenti necessità di darsi un tempo congruo per la convocazione e con il rischio di rinvii per la mancata partecipazione di qualche soggetto.

Il Dipartimento della Funzione pubblica (presidenza del Consiglio) ha presentato nei giorni scorsi i risultati di un monitoraggio sull'attuazione della riforma, condotto appunto nei 10 mesi indicati post-riforma. L'analisi è completa e dettagliata, su modalità di svolgimento della conferenza e numero di conferenze concluse o meno, ma è debole come campione: comprende solo 25 Comuni e Province, che sono sì abbastanza rappresentativi (Nord, Centro e Sud, grandi e piccoli), ma sono sempre solo 25 enti su 7.978 Comuni italiani. Un po' pochino.

Inoltre, come noto a chi fa sondaggi e analisi sociali, in genere è più facile raccogliere dati nei soggetti efficienti, o che pensano di "fare bene" la cosa su cui vengono interrogati. Probabile dunque che i 25 Comuni su cui è stato possibile raccogliere i dati "sovrarappresentino" i Comuni "più bravi", cioè più pronti ad attuare la riforma.

C'è poi un altro elemento contraddittorio nei risultati della ricerca: è vero che in quasi tutti gli enti monitorati (e comunque nel risultato totale) ha nettamento prevalso la conferenza semplificata, ma non sempre questo ha prodotto velocizzazione.
Spieghiamoci meglio.
Nel Caso del Comune di Dorgali (Cagliari) tutto parla di un successo: 21 conferenze, sempre utilizzata la semplificata, tutte avviate e concluse nei 10 mesi monitorati. Bene.

Nel Comune di Pinerolo (Torino), invece, capofila tra l'altro del Suap associato intercomunale, i conti tornano già molto meno: su 83 conferenze avviate ben 79 (quasi tutte) sono state semplificate, ma solo 38 (il 45%) si concluse nei 10 mesi, le altre 45 sono ancora in corso. A che serve allora la semplificata se comunque la conferenza non si chiude, o ha lo stesso tempi lunghi? Sembra una contraddizione, che sicuramente andrebbe approfondita.

E gli esempi sono molti. Provincia di Monza: 9 conferenze avvviate, tutte semplificate (bene!), nessuna conclusa (male!).
Provncia di Varese: 37 conferenze avviate, ben 32 semplicate (bene), solo 4 concluse (male).
Unione dei Comuni Medio Brenta (Padova): 12 conferenze avviate, tutte semplificate (bene), neppure una conclusa (male).

Ma ci sono anche "contraddizioni al contrario" (poche). Unione Val Tidone (Piacenza): 10 conferenze avviate, solo 2 semplificate (male!), ma tutte concluse (bene!).

In altri casi i numeri sono in chiaroscuro. Comune di Olbia: 279 conferenze, quasi tutte semplificate (260) ma solo 151 con procedure concluse.

I numeri dunque, se possono essere un indizio di "successo" della conferenza semplificata (usata nell'80% dei casi) non sono una chiara indicazione che questo porti sempre buoni risultati. Se alla fine un Comune continua a usare il vecchio metodo ma chiude le conferenze in tempi rapidi, va bene così, no? E viceversa a che serve usare la semplificata se poi mi impantano lo stesso?

Detto questo è chiaro che il lavoro di analisi dell'effetto della riforma della conferenza deve fare altri approfondimenti (ad esempio sulla "difficoltà" delle conferenza, non sono tutte uguali) e altri allargamenti del campione.

La sintesi del report (prima parte)

La sintesi del report (seconda parte)

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