Urbanistica

A Manhattan meno grattacieli: vendite in calo per le case di lusso

Grattacieli avveniristici con forme affusolate e azzardate che svettano verso il cielo e appartamenti superlusso di richiamo per i “billionaires” di tutto il mondo sono da sempre il biglietto da visita di New York. La corsa alla costruzione di nuove torri ha dominato la scena negli ultimi anni per subire però una brusca frenata nel 2017. Oggi, si legge su Wikipedia, New York ha 5.818 grattacieli, 92 dei quali sono più alti di 183 metri. Il terzo, dopo One world trade center e l’Empire state building, è la torre 432 Park avenue, terminata nel 2014 e disegnata dall’architetto uruguaiano Rafael Viñoly.

Sono sempre meno tuttavia i compratori internazionali a caccia di case di altagamma nella Grande Mela.

Dai dati emergono anche prezzi in via di ridimensionamento. Secondo l’ultimo report del network Douglas Elliman a dicembre 2017 il prezzo medio a Manhattan è sceso del 5,6% dai due milioni di dollari (1,638 milioni di euro) del terzo trimestre 2017 e del 10,6% dai 2,12 milioni dello stesso periodo 2016. Chi compra oggi spende in media 1,897 milioni di dollari. Nell’anno sono scesi in particolare i valori dei nuovi sviluppi (-7%). Calano soprattutto le compravendite: -25,4% nel quarto trimestre dai tre mesi precedenti e -12,3% da un anno prima, il livello più basso degli ultimi sei anni. E si allungano i tempi di vendita da 5,6 a 6,5 mesi. L’attività si concentra sugli appartamenti di piccole dimensioni rispetto a quelli grandi.

«I dati degli ultimi anni sono stati influenzati da grandi vendite sulla carta ma non ancora chiuse - dice Francesco Cirillo, socio della società di consulenza Ubiq Ny -. Dal 2013 si è costruito tantissimo e oggi registriamo prezzi in contrazione nel segmento lusso. E salgono anche gli sconti: in media pari al 6%, ma nel lusso si sale anche al 10% e ci sono molti casi di developer che per vendere sono disposti a pagare la “transfer tax” e le spese di condominio per svariati anni».

«La fascia del lusso a Manhattan sta vivendo una fase di flessione - dice Richard Tayar di Columbus International, team che fa parte di Keller William - anche perché i prezzi sono saliti troppo rapidamente dopo la crisi». Anche se fa notare che proprio due settimane fa al 432 Park avenue sono stati venduti tre appartamenti da accorpare per circa 9o milioni di dollari.

Il trend di mercato ha spinto molti costruttori a ritardare la data di inizio delle vendite per alcuni nuovi sviluppi residenziali. A fianco di grattacieli che hanno riscosso successo e attratto compratori ci sono, infatti, torri che non hanno incontrato la domanda sperata.

«Per esempio la torre 156 è un condominio finito che ha venduto tutto molto bene, il primo super grattacielo sulla 57esima, che è diventata la “billionaires road”» dice Cirillo. Certo chi vuole rivendere oggi ha sicuramente delle difficoltà. Soprattutto a Midtown, quartiere in cui si è costruito molto ma la qualità della vita non è delle migliori.

«I grattacieli la cui costruzione è partita successivamente hanno vissuto anche fasi problematiche - continua -. È il caso dell’edificio realizzato da Zackendorf development, 50 UN Plaza, che seppur disegnato da Foster + Partners e situato vicino alle Nazioni Unite ha un invenduto elevato. Un altro palazzo che ha ritardato l’immissione delle vendite sul mercato è lo Stanway building all’indirizzo 111 West e 57esima street. Si tratta di un progetto bellissimo, ma al momento non sono ufficialmente iniziate le vendite, anche se sono aperte». Una volta finita la torre (che incorporerà lo Steinway Building, progettato nel 1925) sarà il grattacielo più sottile al mondo.

Il 220 Central Park South è stato venduto bene nella fase “family and friends”, mentre va al rallentatore la nuova Moma tower, 82 piani (conosciuto con il nome 53W53) che dovrebbero essere completati quest’anno con prezzi che vanno da 3,1 milioni di dollari per l’appartamento con una camera da letto e 50,75 milioni per circa 700 metri quadrati. «In questi palazzi si possono trovare anche occasioni interessanti» conclude Cirillo.

Di contro vanno molto bene alcuni progetti a Downtown. È il caso di 100 Norfolk, 38 appartamenti spettacolari disegnati da Eran Chen di ODA, e di 56 Leonard a Tribeca di Herzog & de Meuron.

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