Fisco e contabilità

Il metodo commerciale taglia l’Irap degli enti locali

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di Domenico Luddeni

Gli enti locali che hanno optato per la determinazione dell'Irap con il metodo commerciale devono determinare l'imposta dovuta in ambito commerciale e procedere al versamento entro il 30 giugno. Il Dlgs 446/1997 prevede infatti per gli enti locali due diverse modalità di calcolo dell'imposta. La prima, definita retributiva o istituzionale, determina la base imponibile in un importo pari all'ammontare delle retribuzioni erogate al personale dipendente, dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e dei compensi erogati per collaborazione coordinata e continuativa, oltre che per attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente. Questa base imponibile viene ridotta da diverse deduzioni previste dall'articolo 11 del decreto. Alla base imponibile si applica l'aliquota dell’8.5%.

Le attività commerciali
Se l'ente svolge anche attività commerciali, il calcolo può essere effettuato secondo il metodo del valore della produzione netta tipico delle imprese. Il vantaggio per gli enti è notevole: il personale addetto alle attività commerciali viene sottratto alla base imponibile istituzionale, con un risparmio netto dell'8.5% sulle retribuzioni, quando la base imponibile commerciale risulti pari a zero. Inoltre viene sottratta all'imponibile istituzionale un’ulteriore quota in misura pari all'incidenza dei lavoratori non direttamente riferibili alle attività commerciali, calcolata sulla base del rapporto tra le entrate commerciali e il totale delle entrate correnti.
Il calcolo con il metodo commerciale è ancora più conveniente in seguito all'entrata in vigore del comma 20 della legge 190/2014, dove si prevede che per i soggetti che determinano il valore della produzione netta in base agli articoli 5-9 del Dlgs 446/1997 è ammessa in deduzione la differenza tra il costo complessivo del personale dipendente con contratto a tempo indeterminato e le deduzioni spettanti in base all’articolo 11, comma 1, lettere a), 1-bis, 4-bis.1 e 4-quater.

Il confronto
In definitiva gli enti porteranno integralmente il costo del personale a tempo indeterminato in riduzione del valore della produzione netta, ottenendo in questo modo quasi sempre una base imponibile negativa. Se ne ricava un risparmio complessivo molto significativo, tenuto conto che le attività commerciali degli enti locali sono spesso ad alta intensità di personale (si pensi alla gestione delle comunità per anziani, agli asili nido, all'assistenza domiciliare). Ad esempio un ente che abbia alcuni dipendenti con un monte retributivo di 100mila euro annui impiegati negli asili nido, calcolando l'Irap con il metodo istituzionale pagherà euro 8.500 annui mentre con il metodo commerciale, con l’ipotesi molto frequente di un valore della produzione netta pari a zero, l'importo dovuto sarà pari a zero. Al risparmio netto di 8.500 euro si aggiungerà il risparmio relativo alla deduzione forfetaria (articolo 10-bis, comma 2 del Dlgs 446/1997).

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