Urbanistica

Il boom dei cappotti motivato dalla necessità del doppio salto di classe

Rapporto Enea: il superbonus è stato usato per lavori più dispendiosi ma anche molto efficaci

di Luca Rollino

Nel rapporto Enea sulle detrazioni fiscali per l'anno 2022 sono quantificati sia da un punto di vista energetico che dal punto di vista economico tutti gli interventi che hanno beneficiato delle agevolazioni fiscali nel corso del 2021. Dal report è possibile fare alcune considerazioni. La prima è che gli interventi sull'involucro (e, in particolare, sulla parte opaca dell'involucro ovvero pareti e tetti) assorbono oltre il 40% degli interventi totali, risultando maggiormente costosi da un punto di vista di costo specifico dell'intervento e di costo del kilowattora risparmiato all'anno. Questo non deve stupire, in quanto si tratta di lavorazioni che richiedono un'intensa attività edile, con impiego di manodopera qualificata, specifici materiali e apprestamenti di cantiere necessari a consentire l'operatività in sicurezza (si pensi in particolare ai ponteggi).

Inoltre, sono gli elementi che più hanno patito la deriva inflazionistica degli ultimi anni. Al contempo, gli stessi interventi sull'involucro hanno garantito un risparmio annuo di oltre 1.100 GWh/anno (equivalenti a circa 120 milioni di metri cubi di gas metano) su un totale di 2.300 GWh/anno generati da tutti gli interventi incentivati (quindi il 48% del totale). Si tratta quindi di interventi certamente più costosi, ma anche più efficaci di altri che sono stati meno impiegati ma non per questo hanno avuto un'incidenza specifica inferiore dal punto di vista economico. Peraltro, gli interventi sull'involucro opaco garantiscono vantaggi diretti sul comfort interno degli ambienti (si hanno ambienti più caldi) e sulla qualità estetica dei centri abitati, poiché un edificio riqualificato è immediatamente percepito come migliorativo del contesto urbano. Gli interventi sui sistemi impiantistici riscontrano un deciso ricorso a pompe di calore, sistemi ibridi e pannelli fotovoltaici. In questi casi, il costo specifico e il costo del kilowattora risparmiato all'anno sono decisamente più ridotti, ma il totale di energia risparmiato è di circa 650 GWh/anno, a fronte di un numero complessivo di interventi di poco inferiore.

Si tratta di interventi volti a migliorare il sistema di generazione del calore, che difficilmente garantiscono da soli un duplice salto di classe, ma devono essere abbinati a una produzione di energia da fonte rinnovabile (fotovoltaico ed eventuale accumulo). Questo li rende interventi molto utili nel ridurre l'inquinamento dell'aria nei contesti urbani, in quanto è minimo il ricorso alla combustione. Da notare la riduzione degli interventi che hanno usato la caldaia a condensazione: si tratta di una tecnologia che da sola non è in grado di garantire il duplice salto di classe energetica, e peraltro obbliga a essere sempre dipendenti dai combustibili fossili (e relative oscillazioni di mercato). Inevitabile che vi sia stato un ricorso inferiore rispetto al passato. I costi specifici più alti si sono riscontrati per gli infissi, che assorbono circa il 19% degli investimenti garantendo però "solo" 285 GWh/anno di risparmi (il 12,5% del totale): si tratta di un intervento trainato molto apprezzato e utilizzato per ragioni che vanno oltre il semplice risparmio energetico (a partire dal miglioramento del comfort acustico).

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