Personale

Scuola. Nuova procedura «light» riservata ai precari storici: in palio oltre 14mila posti

Prova ultra semplificata: orale di 30 minuti e valutazione dei titoli, poi contratto di un anno e crediti formativi

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

In attesa che entri a regime il mini-restyling dei concorsi nella scuola contenuto nel decreto Pnrr 2 - con il ripristino, da subito e fino al 2024, della prova strutturata accanto al quiz a crocette e il passaggio, dal 2025, ai quesiti a risposta aperta - il ministero dell’Istruzione è pronto a bandire il quinto concorso a cattedra in meno di un anno. Si tratta della selezione straordinaria riservata essenzialmente ai precari storici, con tre anni di servizio alle spalle, anche non consecutivi, negli ultimi cinque, prevista la scorsa estate dal decreto Sostegni-bis.

Colloquio e titoli

La selezione, che arriva dopo i due concorsi sulle materie Stem per medie e superiori e i due ordinari (uno per infanzia e primaria, l’altro per le secondarie di I e II grado) mette in palio 14.420 cattedre (che per il 70% dei casi, come dimostra il grafico in alto, sono distribuite da Firenze in su) e si annuncia estremamente “light”: è infatti composta da una «prova disciplinare», vale a dire un mero orale finalizzato all’accertamento della preparazione del candidato, e dalla valutazione dei titoli. Il colloquio dura 30 minuti e per parteciparvi è richiesta una minima conoscenza dell’inglese (almeno livello B2).

Le tracce sono predisposte dalle singole commissioni nel numero pari a tre volte quello dei candidati calendarizzati nella singola sessione ed estratte dagli interessati il giorno della prova. I punti a disposizione per l’orale sono 100, altri 50 punti al massimo possono essere attribuiti sulla base dei titoli accademici, scientifici e professionali in possesso dei candidati. Quindi, in tutto, le commissioni giudicatrici dispongono di 150 punti.

Il bando è atteso per maggio; i candidati, in possesso dei requisiti richiesta dalla norma, possono presentare domanda in un’unica regione e per una sola classe di concorso.

Un’altra novità della procedura in oggetto è la modalità di assunzione. Gli aspiranti docenti di ruolo collocati in posizione utile nelle graduatorie di merito regionali firmeranno un contratto a tempo determinato, durante il quale è previsto un percorso di formazione ad hoc. Nella bozza di decreto del ministero dell’Istruzione si parla di 40 ore complessive, equivalenti a cinque crediti formativi universitari, mentre nel parere positivo espresso dal Cspi, l’organo tecnico consultivo del ministero dell’Istruzione, si chiede di prevedere 48 ore di attività formative e attività di tirocinio formativo indiretto per un totale di otto Cfu.

Una volta superata la prova che concluderà il percorso formativo, e superato anche il contestuale anno di prova, scatterà anche per loro l’assunzione a tempo indeterminato.

Lo sguardo a settembre

Il ministero dell’Istruzione, anche alla luce della procedura estremamente semplificata prevista dalla bozza di Dm di viale Trastevere, confida di mettere in cattedra i professori già a settembre. Quando ci saranno da riempire, come abbiamo raccontato sul Sole 24 Ore di Lunedì 4 aprile, circa 75mila posti scoperti. Per farlo si attingerà anche alle altre 4 selezioni citate, ammesso che si concludano tutte in tempo e, soprattutto che si arresti il boom di bocciati registrati agli scritti dei concorsi ordinari partiti nei mesi scorsi. Riuscirci significherebbe trovarsi con un problema in meno a settembre, con meno cattedre scoperte e quindi meno supplenti da nominare (spesso a lezioni già iniziate), per l’avvio di quello che rischia di essere il quarto anno scolastico in balia del Covid-19 e delle sue continue varianti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©