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Immobiliare, i piccoli investitori esteri riscoprono le aree di confine

Crescono gli acquisti degli stranieri nei territori italiani più prossimi alle frontiere. Borghi, natura, prezzi (e tasse) più bassi incentivano le transazioni

di Maria Chiara Voci

Ventimiglia, Trieste, il lago di Como: da Est a Ovest d’Italia, i territori di confine vivono una fase di vivacità e rilancio, trainati da una domanda di acquisto che arriva dall’estero e, principalmente, dai Paesi oltrefrontiera e che “riattiva” e riscopre località abbandonate o sottovalutate dalla clientela italiana. Una controtendenza di cui è complice anche il traino di nuovi investimenti infrastrutturali, che sono in divenire e che non sempre sono di iniziativa italiana.

L’analisi

Il dato emerge da un’osservazione che Il Sole 24 Ore ha chiesto di svolgere in esclusiva all’Ufficio Studio del Gruppo Tecnocasa. La fotografia – scattata grazie all’incrocio delle rilevazioni puntuali – segna un trend con indicazioni chiare e innovative rispetto al passato.

Territorio simbolo della trasformazione è, in particolare, l’Ovest della Liguria. «Negli ultimi mesi – conferma Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – sono cresciuti gli acquisti dei francesi nella zona di Vallecrosia, Bordighera e Ventimiglia. Tra le motivazioni, ci sono la vicinanza geografica, i prezzi interessanti e una tassazione meno pesante rispetto a quella in vigore in Francia, che porta sia i francesi a investire oltre la frontiera, sia gli italiani, che avevano acquistato in Francia, a rientrare in Italia».

La buona performance abbraccia diverse tipologie di immobili: piccoli appartamenti da usare come punto d’appoggio, anche nell’entroterra, così come appartamenti più ampi e ubicati in prossimità del mare. O ancora, case indipendenti con giardino, da utilizzare con continuità durante l’anno. Le quotazioni variano dai 500mila euro di luoghi esclusivi come Grimaldi e Mortola (a due passi da Mentone e Montecarlo), ai 150-250mila euro necessari per le unità indipendenti ai 40-50mila euro per un appartamento nell’entroterra. In genere, in fascia costiera e a meno di 500 metri dal mare, il prezzo va dai 3mila-3500 euro al mq di Bordighera a scendere a 2mila-2500 euro al mq di Vallecrosia. Ma il centro storico di Ventimiglia – un tempo semi-abbandonato e oggi al centro di un progetto di riqualificazione spinta, a picco sul porto turistico inaugurato nel 2021 – sta attraversando una fase di straordinario risveglio. «Uno dei mercati interessanti per i francesi – prosegue Fabiana Magliolo – è quello della valle di San Lorenzo al Mare. Negli ultimi tempi in aumento anche grazie alla riscoperta, post Covid, delle località vicine e facilmente raggiungibili. La valle di San Lorenzo al Mare ha dalla sua la vicinanza alla Francia e ad acquistare la casa vacanza per utilizzo diretto sono soprattutto Francesi del nord del Paese (Parigi, Bretagna, Normandia). I residenti nella vicina Costa Azzurra acquistano anche per investimento».

Natura, sport e ruralità

Altro territorio di confine estremamente interessante è quello di Trieste, dove sono numerose le richieste dai territori confinanti e vicini. Austriaci, tedeschi, cittadini dell’Europa dell’Est (Croazia, Slovenia ecc.) cercano la seconda casa per investimento, da utilizzare o da mettere a reddito, attratti dai prezzi più contenuti. Si indirizzano nelle zone centrali dove per un bilocale spendono da 150 a 160mila euro. Crescono anche gli investitori che acquistano abitazioni da ristrutturare, frazionare, mettere a reddito oppure rivendere. Gli stranieri sono infine attivi anche nella zona di Barriera-Maggiore, in particolare nella zona di San Luigi, in posizione collinare e panoramica: ci sono appartamenti degli anni Settanta, che partono da 2mila euro al mq. Comprano anche a Baiamonti, ma sono in deciso aumento a Gretta-Barcola dove si muovono quasi esclusivamente acquirenti provenienti da Austria, Slovenia, Germania e dove le abitazioni in posizioni collinari con vista mare arrivano a 4mila euro al mq. Anche qui, pesa sull’investimento, l’opera di riqualificazione del Porto Vecchio, che collegherà l’area di Barcola al centro città.

Infine, per ciò che riguarda i laghi al confine con la Svizzera, «la saturazione di località ormai diventate esclusive – conclude Magliola – sta portando alla riscoperta di borghi minori. Una bella spinta verso il recupero di località che parevano non avere più appeal e che oggi sono riscoperte da una crescente domanda estera, più attenta a valori quali il contatto con la natura, l’accessibilità alle attività sportive e la ruralità».

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