Appalti

Condotte/2. Newco con i cantieri «migliori» e smembramento. Il rischio mordi-fuggi nel piano Oxy

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di A.A.

Nello "spezzatino" del Gruppo Condotte che ha in mente Oxy - e su cui si sta trattando con i soci di controllo della società (Ferfina) e le banche - non tutti i cantieri "di valore" finirebbero nella Newco, ma solo quelli con possibilità di generare cassa a breve. Non ci entrerebbero, ad esempio, quelli per il nodo Tav di Firenze (Nodavia), molto costosi a breve e su cui Condotte ha già iscritto riserve per decine di milioni, gli appalti in Algeria (autostrade e ferrovie per circa 470 milioni di euro residui) e l'autostrada Siracusa-Gela.

«Il rischio - scrivono nell'interrogazione ai Ministeri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Infrastrutture il senatore Bruno Astorre e altri 20 senatori del Partito democratico - è che l'offerta formulata da Oxy Capital Italia ... sia un'operazione altamente speculativa, non interessata a garantire il rilancio dell'azienda, quanto piuttosto ad assicurare agli investitori un cospicuo profitto con la sostanziale dismissione di tutti gli asset positivi dell'azienda».
I senatori Pd chiedono dunque un impegno più forte del ministero dello Sviluppo, in primis, per capire le reali intenzioni di Oxy Capital, ed «eventualmente attivarsi per trovare soluzioni alternative a salvaguardia dell'integrità di Condotte e della continuità occupazionale dell'azienda, come accaduto in passato e di recente per importanti realtà aziendali (Ilva, Trevi, ecc...) , anche per il tramite di Cassa Depositi e prestiti, eventualmente consentendo l'utilizzo in deroga di ammortizzatori sociali».

Il progetto a cui si lavora da mesi - nella trattativa tra Condotte (assistita dall'advisor Rothshild insieme allo studio legale Dla Piper) e Oxy Capital - è quello di costituire una Newco con i contratti infrastrutturali in grado di generare cassa a breve (esclusi appunto Nodavia Firenze, la Siracusa-Gela e i lavori in Algeria, appalti con elevati contenziosi e produttività a medio-lungo termine), lasciando nella vecchia Condotte le commesse problematiche, i relativi dipendenti e il contenzioso passivo. Prevista anche la cessione di società controllate in buona salute, come Inso e Cossi, e forse le quote nei contratti ad alta capacità per il Terzo Valico e la Verona-Padova, sui quali ha dichiarato il suo interesse Pietro Salini.

Nella Newco finirebbero commesse per circa un miliardo, sui 4 miliardi attuali del portafoglio, tra i quali la Città della salute di Sesto San Giovanni, il lotto del Brennero, il carcere di Bolzano. Ad acquisire la Newco sarebbe un'altra società, un veicolo controllato da Oxy/Attestor Capital che acquisterebbe dalle banche (30 gli istituti c oinvolti, tra cui Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Banca Ifis) e da alcuni fornitori i loro crediti verso Condotte, pagandoli con titoli emessi dallo stesso veicolo, titoli il cui rimborso a scadenza alla pari potrebbe essere in gran parte legato solo alla cessione definitiva ad un terzo della Newco, che nel frattempo sarebbe passata proprio sotto il controllo del veicolo, e quindi del fondo, dopo un periodo di affitto.
L'investitore verserebbe in Condotte un primo finanziamento da 50 milioni di euro a un tasso del 15%, garantito da attivi aziendali quali le riserve, iscritte in bilancio per oltre 400 milioni, quote in società controllate, etc. Con detto importo Condotte verserebbe altro capitale nella Newco appunto per 50 milioni (dopo che un primo versamento sarebbe soddisfatto tramite il conferimento degli attivi e dei passivi).

Dopo l'omologa del piano concordatario, e quindi dopo che le banche si saranno impegnate a consolidare i loro crediti in capo al veicolo ricevendo titoli, e a fornire nuovi affidamenti per cassa e per firma per un importo complessivo di 790 milioni, Attestor (Oxy) immetterebbe altri 50 milioni (in tutto 100, dunque).

Oxy punterebbe dunque ad alti tassi di interesse con il prestito, a fronte di elevate garanzie, per poi cedere la Newco con ulteriore possibilità di guadagno. Il tutto insieme a pesanti riduzioni di personale e chiusura di cantieri nella parte "Bad-co".

La soluzione alternativa a cui guardano i sindacati e i senatori Pd è quella dell'intervento di Cassa Depositi e prestiti nel capitale, insieme alla ristrutturazione del debito da parte delle banche. Uno schema simile a quello utilizzato da CdP per la partecipazione in Trevi Finanziaria, gruppo specializzato negli scavi infrastrutturali che fra l'altro potrebbe integrarsi a Condotte, che oggi paga abitualmente i servizi di Trevi nei suoi grandi cantieri. Il tutto agevolato dall'azione di governo per sbloccare i contenziosi con le pubbliche amministrazioni e pagare evntualmente a Condotte quanto dovuto per arretrati o riserve giustificate.

Il portafoglio ordini di Condotte

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