Urbanistica

A Firenze seconda vita per conventi, ville e caserme

Hotel e residenze di lusso, ma anche gallerie commerciali, uffici e servizi ai cittadini. Firenze si sta trasformando e le opportunità di riqualificazione e investimento in una delle città italiane più amate dagli stranieri si concretizzano con un'offerta di immobili e aree oggi dismesse ma sulle quali il Comune e la stessa Regione Toscana sono pronte a lavorare.

«La rigenerazione urbana della città, avviata con il nuovo regolamento urbanistico comunale del 2015, è una grande opportunità per Firenze. Per questo presentiamo agli investitori di tutto il mondo i contenitori oggi dismessi – spiega l'assessore alla Cooperazione e relazioni internazionali, marketing territoriale, attrazione di investimenti e turismo Anna Paola Concia _ puntando a far conoscere i grandi immobili disponibili nel breve e medio periodo».

Si sta parlando di un totale di potenziali investimenti di 1,5 miliardi di euro. «Sul piatto ci sono circa 800mila metri quadrati di riqualificazioni e valorizzazioni _ ha spiegato l'assessora al Sole 24 Ore _ con una potenzialità di 15mila nuovi posti di lavoro». Il 15% delle aree ha già iniziato l'iter di valorizzazione.

Villa Mondeggi. Una proprietà agricola e storica alle porte di Firenze, a Bagno a Ripoli, con una vista mozzafiato, per un totale di 170 ettari, di cui 46 di coltivazioni di ulivi, 22 di vigneti, 34 di aree boschive. La villa principale offre 6mila metri quadrati e le fattorie della proprietà ulteriori 3mila metri quadrati, costruzioni risalenti al 1400. Il Comune ha già stabilito la possibilità di utilizzo misto, dall'ospitalità al residenziale e all'attività produttiva agricola. E' prevista la vendita con bando pubblico e sono arrivate già manifestazioni di interesse, tanto che sul sito di Invest in Italy viene indicata come “in aggiudicazione”.

Convento di Sant'Orsola. Il progetto di rigenerazione riguarda un'area di 5.356 metri quadrati ma espandibili, per l'utilizzo finale, a 17.500 metri quadrati, in un'area che risale al 1500 e che comporta un investimento complessivo potenziale di 35 milioni di euro. L'area è in pieno centro storico-turistico, vicina alla Cappella dei Medici, alla Cattedrale e al mercato di San Lorenzo. L'area, attualmente abbandonata, diventerà un centro polivalente che ospiterà anche la Bocelli Academy Music School, oltre a una foresteria e una piazza urbana di 17mila metri quadrati.

Caserma Lupi di Toscana. La destinazione finale dettagliata verrà determinata in base alle offerte e idee che verranno presentate, in quanto l'international project contest è imminente. Si tratta di un'area di 34mila metri quadrati, a cui ne verranno aggiunti altri 20mila circa, per un totale di 53mila mq da riqualificare, per un investimento di circa 100 milioni di euro, con un'ottima accessibilità già garantita dalla linea tramviaria. Già da ora si può dire che vi sarà una parte residenziale, di cui anche in social housing per i giovani, oltre a destinazioni miste. Il sito di Invest in Italy specifica che la procedura è di concessione con bando pubblico.

Officine grandi riparazioni. Circa 16,5 milioni di investimento potenziale per un'area di 82mila metri quadrati, di cui 54mila utilizzabili per la riqualificazione. Il complesso è nell'area di Porta al Prato, attualmente abbandonato, ma vicino al Teatro dell'Opera dell'architetto Paolo Desideri e alla stazione Leopolda, non lontana dal centro. La destinazione è mista, con hotel, residenze, spazi commerciali e servizi.

Ex ospedale militare San Gallo. Circa 16.200 metri quadrati di area costruttiva che risale al periodo compreso tra il 1100 e il 1700, per un investimento potenziale di 45 milioni di euro nel centro storico, patrimonio Unesco. Il progetto prevede un mix di funzioni, tra cui quella turistico-ricettiva, residenziale e spazi aperti alla cittadinanza: un primo masterplan lascia immaginare suite alberghiere e appartamenti di super lusso con vista sul Duomo di San Marco.

Nei piani c'è anche il terminal autobus dell'Ataf, oltre 11.800 metri quadrati di superficie, il cui utilizzo finale non può essere cambiato, ma per i quali la società di trasporto pubblico è disposta a corrispondere 3,1 milioni di euro di affitto annuo.

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