Imu, anche quest’anno le aliquote sono libere
Manca (da due anni) il decreto che limita le possibilità di diversificare le richieste
Entro il 31 maggio i Comuni dovranno definire le loro politiche fiscali 2022, approvando aliquote e tariffe comprese quelle dell’Imu. La mancata approvazione delle aliquote Imu comporta automaticamente la conferma delle misure 2021.
Il Comune potrà delibere nuovamente le aliquote Imu se sono state già approvate, e senza riapprovare il bilancio. L’articolo 13, comma 5-bis del Dl 4/2022, prevede che in caso di approvazione delle delibere entro il termine stabilito da norme statali per l’approvazione del preventivo, quindi entro il 31 maggio, i Comuni effettuano con la prima variazione utile le conseguenti modifiche al bilancio di previsione già approvato.
Anche per quest’anno i Comuni possono variare liberamente le aliquote, sfruttando l’enorme spazio di manovra offerto dalla normativa, che consente anche di azzerare le aliquote, ferma restando l’intangibilità del 7,6 per mille statale per gli immobili «D».
Non è stato ancora emanato infatti il decreto (previsto dal comma 756 della legge 160/2019) che limita la possibilità di diversificare le aliquote solo con riferimento alle fattispecie individuate dal Mef.
È stato invece emanato Dm 20 luglio 2021 che individua le specifiche tecniche per l’invio telematico, tramite il Portale del federalismo fiscale, delle delibere regolamentari e tariffarie sulle entrate comunali, per consentire il prelievo automatizzato delle informazioni necessarie al pagamento. Il 2 maggio 2022 il Mef ha anche pubblicato una Guida operativa, confermando, quanto già precisato nella risoluzione 7/Df/2021, ovvero che il mancato rispetto delle specifiche tecniche non impedisce la pubblicazione delle delibere. Precisazione importante, perché le delibere diventano efficaci solo con la pubblicazione sul sito del dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento, con inserimento delle delibere da parte dei Comuni entro il termine perentorio del 14 ottobre.
Fra le novità normative, non vi sono casistiche che richiedono di essere recepite dal Comune. Dal 2022 opera l’esenzione ex lege per gli immobili merce e l’ulteriore riduzione per i pensionati esteri, che dovranno pagare il 37,5% dell’Imu.
Dal 2022 c'è anche la modifica alla definizione di abitazione principale, introdotta dall’articolo 5-decies del Dl 146/2021, che consente di considerare un immobile come abitazione principale, a scelta del contribuente, nel caso di spacchettamento della famiglia su due Comuni diversi. Ma qui, l'indicazione normativa può considerarsi provvisoria, perché ci si aspetta una dichiarazione di incostituzionalità sul vincolo di residenza e dimora anche degli altri componenti del nucleo famigliare.