Fisco e contabilità

Regioni, agli investimenti verdi 4,3 miliardi nei progetti bandiera

La ministra Gelmini: «Mezzo essenziale per condividere il Piano con i cittadini»

di Andrea Carli e Gianni Trovati

La Transizione ecologica batte in volata la ricerca nelle priorità dei “progetti bandiera” delle Regioni, che si dedicano anche a infrastrutture e ricerca sanitaria e alla transizione digitale.

L’agenda delle priorità è disegnata dal valore di questi progetti, che emergono nel censimento in corso coordinato dal ministero per gli Affari regionali: le scelte regionali sulle misure caratterizzanti come previsto dal Dl 152 del 2021 si concentrano sulla transizione verde per 4,3 miliardi, seguiti a ruota dai 4,1 miliardi collegati agli interventi riferibili al ministero dell’Università e ricerca. Più ridotte le dimensioni degli interventi che completano questo quadro, dal valore complessivo vicino ai 9 miliardi:  tre Regioni hanno scelto di puntare sulla transizione digitale, per interventi che valgono nel complesso circa 457 milioni, mentre sono due le amministrazioni che hanno puntato sul ministero della Salute scegliendo progetti per 335 milioni in tutto.

Il censimento è ancora in corso. Ma ieri la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha offerto una prima informativa ai colleghi riuniti nel consiglio dei ministri. «Le scelte delle Regioni - ha commentato - dimostrano la piena condivisione degli obiettivi e delle missioni del Pnrr. La collaborazione con gli enti territoriali è fondamentale realizzare gli investimenti e per accrescere la condivisione del Piano con i cittadini».

L’idea dei progetti bandiera nasce proprio per incentivare questo protagonismo territoriale nel Pnrr. A ogni Regione è stato chiesto dal Dipartimento per gli Affari Regionali di individuare progetti di particolare rilevanza strategica per il proprio territorio. La fase due dell’attuazione dei 21 progetti, uno per ogni Regione o Provincia autonoma, si svilupperà con un Protocollo dello stesso ministero degli Affari tegionali con i ministri titolari di missioni, componenti e interventi del Pnrr. A questo Protocollo seguiranno accordi bilaterali, alcuni dei quali già in via di formalizzazione: il primo già sottoscritto è quello con il ministro della Salute Speranza, a cui a breve seguirà quello con il responsabile del Mite Cingolani.

Scendendo nel dettaglio, le proposte indirizzate al ministero della Transizione ecologica vanno dal contrasto alla dispersione della rete idrica e alla depurazione delle acque (Abruzzo, Calabria e Molise) alla gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (è il caso della Toscana). Ben cinque Regioni (Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia e Umbria) guardano alle risorse del Pnrr per creare tecnologie e soluzioni per la produzione e lo stoccaggio dell'idrogeno. E se la Campania propone un progetto che sviluppi “Azioni integrate per il monitoraggio ambientale”, la Sicilia gioca la carta della transizione energetica e della decarbonizzazione.

Transizione green, ma non solo. Tra i progetti di competenza del ministero dell’Università e della ricerca, c’è quello della Sardegna: un consorzio scientifico europeo per la realizzazione dell’Einstein Telescope (ET), un osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione. Anche questo è Pnrr.

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