Amministratori

Servizio idrico, arrivano i premi Arera per i gestori migliori

Presentati i risultati della prima applicazione del meccanismo incentivante della regolazione della qualità tecnica

di Stefano Pozzoli

Arera premia, mettendo sul piatto oltre 130 milioni di euro, i gestori del Servizio Idrico Integrato (SII), che si sono dimostrati in grado di seguire l'impegno al miglioramento della qualità industriale della rete. Tra i premiati ci sono ovviamente i grandi gruppi quotati, da Acea a Iren, ma anche tante società in house providing, dalla lombarda Cap Holding alla piemontese Smat, da Acque Veronesi alla toscana Gaia.

Le premiazioni sono concentrate al Nord del Paese (45 società), seguiti dal Centro (18), mentre solo 3 posizioni sul podio sono occupate da gestioni collocate nell'area geografica Sud e Isole. Si conferma perciò il water divide che caratterizza il Paese e a cui occorre porre rimedio.

Arera, con la deliberazione n. 183/2022, presenta dunque i risultati della prima applicazione del meccanismo incentivante della regolazione della qualità tecnica del SII (RQTI), relativi alle annualità 2018 e 2019. Con un esito di tutto rispetto, visto che è riuscita a coinvolgere ben 203 gestori, che complessivamente coprono l'84% della popolazione nazionale.

Un percorso lungo, che Arera tiene a ricordare nel corpo della delibera e che possiamo fare partire dalla istituzione della Rqti (delibera n. 917/2017/R/IDR). In breve, la regolazione della qualità tecnica si basa su un sistema di indicatori composto da prerequisiti, standard specifici (che se non raggiunti comportano la richiesta di indennizzi) e generali (che danno accesso agli incentivi). Questi ultimi, in fase di prima applicazione hanno riguardato una serie di sei macro-indicatori, ovvero le perdite idriche, le interruzioni del servizio, la qualità dell'acqua, l'adeguatezza del sistema fognario, lo smaltimento fanghi e la depurazione. Per ciascuno dei citati macro-indicatori l'Autorità ha individuato obiettivi annuali di mantenimento e di miglioramento, ripartiti in classi, con valori differenziati in base alle condizioni di partenza riscontrate, inoltre ha definito un modello di validazione dei parametri, affidandone la verifica agli enti di governo d'ambito.

Su questa base è stato istituito un sistema di incentivazione (e penalizzazione) concentrato sul riconoscimento dei casi di maturità tecnologica e gestionale e sulla promozione di miglioramenti in casi di criticità tecnico-gestionali da superare. I premi e le penalità di qualità tecnica sono quantificati, a partire dal 2020, sulla base delle performance realizzate in ciascuno dei due anni precedenti con l'intento di valutare sia le graduatorie relative allo stato delle prestazioni, sia le variazioni nelle performance, mediante un articolato meccanismo di valutazione.

La delibera descrive l'iter, le interlocuzioni ed i correttivi introdotti. Senza soffermarsi su questo è comunque interessante rilevare che con questa delibera si è arrivata al primo esito di un monitoraggio. Il tutto ha evidentemente il fine di favorire il miglioramento della qualità e dell'efficienza delle infrastrutture idriche e non potrà non produrre, nel tempo, dei risultati.

È interessante, quindi andare a scorrere gli allegati in cui si ritrovano i soggetti esclusi dal sistema incentivante, per carenza di informazioni disponibili (Allegato A) e ancora più vedere (Allegato B) chi si vede riconosciuti dei premi e delle penalità.

È un tema di benchmarking, anzitutto, ma pesa anche il fatto che Arera sia determinata nell'investire sul processo non poche risorse. Da qui la immedia ripartizione ed erogazione di circa 130 milioni di euro provenienti dal «Conto per la promozione della qualità dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione» istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) e che rappresentano una quota importante del budget a disposizione della Csea stessa.

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