Urbanistica

La casa rinasce a tutto internet: +29% gli acquisti di tecnologie

Abbonamenti a consumo per la sicurezza, gestione di riscaldamento ed energia, elettrodomestici intelligenti

di Paola Dezza

È un acronimo entrato nel linguaggio comune. IoT racchiude in sè l'insieme di tutte le possibilità di applicare la tecnologia agli oggetti che abbiamo in casa e alle loro funzionalità. Un mondo che va dagli elettrodomestici integrati e connessi ai servizi legati ai consumi fino alla sicurezza. Un settore che non ha risentito in maniera negativa della pandemia, anzi in alcuni ambiti ne ha beneficiato.

I numeri in Italia e in Europa
Il mercato dell'Internet of things è cresciuto nel 2021 del 29% sul 2020, arrivando a quota 650 milioni di euro (11 euro/abitante) dai 530 milioni di fine 2019. Anche la domanda, come sottolinea una ricerca del Politecnico di Milano che Il Sole24Ore è in grado di anticipare, è diventata più matura e i consumatori sempre più interessati ai nuovi servizi e alla possibilità di gestire da remoto gli oggetti smart in casa e di attivarne le funzionalità avanzate. Con risvolti importanti di crescita per le aziende che operano in questo mercato. Siamo ancora lontani dai numeri di Regno Unito (4 miliardi di euro, +43%) e Germania (3,9 miliardi di euro), ma accorciamo le distanze dalla Francia (1,3 miliardi di euro, +16%, 19,4 euro per abitante). «I problemi arrivano dai rincari delle materie prime e dalla carenza di semiconduttori, un freno allo sviluppo del mercato e causa di mancate vendite molto rilevanti, pari a circa 75 milioni di euro» recita l'analisi. Gli impatti negativi si protrarranno anche nel 2022.

I servizi di successo
Hanno successo nuove strategie e modelli di business basati su "servitizzazione" (dall'inglese servitization) e pay- per -use. Soluzioni che prevedono l'attivazione di abbonamenti mensili per servizi di tele-assistenza e manutenzione della caldaia, rilevazione di movimenti sospetti in casa e chiamate di emergenza, monitoraggio della forma fisica (fitness & wellness) e assegnazione di allenamenti personalizzati, assicurazioni pay-per-use per proteggere la casa dai furti attivabili anche solo per brevi periodi (per esempio durante le vacanze), pagando una tariffa a consumo.«La pandemia non ha influito in maniera negativa sul settore - dice Giulio Salvadori, direttore dell'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano -, forse l'area sicurezza poteva fare meglio, ma dato che abbiamo passato più tempo a casa si è sentita meno la necessità di sistemi di controllo. Settori come quelli legati al trattamento dell'aria hanno visto invece salire le richieste». In via indiretta, grazie agli incentivi del governo, sono aumentati i volumi del segmento legato al controllo dei consumi. In generale, dato che molti di noi hanno passato più tempo in casa anche per lavorare in smart working, c'è stato un maggiore utilizzo di oggetti ed elettrodomestici della sfera abitativa. E sono proprio gli elettrodomestici a guidare il mercato della Smart Home nel 2021, con 135 milioni di euro (21% del mercato) e un tasso di crescita molto significativo (+35%). Nel 2021 si è assistito a un progressivo ampliamento dell'offerta (i principali produttori hanno ormai l'intera gamma "connessa"), con alcune tipologie di piccoli elettrodomestici – come ad esempio i robot aspirapolvere e i purificatori d'aria – a far registrare un boom di vendite. L'attesa è tutta per il consorzio Matter, non ancora attivo, in cui saranno presenti tutti i maggiori player della smarthome, da Apple ad Amazon e Samsung, ma anche player più locali come Bticino. «Sarà la svolta più importante - dice Salvadori -, un domani il consumatore non sarà più obbligato a integrare da solo i dispositivi, che oggi non comunicano tra loro, ma ci sarà integrazione e inter-operatività. Ecco perché per acquisti integrati si consiglia di attendere l'arrivo di questo consorzio.

I settori che crescono di più
Sul fronte acquisto, sottolinea Salvadori, il boom è per il mondo degli assistenti vocali, non necessariamente legati alla Smart Home. Ma anche il settore degli elettrodomestici, ormai tutti connessi (anche quando l'utente non lo sa). Stesso discorso per le serrature connesse e gestibili a distanza, e il settore della sicurezza, dove è sempre più richiesto il servizio di intervento e controllo di terzi. Sul fronte dell'utilizzo il focus è sul controllo energetico, dalle caldaie a termostati e valvole termostatiche. L'utilizzo di questi strumenti è aumentato durante la pandemia e anche per il rincaro dell'energia.

La casa che si gestisce da sola
«Un trend importante è legato all'intelligenza artificiale - dice Salvadori -. La casa diventa così autonoma tanto da regolare la temperatura in base alle abitudini di chi la abita, consigliare risparmi direttamente al consumatore e così via». Ma è importante anche lo sviluppo della tecnologia dei singoli oggetti, che diventano sempre più intelligenti.

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