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Eolico galleggiante e biogas, nuovi incentivi per le utility

Pronto il decreto a sostegno di tecnologie innovative e ancora molto costose

di Jacopo Giliberto

Con 14 articoli, 2 allegati e una lenzuolata di “visto”, “considerato” e “ritenuto”, è pronto il nuovo decreto della Transizione ecologica per incentivare le fonti rinnovabili di energia che usano tecnologie ancora innovative oppure molto costose. Il decreto viene chiamato nel settore con la sigla Fer2.

Il cuore del decreto è il capitolo che promuove centrali eoliche galleggianti, le grandissime e costose eliche bianche che diversi Paesi stanno sperimentando in alto mare, con incentivi fino a 3.500 megawatt, ma c’è spazio anche per tante altre tecnologie come il fotovoltaico galleggiante sull’acqua, l’eolico fisso sulle vecchie piattaforme petrolifere, il biometano (anche gli impianti già esistenti) che potrebbe aiutare la fame di gas dell’Italia, il solare termodinamico degli specchi di Archimede, le forme più innovative di energia geotermica estratta dal sottosuolo.

Vanno chiariti tre aspetti. L’incentivo non è quel “sussidio alle rinnovabili” che pesa molto sulle bollette elettriche, per il quale c’è chi ha accusato le energie sostenibili di godere di “extraprofitti”. L’aiuto peserà sì in bolletta, ma sono pochi impianti coraggiosi che esigono investimenti in sperimentazione, non sono tecnologie mature a basso costo. Il secondo aspetto da chiarire è che sono incentivi “a due vie”. Se il prezzo di mercato a cui sarà venduta la corrente sarà superiore all’incentivo, queste centrali verdi dovranno restituire la differenza. Terza osservazione. Il testo è ormai consolidato e pronto alla firma, ma è prevedibile un dibattito ampio e ricco che nelle prossime settimane possa arricchirne i dettagli e ritoccarne eventuali limiti.

Il decreto Fer2 affida al Gse, il Gestore dei servizi ecologici, la gestione degli incentivi e le gare per assegnarli.

Eolico e solare in alto mare

I Paesi a maggiore sostenibilità sperimentano con entusiasmo l’eolico galleggiante, come l’Inghilterra e il Portogallo. In Italia — c’era da dubitare? — gli impianti d’altura sono ancora sui Cad Cam dei progettisti e si sono già aizzati comitati del no, gruppi di intervento contrari a tutte le rinnovabili, politici anti-eolico e sindaci di luoghi remoti dal mare. Diversi i progetti in lista d’attesa, in acque internazionali, cioè più lontani delle 12 miglia dalla costa pari a 22,2 chilometri. Altri progetti interessano il riuso di piattaforme nell’Adriatico. Il decreto prevede di incentivare 3.500 megawatt di eolico galleggiante (incentivo ventennale: 165 euro ogni mille chilowattora prodotti) oppure fisso su vecchie piattaforme petrolifere e 20 altri megawatt di fotovoltaico galleggiante (aiuto di 70 euro).

Gli specchi solari

Il solare termodinamico si basa sugli specchi “ustori” per concentrale il calore del sole con cui produrre vapore per la turbina. I piccoli impianti inferiori a 5 megawatt, meno competitivi dal punto di vista industriale, saranno incentivati fino al massimo di 50 megawatt con 300 euro ogni mille chilowattora prodotti; quelli fino a 50 megawatt avranno disponibilità per complessivi 50 megawatt (cioè un solo impianto, o un paio di taglia media) alla tariffa incentivata di 240 euro. In Italia è ripartito un progetto di questo tipo in Sicilia, mentre la Sardegna ha bocciato tutti gli 8 progetti di solare termodinamico.

Le altre tecnologie

Per la geotermia convenzionale con aspetti particolarmente innovativi, 100 megawatt in tutto, sono previsti incentivi di 100 euro ogni mille chilowattora prodotti; quella a zero emissioni è limitata 50 megawatt di ai piccoli impianti fino a 5 megawatt aiutati con 250 euro.

Il capitolo del biogas e delle biomasse prevede un incentivo di 236 euro ogni mille chilowattora per gli impianti di piccole dimensioni (fino a 300 chilowatt di potenza); sono ammessi anche quelli già esistenti, a patto che rinuncino agli incentivi precedenti.

Il mercato stenta a crescere

Secondo l’Osservatorio di Anie Rinnovabili, nel 2021 sono stati costruiti appena 936 megawatt fotovoltaici, 427 eolici, 14 idroelettrici e 1 megawatt di bioenergie. Contando anche le chiusure di impianti vecchi usciti di servizio, al 31 dicembre erano istallati 21 megawatt rinnovabili in meno rispetto al 2020. Una crescita verso un luminoso passato.

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