Berlusconi ai costruttori dell'Ance: codice appalti e split payment vanno aboliti
Una legge per avviare gli interventi di edilizia privata senza autorizzazione, ma solo con un controllo successivo da parte della Pa. Riforma radicale delle norme sugli appalti pubblici con l'addio all'attuale codice dei contratti. Addio anche allo split payment. E detassazione per sei anni sulle assunzioni di giovani con contratto di apprendistato e primo impiego. Sono le principali promesse elettorali del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, fatte ieri ai costruttori edili dell'Ance a Roma. L'ex premier, accolto dal presidente dei costruttori Gabriele Buia, ha subito cercato (e trovato) la sintonia con la platea rispolverando le sue origini di imprenditore edile: «Sono uno uomo del mattone, con la malattia del mattone, ho sempre case in costruzione, credo di averne fatte una quarantina». Il presidente dell'Ance ha accolto Berlusconi snocciolando i numeri di dieci anni di crisi del settore: «100mila imprese chiuse, 600mila addetti in meno, investimenti in calo ininterrotto, restrizione del credito», ha detto Buia riassumendo il manifesto politico delle costruzioni presentato il 14 febbraio scorso. Berlusconi lo ha rassicurato: «Possiamo anche chiudere qui la riunione perché tutte le vostre richieste sono nel mio programma».
Il leader di Forza Italia non ha parlato di infrastrutture o grandi opere, né di risorse per nuovi investimenti, né dell'Autorità Anticorruzione. Ma ha toccato ugualmente le corde degli imprenditori rilanciando la sua idea della flat tax e di una norma di semplificazione per l'edilizia privata. «Nei primi tre mesi (di Governo, se eletti, ndr) faremo una legge che prevede solo una comunicazione al Comune per costruire un edificio», ha detto. «Poi, quando l'edificio è costruito, ci sarà il controllo e, se c'è qualcosa non in regola, diamo tre mesi per regolarizzare, nel caso con una multa, anche salata, che può arrivare anche all'abbattimento dell'immobile, se è stata fatta una cosa insanabile. Con questa notizia potete andare a casa contenti», ha concluso. Ma l'applauso più sincero della platea è arrivato quando Berlusconi ha promesso di cancellare il codice appalti: «Questo codice non va bene - ha detto - lo diciamo da due anni, ora ci cominciano a dare ragione: dobbiamo abolire il codice appalti e sostituirlo con le direttive europee».Via twitter è arrivata la replica del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «Dopo i condoni anche l'abolizione del codice appalti che combatte corruzione ed illegalità. Il nuovo codice nasce esattamente come applicazione di norme europee. Berlusconi vuole farci tornare indietro a 20 anni fa». L'ex premier è stato categorico anche sullo split payment: «è un disastro, è da cancellare perché introduce differenze tra le aziende: è negativo», ha detto, raccogliendo altri applausi.