Bonus facciate, l'impresa recupera il credito «da sconto» mediante F24

La domanda del lettore: Un'impresa di costruzione, esecutrice dei lavori per cui era possibile ottenere il bonus facciate al 90 per cento, ha ottenuto un credito da sconto in fattura. I lavori sono stati effettuati nel 2021, la comunicazione all'agenzia delle Entrate è stata inviata nel 2022 e nel cassetto fiscale dell'impresa ci sono i relativi crediti. La quota del 2022 può essere inserita in modello Redditi Sc/2023? In caso di risposta affermativa, in quale rigo? La quota del 2023 può essere compensata mediante modello F24?

La risposta dell'esperto: La risposta al primo quesito è negativa. Nel puntualizzare che la quota 2021, recuperabile dal 2022, è andata perduta, si evidenzia che la quota 2022 può essere recuperata con F24 e non in dichiarazione dei redditi. Il fornitore che ha effettuato lo sconto, infatti, recupera il contributo anticipato come credito d'imposta, di importo pari alla detrazione spettante, in 10 quote annuali in compensazione con F24, oppure può cedere tale credito a terzi, banche o intermediari finanziari (articolo 121 del Dl 34/2020, convertito in legge 77/2022, e articolo 9 del Dl 176/2022, convertito in legge 6/2023). Non è possibile, trattandosi di un credito acquisito con sconto in fattura, portare in detrazione il relativo importo nella dichiarazione dei redditi. Pertanto, nel caso prospettato, la quota del bonus facciate 2022 può essere compensata con i debiti fiscali e previdenziali dovuti nel 2023 e versati con l'F24, mentre la prima quota delle 10 in cui è ripartito il credito da sconto in fattura relativo a un bonus facciate (articolo 1, commi 219-224 della legge 160/2019, di Bilancio per il 2020; articolo 1, comma 39, della legge 234/2021, di Bilancio per il 2022; si veda anche la Guida al bonus facciate su www.agenziaentrate.it) doveva essere utilizzato in compensazione entro dicembre 2022 e non è possibile la richiesta di rimborso o l'opzione per la detrazione in dichiarazione dei redditi 2023.