Bonus, con la cessione frazionata di singole annualità il codice univoco si sdoppia
È questo il meccanismo che l’agenzia delle Entrate regolerà in una circolare di prossima emanazione
Il codice univoco associato, a partire dal primo maggio, in blocco a un credito fiscale potrà essere affiancato da ulteriori codici, agganciati alle singole annualità, quando si scelga di effettuare il frazionamento e scomporre il bonus. Anche se resta il divieto di frazionare i crediti per importi più piccoli della singola annualità.
È questo il meccanismo che l’agenzia delle Entrate regolerà in una circolare di prossima emanazione, secondo quanto sta emergendo in questi giorni, a partire dalle parole di venerdì scorso del direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
A livello pratico, il meccanismo funzionerà sdoppiando i codici. Dopo la comunicazione dell’opzione di cessione del credito o di sconto in fattura, la detrazione si trasforma in credito di imposta ed entra nel circuito delle cessioni: attraverso la piattaforma delle Entrate, sarà possibile sapere da subito quanti passaggi ci sono ancora a disposizione per quel credito, tra soggetti qualificati e non qualificati.
Dal primo maggio scorso, la piattaforma associa a ciascun credito un codice univoco che serve a renderlo identificabile, tracciando tutti i passaggi successivi. Materialmente, i primi codici saranno visibili dai contribuenti a partire dal prossimo 10 giugno.
Quando si voglia effettuare la cessione di una singola annualità, a quell’anno la piattaforma delle Entrate attribuirà un codice ulteriore, che lo renderà spacchettabile e tracciabile. In questo modo, tutte le diverse frazioni che compongono il credito (quattro o cinque, ad esempio, nel caso di un superbonus) potranno essere vendute a soggetti differenti, senza vincoli particolari. Non sarà possibile creare unità più piccole della singola annualità: il frazionamento di importi inferiori sarà, allora, vietato.
In attesa della piena partenza del meccanismo dei codici univoci, si è aperta ieri una settimana di tempi supplementari a disposizione dei soggetti che hanno avuto problemi con scarti e annullamenti delle opzioni relative a interventi 2021 o a rate residue del 2020. Le Entrate, infatti, con la risoluzione 21/E hanno aperto una finestra extra (dal 9 a al 13 maggio) a disposizione dei contribuenti.
Fino a venerdì sarà, così, possibile inviare comunicazioni sostitutive e annullamenti di comunicazioni trasmesse e accolte dal 1° al 29 aprile, per le rate residue delle spese del 2020 e per le spese del 2021. E sarà anche possibile ritrasmettere comunicazioni scartate dal 25 al 29 aprile, sempre per le rate residue delle spese 2020 e per le spese 2021, «a parità di codice fiscale del beneficiario e anno della spesa».
Il 13 maggio scadrà il termine anche per le comunicazioni sostitutive e gli annullamenti di queste opzioni. I crediti relativi a queste comunicazioni saranno, comunque, caricati e visibili entro il 17 maggio prossimo sulla piattaforma dell’Agenzia.
Ultima segnalazione: ieri l’agenzia delle Entrate ha aggiornato i suoi software per la compilazione e il controllo delle opzioni, prevedendo materialmente la possibilità di sfruttare la proroga prevista per i soggetti passivi Ires e per i titolari di partita Iva «relativamente all’invio delle comunicazioni delle spese del 2021 e delle rate residue per le spese del 2020». Potranno prendersi fino al prossimo 15 ottobre per comunicare le opzioni che per gli altri privati sono scadute il 29 aprile.