Confermata la condanna dell'ex sindaca Appendino, ricorrerà in Cassazione
Per i fatti di Piazza San Carlo del giugno 2017
È stata confermata dalla corte di assise di appello la condanna di Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e ora parlamentare M5S, a 1 anno e 6 mesi di carcere per i fatti di piazza San Carlo. Il processo si riferiva a quanto accadde la sera del 3 giugno 2017, quando tra la folla che seguiva su un maxischermo la finale di Champions League si scatenò il panico. Vi furono circa 1.600 feriti, tra cui due donne che in seguito morirono per le lesioni. Quanto all'entità della pena, nessuno sconto nonostante il ritiro della querela di una decina di parti lese: un anno e sei mesi di reclusione per disastro colposo. «Naturalmente - è stato il commento della ex sindaca - rispetto questa sentenza ma, una volta rese note le motivazioni, presenterò ricorso in Cassazione, sicura di poter far valere le mie tesi difensive nel prossimo grado di giudizio. Come sapete, mi sono sempre difesa dalle accuse all'interno dei processi, senza timore e a testa alta e continuerò a farlo». Dura la reazione dei sindaci alla sentenza. «Nel rispetto della sentenza di appello - ha detto il presidente dell'Anci Antonio Decaro - voglio esprimere vicinanza a Chiara Appendino. In un Paese nel quale il sindaco non è responsabile dell'ordine pubblico - ha continuato -, la sua condanna, a fronte di tutte le altre assoluzioni, non può lasciare indifferenti. Mi chiedo con quale spirito un sindaco possa accingersi a organizzare qualche grande evento pubblico questa estate sapendo che viene considerato responsabile di qualunque cosa accade nel proprio comune per il solo fatto di essere il sindaco».