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Depuratori e fognature, 13 interventi completati e 34 in corso di esecuzione

Sul totale del piano di 99 interventi per circa 3 miliardi. I numeri della relazione al Parlamento del commissario unico nominato dal governo nel 2020

di El&E

Tredici interventi completati, 34 in corso di esecuzione e tre gare di lavori in svolgimento, oltre a 23 progetti esecutivi completati e altre 26 progettazioni giunte allo stadio definitivo «o in corso di redazione». È questo, in sintesi, il bilancio dei 99 interventi complessivamente in gestione da parte del commissario unico nominato dal governo per la Depurazione, nomina resa necessaria per intervenire con urgenza a fronte di una procedura di infrazione comunitaria contro l'Italia proprio a causa dell'insufficiente livello di depurazione delle acque. Il valore complessivo delle opere è di circa 3 miliardi di euro di valore. La maggior parte delle opere in gestione è in Sicilia.

I numeri si leggono nella relazione al Parlamento sulle attività commissariali trasmessa al Mite e a Palazzo Chigi contenente i risultati di due anni di attività, a partire dalla nuova articolazione della struttura commissariale (nominata con il Dpcm 11 maggio 2020) composta dal commissario Maurizio Giugni e dai due subcommissari Riccardo Costanza e Stefano Vaccari. «Dei quasi cento interventi ai quali lavora la Struttura, la metà di questi sono dunque oggi in fase esecutiva», sintetizza la releazione, «completati o in via di completamento, in corso d'opera o appena avviati». Si tratta di opere di fognatura e depurazione che riguardano 2,6 milioni di abitanti equivalenti, «con un orizzonte temporale conclusivo che, salvo alcuni interventi specifici caratterizzati da particolari difficoltà – si legge nel documento – non dovrebbe superare il 2026».

La struttura commissariale ricorda che le procedure per cui l'Italia è oggi in sentenza di condanna sono tre: la 2004/2034, giunta fino alla sanzione pecuniaria (causa C-251/17) sulle acque reflue nei centri urbani, la 2009/2034 (C-85/13) sugli scarichi in aree sensibili e la più recente condanna per la 2014/2059, mentre è ancora in fase istruttoria la procedura 2017/2181. Al momento, l'Italia è stata condannata al pagamento di una somma forfettaria di 25 milioni di euro, cui si aggiungere una penalità di poco superiore ai 30 milioni di euro a semestre, circa 165.000 euro al giorno: una somma che si va riducendo a seguito del confronto con le istituzioni europee, che vede coinvolta la Presidenza del Consiglio (Dipartimento Politiche europee, Struttura di Missione Procedure d'infrazione) e il Ministero della Transizione Ecologica (direzione USSRI).

La maggior parte degli interventi, come si diceva, è in Sicilia: 67 gli interventi, tra fognature e depurazione, che riguardano ben 3,4 milioni di abitanti equivalenti in tutti i capoluoghi di provincia, fatta eccezione per Enna. La lista include tra gli altri i grandi schemi idrici di Catania e Palermo (con la rete idrica catanese e il depuratore di Misterbianco, l'adeguamento del depuratore di Acqua dei Corsari e il completamento del Collettore Sud Orientale a Palermo) e gli interventi nelle fasce costiere di Messina e Agrigento. Nove gli obiettivi di depurazione in Calabria, tra cui gli schemi di Reggio e Corigliano-Rossano. In Campania rivestono particolare importanza l'adeguamento funzionale dell'impianto di Napoli Est e il nuovo depuratore di Mondragone, così come la costruzione di impianti sull'isola di Ischia e a Benevento. In corso anche interventi in Basilicata, Puglia e Lazio.
Per realizzare le attività, il Commissario si avvale, oltre che della collaborazione di Regioni ed Enti Locali, di partner operativi quali Invitalia, Sogesid, l'UTA (Unità Tecnica Amministrativa) della Presidenza del Consiglio, Eutalia e Utilitalia.

Nella relazione, il Commissario indica le misure in grado di accelerare l'azione di messa in regola degli agglomerati idrici: tra queste l'attivazione dei poteri sostitutivi, l'adeguamento della Struttura con l'inserimento di nuove professionalità, un accordo con MiTE e Regioni che possa tradursi in linee guida per procedure uniche e semplificate, nel pieno rispetto delle prerogative ambientali. Accanto ad esse, l'incentivazione della piena operatività degli organismi di gestione del Servizio Idrico Integrato, la riduzione dei «tempi di attraversamento" tra le fasi procedurali con un rafforzamento dei poteri del Commissario in termini di acquisizione degli atti d'assenso, l'esatta quantificazione delle risorse in capo al Commissario, che tra l'altro sta risentendo come tutte le stazioni appaltanti del generalizzato aumento dei prezzi e dunque dei costi di realizzazione degli interventi».

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