Diga foranea di Genova, il Tar annulla l'aggiudicazione della gara
La decisione, però, non avrà effetti sui cantieri avviati dal consorzio Webuild-Fincantieri
Dopo una settimana dall’avvio dei lavori per la costruzione della nuova diga foranea di Genova, il Tar della Liguria ha annullato l’aggiudicazione della gara. La decisione, però, non avrà effetti sui cantieri. Si tratta, infatti, di un’opera finanziata con le risorse previste dal Pnrr e, come si legge anche nella sentenza, in applicazione all’articolo 125 del codice del processo amministrativo, l’annullamento dell’affidamento non comporta la caducazione del contratto già stipulato. L’illegittimità dell’atto ha valore, quindi, solo ai fini risarcitori.
Il ricorso era stato presentato da Eteria, il consorzio guidato dai gruppi Gavio e Caltagirone con la spagnola Acciona e Rcm costruzioni; e si opponeva all’aggiudicazione, al consorzio Webuild-Fincantieri, della gara per la realizzazione dell’opera. In precedenza, il Tar aveva rigettato la sospensiva richiesta dai ricorrenti, cosa che avrebbe ostacolato l’avvio dei lavori, iniziati il 4 maggio scorso. Il ricorso chiedeva, appunto, l’annullamento del decreto di aggiudicazione firmato da Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale e commissario straordinario per la realizzazione della diga. L’appalto esaminato dal Tar ha come oggetto «l’elaborazione della progettazione definitiva ed esecutiva relativa alla prima e seconda fase funzionale e l’esecuzione dei lavori della prima fase funzionale» della diga, messo a base d’asta a 928 milioni. Il costo complessivo dell’opera è previsto in 1,3 miliardi, coperti anche da fondi del Pnrr. L’intera nuova diga sarà lunga 6,2 chilometri; la prima parte dei lavori riguarda 4,1 chilometri.
A quanto risulta, il gruppo Eteria si prepara a quantificare il rimborso richiesto, che sarà esplicitato all’Adsp. Nel calcolo saranno considerate diverse variabili, fra le quali il mancato utile e il risarcimento dei danni provocati dalla procedura di aggiudicazione giudicata illegittima dal tribunale. Di prassi, nel settore delle costruzioni, il mancato utile si calcola nel 10% del valore dell’appalto; a questo si aggiungerà la quantificazione dei danni. Il valore della richiesta di Eteria, quindi, potrebbe superare i 100 milioni di euro. L’Adsp, da parte sua, precisa che «i lavori proseguiranno secondo cronoprogramma, non avendo la sentenza effetti sul contratto. Tra le varie contestazioni sollevate dal ricorrente Eteria i giudici hanno accolto un solo motivo di ricorso, che sarà oggetto di appello (cioè ricorso al Consiglio di Stato, ndr), fermo restando che la posizione del consorzio è anche oggetto di verifiche da parte dell’amministrazione, come dà atto nella sentenza lo stesso Tar». Anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e il sindaco, Marco Bucci, sottolineano che il cantiere «andrà avanti esattamente come previsto. Nel pieno rispetto della sentenza, il pronunciamento del Tar infatti non ferma i lavori e non sposta nulla nelle decisioni prese» dalle istituzioni.