Distanze, il danno non patrimoniale per la violazione va dimostrato
La Cassazione corregge la Corte d’Appello confermando l’orientamento di considerare presunto il danno non patrimoniale «in re ipsa»
Il danno non patrimoniale in re ipsa derivante dalla violazione delle distanze tra gli edifici è da considerare “presunto” e va provato. Questa, in sintesi, la conclusione della Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, che ha corretto la valutazione della Corte d’appello sul caso di una controversia originata da un intervento edilizio in violazione delle distanze di legge.
Il proprietario dell’immobile che ha originato il ricorso del residente confinante, è stato condannato in appello...