Efficienza/2. La sfida Ue per «decarbonizzare» lo stock edilizio pubblico e privato
Negli edifici non residenziali colonnine di ricarica entro il 1° gennaio 2025. Cosa prevede il Dlgs che recepisce le nuove norme Ue sull'efficienza energetica
L'obiettivo di uno stock edilizio "decarbonizzato" entro il 2050, indicato dall'Ue, dovrà essere perseguito attraverso una strategia a lungo termine che il nostro paese dovrà definire entro l'11 luglio. Almeno questa è la scadenza indicata nel Dlgs 48/2020 pubblicato in Gazzetta che recepisce la direttiva n.2018/844, la quale modifica le direttive 2010/31/UE (prestazione energetica nell'edilizia) e 2012/27/UE (efficienza energetica). Scadenza non non perentoria (30 giorni dall'entrata in vigore del Dlgs), che prevede un Dm Mise con il parere della conferenza unificata.
Con questo nuovo obiettivo, l'Europa stimola i paesi membri al rinnovo del patrimonio immobiliare, sia pubblico che privato, spianando la strada alla trasformazione degli edifici esistenti in edifici a energia quasi zero (nZEB). Stando alla norma, la strategia italiana per la decarbonizzazione edilizia dovrà prevedere, tra le altre cose, anche una sostanziale integrazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici con gli «interventi per la riduzione del rischio sismico e di incendio volta ad ottimizzare la sicurezza, i costi di investimento e la durata degli edifici, tramite la proposta di requisiti, anche aggiuntivi (...), ai fini dell'accesso agli incentivi». Un'autentica novità, quest'ultima , che apre la strada all'inclusione della riduzione del rischio incendi tra gli elementi progettuali, edilizi e impiantistici tra gli elementi necessari per la fruizione dei benefici fiscali per l'efficienza energetica.
Il rinnovato impegno per la decarbonizzazione prevede anche i seguenti elementi: una ricognizione del parco immobiliare nazionale; l'individuazione di approcci alla ristrutturazione efficace in termini di costi in base al tipo di edificio ed alla zona climatica, anche valutando l'introduzione di obblighi di ristrutturazione, e promuovendo l'utilizzo di tecniche che implichino un maggior uso di elementi prefabbricati e la riduzione del tempo dei lavori di cantiere; una rassegna delle politiche e delle azioni in vigore e delle modifiche per migliorarne l'efficacia; la proposta di politiche e azioni, anche di lungo termine finalizzate a stimolare le ristrutturazioni importanti ed efficaci in termini di costi, anche attraverso l'introduzione di un sistema facoltativo di "passaporto" di ristrutturazione degli edifici; la proposta di politiche e azioni, anche di lungo termine, rivolte ad accelerare la riqualificazione energetica di tutti gli edifici pubblici; una stima affidabile del risparmio energetico atteso, nonché dei benefici connessi alla salute, alla sicurezza e alla qualità dell'aria.
Tale strategia dovrà inoltre fissare obiettivi indicativi periodici per il 2030, il 2040 e il 2050, «incluso il raggiungimento di un tasso annuale di ristrutturazione degli edifici, al fine del miglioramento della prestazione energetica, pari almeno al 3%». Occorrerà prevedere anche la definizione di indicatori di progresso misurabili, oltre a specificare il modo in cui il conseguimento di tali obiettivi contribuisce al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica stabiliti nel Piano integrato per l'energia e il clima.
Edifici non residenziali, entro il 1° gennaio 2025 colonnine di ricarica
Il Dlgs prevede inoltre l'integrazione negli edifici di impianti tecnici e di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, cancellando i precedenti richiami al Dpr 380. L'attuazione avviene con uno o più decreti ministeriali, tenendo conto dell'analisi costi-benefici del ciclo di vita economico degli edifici e delle stime di utilizzo delle infrastrutture di ricarica. Tra le alte cose, il testo fissa al 1° gennaio 2025 il termine entro cui negli edifici non residenziali dotati di più di venti posti auto, dovrà essere installato almeno un punto di ricarica elettrica.
Il Dlgs pubblicato in Gazzetta