Enti locali, ultimi giorni per aderire alla rinegoziazione dei mutui Cdp
La richiesta deve essere inviata entro il 26 aprile da parte di Comuni, Province e Città Metropolitane
Ultime battute per aderire alla rinegoziazione 2023 dei mutui Cassa depositi e prestiti. La richiesta deve, infatti, essere inviata entro il 26 aprile da parte di Comuni, Province e Città Metropolitane beneficiari di prestiti ordinari e flessibili, con oneri di ammortamento interamente a proprio carico, inclusi quelli oggetto di precedenti rinegoziazioni, concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti prima del 1 gennaio 2022, in ammortamento al 1 gennaio 2023 e con scadenza successiva al 31 dicembre 2027. Possono essere rinegoziati i mutui con debito residuo, al 1 gennaio 2023, pari o superiore a diecimila euro.
Le modalità operative sono state definite con la Circolare Cdp n. 1303/ (Nt+ Enti locali & edilizia del 6 aprile).
Entro il 26 aprile deve essere inviata la richiesta di adesione, correlata dalla relativa documentazione, tramite il portale Elpa di Cdp; mentre le relative delegazioni di pagamento dovranno pervenire entro il 5 maggio.
Cdp provvederà poi, in caso di esito positivo dell'istruttoria, a perfezionare il contratto inviando via Pec all'ente, entro il 22 maggio, la proposta contrattuale e il relativo Elenco Prestiti, controfirmati digitalmente.
Gli Enti interessati possono rimodulare il profilo di rimborso dei prestiti corrispondendo, dal 30 giugno 2023 al 31 dicembre 2024, quote capitale pari allo 0,25% del debito residuo rinegoziato, unitamente alle relative quote interessi. Dal 30 giugno 2025 e sino a scadenza dei prestiti, le rate di ammortamento semestrali, comprensive di capitale ed interessi, saranno costanti. Sarà possibile, inoltre, scegliere se mantenere la scadenza post rinegoziazione invariata o se ridurla di 3 anni (per i soli prestiti con scadenza originaria successiva al 31 dicembre 2036). Il tasso d'interesse post rinegoziazione sarà fisso, anche per i prestiti attualmente calcolati a tasso variabile.
L'operazione è stata autorizzata dall'articolo 3-ter del Dl 198/2022, il quale prevede che, in considerazione delle difficoltà determinate dall'attuale emergenza dovuta all'aumento dei costi energetici, nell'anno 2023, gli enti locali possono effettuare operazioni di rinegoziazione o sospensione della quota capitale di mutui e di altre forme di prestito contratti con le banche, gli intermediari finanziari e la Cassa depositi e prestiti Spa. L'operazione è consentita anche nel corso dell'esercizio provvisorio, mediante deliberazione dell'organo esecutivo, fermo restando l'obbligo di provvedere alle relative iscrizioni nel bilancio di previsione. Possono quindi aderire all'operazione straordinaria, mediante adozione di deliberazione della Giunta, anche gli Enti che non hanno ancora approvato il bilancio 2023/2025.
Si ricorda, infine, che le risorse liberate sul bilancio, fino all'anno 2025, potranno essere utilizzate senza vincoli di destinazione.
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