Amministratori

Green pass, obbligo esteso a sindaci, assessori e consiglieri

Sanzioni ai responsabili che non organizzeranno i sistemi di controllo entro il 15 ottobre

di GIanni Trovati

Nella Pubblica amministrazione, dove è nata la spinta per il Green pass nei luoghi di lavoro sotto la regia del ministro per la Pa Renato Brunetta, l'applicazione dell'obbligo di certificato verde prospettata dal decreto approvato ieri al Consiglio dei ministri sarà la più ampia possibile. Nell'orizzonte di pubblica amministrazione tracciato dal decreto rientrano anche le Autorità indipendenti, la Banca d'Italia e la Consob, la commissione di vigilanza sui fondi pensione, Cnel, Consiglio di Stato, Corte dei conti, Csm e Consiglio supremo di difesa. Gli ultimi cinque sono gli «organi di rilievo costituzionale», uno scalino appena sotto agli «organi costituzionali» rappresentati da Quirinale, Parlamento e Consulta. Questi non possono essere oggetto di imposizioni dirette in virtù della loro autodichia, ma sono espressamente invitati dal decreto ad «adeguare i propri ordinamenti» alle nuove norme.

Le discussioni di questi giorni hanno riguardato in particolare le Camere. Un primo passo per coinvolgere la politica nelle regole ora previste per tutti i lavoratori del pubblico impiego investe nel decreto presidenti di Regione e Provincia, sindaci, assessori e consiglieri. Per loro non si può ovviamente prevedere la sospensione dallo stipendio, non essendoci la "materia prima" da bloccare. Ma in caso di accesso nei locali degli enti pubblici senza Green pass anche per i politici locali è prevista la sanzione da 600 a 1.500 euro. L'applicazione generalizzata del Green pass nella Pubblica amministrazione investe anche a chi negli enti pubblici opera come esterno, per lavoro, formazione o volontariato. In questo modo, il decreto estende a tutto campo il principio che negli ultimi provvedimenti era stato adottato per le scuole e le Rsa.L'obbligo di mettere in campo un sistema di verifica sui Green pass di chi opera negli uffici pubblici è assegnato al «datore di lavoro», che nella Pa opera per mezzo dei dirigenti responsabili delle diverse unità organizzative.

Le «modalità operative» per i controlli andranno definite entro il 15 ottobre, data di entrata in vigore dei nuovi obblighi;  i controlli potranno essere effettuati a campione, con una preferenza ovvia per le verifiche effettuate direttamente all'ingresso. Indispensabile per attivare tutto il meccanismo sarà l'individuazione, con atto formale, dei soggetti incaricati di vigilare sulla presenza del Green pass e di contestare le eventuali violazioni. Anche per blindare l'obbligo di attivare i controlli sono previste delle sanzioni: si tratta di quelle introdotte dal Dl 19/2020, uno dei primi provvedimenti anti-Covid, con una multa da almeno 400 euro che scatterà anche «in caso di mancata adozione delle misure organizzative» indispensabili per i controlli.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©