Imprese in crisi/3. Anche Toto Costruzioni Generali in tensione finanziaria
Anche Toto Costruzioni Generali finisce nella lista dei grandi costruttori in tensione finanziaria. Qualche indizio era già contenuto tra le pieghe del bilancio 2017 delle compagnia dove si auspicavano per il secondo semestre 2018 «flussi finanziari tali da ristabilire un più corretto equilibrio del capitale circolante». Al momento il target non sarebbe ancora stato raggiunto. Prova ne è il fatto che nel mese di settembre non sono stati pagati gli stipendi della controllata Radimero, società partecipata al 58% e per il restante 42% facente capo ad un’altra azienda in crisi, Grandi Lavori Fincosit.
A ottobre l’allarme sarebbe rientrato ma la situazione nel veicolo costituito per realizzare il Terzo Valico dei Giovi resterebbe delicata, complice la situazione del partner. Così come risulterebbero ancora appesantite le dinamiche a livello di gruppo. Non a caso, come si legge ancora nei conti della società, «l’obiettivo è gestire e mitigare il rischio liquidità». Al punto da aver già definito nei mesi scorsi una serie di “accorgimenti” volti a «garantire un livello di liquidità adeguato». In particolare, dopo aver ribadito l’intenzione di eseguire dei lavori in house per Strada dei Parchi (altra azienda della galassia Toto Holding), nei conti della società già si metteva in conto «un’operazione di nuova finanza dalla capogruppo» destinata «a supportare importanti investimenti nei settori strategici contribuendo a ribilanciare il rapporto fonti/impieghi» della compagnia di costruzioni. A cui si aggiunge un piano «di dismissione di asset non strategici».
D’altra parte, guardando i numeri, qualche riflessione si impone. In particolare, il bilancio 2017 si è chiuso con un patrimonio netto di 86 milioni e ricavi in calo del 16% a 150 milioni di euro a fronte di un margine operativo lordo e di un risultato operativo quasi dimezzati e pari rispettivamente a 12 e 9,6 milioni. E un utile crollato da 8,1 milioni a 1,8 milioni. «La marginalità 2017 si colloca sotto il trend storico della società - è scritto nel bilancio - e risulta negativamente influenzata dall’andamento della commessa in Polonia, dagli investimenti esteri e dalle sottoproduzioni di alcune commesse dovute a ritardi e problematiche imputabili ai committenti». Tutto ciò, per giunta, si confronta con un’esposizione complessiva lorda che è salita da 248 milioni a 291 milioni. Ma soprattutto ben 232 milioni erano previsti in scadenza entro il 2018. Di questi 55,7 milioni sono nei confronti delle banche e 77 milioni verso i fornitori. Se i dati si paragonano con il giro d’affari, vuol dire che la compagnia ha un debito lordo doppio rispetto al fatturato. Multiplo importante tanto più se si considera che lo scenario del comparto costruzioni si è ulteriormente deteriorato durante il 2018. Come testimonia la lunga lista di aziende in crisi. Ultima, in ordine di tempo, Astaldi per la quale circa un mese fa è stata aperta la procedura di concordato.
Tema centrale rispetto alle ragioni che stanno spingendo uno dei settori chiave del paese verso una situazione particolarmente critica è l’elevata leva finanziaria abbinata a un portafoglio ordini spesso concentrato in zone altamente a rischio. Nel caso specifico di Toto Costruzioni Generali in realtà l’operatività è legata principalmente a commesse italiane.