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La Lombardia spinge sul solare: incentivi a pannelli su edifici pubblici, privati e in aree agricole

Aiuti per 2 milioni e censimento dei siti idonei. Il testo della legge regionale approvata dal Consiglio regionale il 29 marzo

di Di Matteo Peverati(*) e Eleonora Lavelli(*)

All'interno del più ampio contesto nazionale ed europeo di promozione di uno sviluppo sostenibile, la Regione Lombardia muove i propri passi verso l'autonomia energetica attraverso la ricognizione degli immobili di proprietà degli enti pubblici territoriali (e, più nello specifico, dei comuni, delle unioni di comuni, delle Province, della Città Metropolitana di Milano, degli enti gestori dei parchi e delle comunità montane), idonei ad accogliere il posizionamento di pannelli fotovoltaici. Nella mattinata di martedì 29 marzo 2022, infatti, è stato approvato dal Consiglio regionale lombardo il progetto di legge n.175, concernente "Il ruolo degli immobili pubblici nel potenziamento degli impianti fotovoltaici (Fer). Verso l'autonomia energetica regionale". Il testo della legge regionale, approvato dall'Aula, ha visto l'accoglimento di tre emendamenti rispetto al testo del progetto di legge, due dei quali presentati dallo stesso relatore, il Consigliere Riccardo Pase, primo firmatario del progetto di legge.

Gli emendamenti hanno tra l'altro introdotto la possibilità anche per i privati, a titolo volontario, di aderire alla mappatura delle superfici utilizzabili per il collocamento di impianti fotovoltaici. La nuova legge regionale è finalizzata, difatti, ad incentivare la realizzazione e la diffusione di impianti fotovoltaici, anche abbinati ai sistemi di accumulo (definiti dal relativo articolo 2.1.a. quali impianti di «produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare, tramite l'effetto fotovoltaico»), nonché a contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'Onu e dal Legislatore italiano ed europeo, da ultimo mediante il Regolamento (UE) n. 2021/1119, con il quale si prevede, per l'Unione europea, il raggiungimento entro il 2030 di un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento rispetto ai livelli del 1990.

Censimento (per gli enti pubblici) dei siti idonei
A tal fine, gli enti territoriali sopraindicati, anche in forma associata, sono tenuti - una volta che la Giunta regionale avrà approvato, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge regionale, i criteri per l'identificazione delle superfici utilizzabili, ossia la «superficie libera atta all'installazione di un impianto fotovoltaico» - a trasmettere ai competenti uffici regionali la ricognizione delle superfici ed eventualmente una diagnosi energetica volta alla determinazione dei fabbisogni energetici degli edifici di proprietà pubblica e delle opportunità di risparmio energetico. Sul punto, si segnala che non ha trovato accoglimento l'emendamento n. 12 presentato dal Consigliere Niccolò Carretta che mirava a rendere obbligatoria la diagnosi energetica, quantomeno, per gli edifici caratterizzati da consumo energetico e, quindi, facendo salvi «gli edifici non in uso». Non ha parimenti trovato accoglimento l'emendamento n. 11, presentato dal medesimo firmatario, finalizzato ad estendere l'obbligo di mappatura delle superfici utilizzabili anche alla Regione Lombardia e agli enti pubblici regionali, quali ad esempio Aler. Il censimento delle superfici utilizzabili, che dovrà essere pubblicata sul sito web istituzionale degli Enti e della Regione Lombardia, riguarderà anche i beni sottoposti a tutela ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 nonché le aree agricole individuate ai sensi dell'articolo 2.1.e) del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 (ancorché il D.M. non debba trovare applicazione in Lombardia, ai sensi dell'articolo 103.1-bis della L.R. 12/2005).

Opzione tra realizzazione dell'impianto o concessione delle superfici
Ciò detto, una volta censite le superfici utilizzabili, per la fattiva realizzazione degli impianti fotovoltaici, gli enti territoriali potranno scegliere se affidare i relativi lavori oppure assegnare in concessione le superfici; in tal caso, l'utilità economica per l'amministrazione può essere costituita anche dalla condivisione dell'energia prodotta, ai sensi dell'articolo 4.2 della legge regionale in argomento. Sulle aree agricole potranno, però, essere installati unicamente impianti agro-fotovoltaici, ossia pannelli fotovoltaici posizionati con modalità tali da consentire la conduzione di pratiche agricole o agro-pastorali. Sotto il profilo economico, la Regione Lombardia ha previsto di incentivare la realizzazione di pannelli fotovoltaici attraverso l'istituzione di un apposito fondo per la realizzazione degli impianti, che sarà disciplinato con successiva deliberazione della Giunta regionale, la quale stabilirà, altresì, le modalità di erogazione dei finanziamenti, come indicato all'articolo 6 della legge regionale in questione, prevedendo un impegno di spesa di euro 500mila nel 2023 e di euro 1,5 milioni nel 2024.

Coordinamento con la legge sulle Comunità energetiche
La legge regionale, onde divenire efficace, dovrà essere promulgata dal Presidente della Regione entro quindici giorni dalla sua approvazione e pubblicata nei successivi cinque giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, entrando quindi in vigore il quindicesimo giorno successivo, ai sensi dell'articolo 37 della legge regionale statutaria 30 agosto 2008, n. 1. La nuova legge regionale è, inoltre, coordinata con la legge regionale lombarda (anch'essa di recente approvazione) n. 2 del 23 febbraio 2022, rubricata "Promozione e sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) in Lombardia. Verso l'autonomia energetica". L'articolo 6 della legge regionale approvata il 29 marzo scorso stabilisce, infatti, che «gli impianti fotovoltaici realizzati ai sensi della presente legge possono essere utilizzati nell'ambito di comunità energetiche rinnovabili»; queste ultime sono disciplinate, a livello nazionale, dall'articolo 31 del D.lgs. 199/2021 e, a livello regionale, per quanto riguarda la Lombardia, dalla legge regionale n. 2/2022.Più in particolare, ai sensi dell'articolo 2.2 della L.R. 2/2022, la comunità energetica rinnovabile (Cer), conformemente agli articoli 2.1.p) e 31 del D.lgs. 199/2021, è «un soggetto giuridico di diritto autonomo, la cui partecipazione è aperta a tutti i cittadini e l'esercizio dei poteri di controllo fa capo a persone fisiche, Pmi, forme cooperative, enti territoriali e autorità locali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, associazioni, enti del terzo settore e di protezione ambientale, amministrazioni locali contenute nell'elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall'Istat, nonché imprese la cui partecipazione non può costituire attività commerciale o industriale principale». L'obiettivo primario delle Cer è fornire benefici ambientali economici e sociali a livello di comunità ai suoi soci, attraverso la produzione, l'autoconsumo e la condivisione dell'energia prodotta, anche attraverso il suo accumulo. Mediante le descritte leggi regionali (a cui seguirà l'approvazione dei relativi regolamenti applicativi), la Regione Lombardia, dunque, si appresta a giocare il proprio ruolo nella corsa alla sostenibilità e all'autosufficienza energetica.

(*) Belvedere Inzaghi & Partners - BIP

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