Fisco e contabilità

Lotta all'evasione, rinnovata l'intesa sulla partecipazione dei Comuni all'attività di accertamento erariale

Per il raggiungimento degli obiettivi, sarà necessaria la condivisione delle informazioni nella procedura Siatel

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di Claudio Carbone

Rinnovata tra l'Agenzia delle entrate, la Guardia di finanza, l'Anci e l'Ifel l'intesa per contrastare l'evasione fiscale attraverso la partecipazione dei Comuni all'attività di accertamento erariale. Il protocollo sarà operativo per tre anni e una volta verificati la sua efficacia e il raggiungimento degli obiettivi predefiniti potrà essere rinnovato. Viene in questo modo nuovamente garantita la spinta all'azione che vedrà impegnati questi quattro enti, ognuno per il proprio ambito di competenza, a fornire strumenti tecnici e a promuovere conoscenze in grado di favorire lo sviluppo qualitativo della partecipazione dei Comuni all'attività di recupero dell'evasione dei tributi statali.

L'intesa prevede che l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza si impegneranno a tracciare le segnalazioni qualificate trasmesse dai Comuni, consentendo così, in ogni fase del ciclo di verifica e di accertamento, di restituire informazioni aggregate significative, fornendone anche un dettagliato report all'Anci. L'Anci e l'Ifel, di contro, promuoveranno presso gli enti locali iniziative di sensibilizzazione, utili a raccogliere sistematicamente informazioni sull'andamento delle attività di partecipazione ai controlli. L'Agenzia delle entrate, infine, verificherà e concorderà, con Anci e Ifel, le eventuali ulteriori informazioni, utili ai Comuni per partecipare al meglio all'accertamento, impegnandosi a fornirle, nel rispetto dei limiti fissati dal codice sulla privacy.

Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, sarà necessaria la condivisione delle informazioni presenti nella procedura Siatel. Si tratta di un percorso già noto ai Comuni che dovranno ancor più impegnarsi nel potenziamento delle infrastrutture informatiche e al tempo stesso nell'implementazione del personale che dovrà essere utilizzato. Si dovrà, in particolare, far leva sui processi di formazione e di specializzazione dei soggetti coinvolti, appositamente individuati per garantire l'interazione dei processi di analisi al fine ultimo di portare a conoscenza e governare le sacche di evasione ed elusione tributaria. La conoscenza dei dati patrimoniali e delle capacità reddituali dei contribuenti, naturalmente, non dovrà limitarsi a utilizzare i risultati degli incroci dei dati disponibili; attività che come noto può essere svolta comodamente in ufficio. Sarà, infatti, necessario attivare controlli mirati attraverso verifiche ispettive nelle aree interessate dai comportamenti evasivi ed elusivi, per conoscere, ad esempio, lo stile di vita e le abitudini; nella sostanza i comportamenti socioeconomici tenuti dai soggetti da controllare.

Si tratta, dunque, di modificare l'impostazione dei processi di verifica e di attenuare i ritardi nell'acquisizione e nella elaborazione delle informazioni raccolte che dovrà avere nella tempestività la maggiore forza, soprattutto per le successive fasi della esazione. Accanto ad esperti nell'elaborazione dei dati sarà necessario, quindi, individuare e formare personale in grado di eseguire le verifiche esterne. Il tutto deve avvenire nel rispetto delle norme di legge dirette a garantire la tutela della privacy e la proporzionalità dell'azione attuata. Sarà, al riguardo, utile per i comuni disciplinare i principali aspetti delle attività da eseguire, tenendo presente i seguenti principi: le attività istruttorie esterne dovranno svolgersi con modalità volte a limitare gli spostamenti da parte dei contribuenti; l'iniziativa dovrà essere indirizzata alla ricognizione degli elementi informativi più rilevanti e recenti; intercettare e contrastare i fenomeni antielusione, mediante l'uso appropriato delle banche dati disponibili; potenziare il ricorso al coordinamento e l'interazione con le altre amministrazioni e i soggetti erogatori di servizi pubblici, attivando adeguate forme di cooperazione amministrativa; attivazione di tavoli congiunti tra le strutture territoriali dell'Agenzia delle Entrate e i Reparti operanti della Guardia di Finanza, le cui soluzioni consentono di conferire omogeneità alle tematiche di maggiore rilevanza e complessità; dare priorità a posizioni riguardanti fattispecie che risultano di particolare disvalore quali: frodi, abuso del diritto, false compensazioni, indebita fruizione di regimi agevolativi e di misure di sostegno previste per fronteggiare le conseguenze negative prodotte dalla pandemia da Covid-19.

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