Urbanistica

Piano riqualificazione aree urbane degradate, il termine per le convenzioni slitta a fine 2024

Due anni di tempo in più per i comuni. La disponibilità sul fondo statale è di 324 milioni di euro

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di M.Fr.

Il termine entro cui sottoscrivere le convenzioni attuative sui progetti dei comuni vincitori del bando del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate slitta dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2014. La proroga è stata disposta con il Dpcm dello scorso 26 maggio pubblicato oggi, 12 luglio, sul sito della presidenza del Consiglio. Il decreto modifica - per la seconda volta primo decreto del 2017 con la graduatoria dei progetti proposti dagli entri locali a valere sul bando nazionale gestito dalla presidenza del Consiglio di ministri nel 2015. La prima scadenza per le convenzioni era stata fissata al 31 luglio 2017, ma poi è arrivata la prima proroga che ha spostato il termine al 31 dicembre 2022. A poco meno di sei mesi dalla nuova scadenza il termine è stato infine nuovamente differito al 31 dicembre 2024 «al fine di garantire la completa attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate e l'integrale scorrimento dell'annessa graduatoria». In cassa - segnala il Dpcm del maggio scorso - ci sono poco più di 324 milioni di euro (esattamente 324.167.012,64 euro).

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