Urbanistica

Pnrr, ancora aperto il dossier infrastrutture: a rischio anche la Palermo-Catania

Potrebbe salvarsi in extremis la connessione diagonale Orte-Falconara mentre è ormai sicura l’uscita dal piano della Roma-Pescara

di Flavia Landolfi

C’è un dossier pesante sui tavoli del ministero delle Infrastrutture che non vede ancora la luce. È quello con le modifiche al Pnrr sul fronte delle opere e della mobilità, oggetto da giorni di approfondimenti da parte dei tecnici del dicastero, in stand by sulla rimodulazione di target e obiettivi del Piano targato Porta Pia. E in attesa, quindi, di essere inviato al ministro Fitto che lo attendeva la settimana scorsa per la revisione generale degli obiettivi. La ricetta politica del leader del Carroccio è nota e Matteo Salvini la va ripetendo da mesi come un mantra: «Il mio obiettivo - ha detto - è quello di non perdere nemmeno un euro». L’ipotesi di abbandonare qualche pezzo per strada non sembra essere in agenda, come conferma una nota di qualche giorno fa in cui si chiariva «che il Mit è determinato a realizzare quante più opere possibili, utilizzando tutti i fondi e non solo quelli del Pnrr». Che tradotto significa che le opere che dribleranno i target del cronoprogramma saranno dirottate su altre forme di finanziamento.

Tornando alla riprogrammazione l’operazione di revisione è ancora allo studio. Oltre alle resistenze politiche sconterebbe anche la difficoltà di alcune decisioni più delicate come la sorte, tutta da capire, della tratta ferroviaria ad alta velocità della Salerno-Reggio. Che però non sarebbe la sola opera del Mezzogiorno, nevralgica per il Ponte sullo Stretto, a ballare in queste ore. Rispetto alle anticipazioni le new entry sono due lotti della ferrovia ad alta velocità della Palermo-Catania da 1,44 miliardi, mentre potrebbe salvarsi in extremis la “connessione diagonale” Orte-Falconara. Sicura ormai l’uscita dal Piano della Roma-Pescara che vale 620 milioni di euro. Così come il ridimensionamento di alcuni progetti di trasporto rapido di massa (M2C2 - Investimento 4.2): e quindi minimetrò, filobus, tramvie. Il pacchetto punta alla riduzione del traffico di auto private attraverso la realizzazione di 231 km di infrastrutture di trasporto e vale 3,2 miliardi di euro. Si fa più vicina l’ipotesi di abbandonare gli interventi sulla rete tramviaria di Palermo e verrebbe confermato lo stralcio dal Piano delle infrastrutture di Pozzuoli e quindi il potenziamento della metropolitana e i 2,8 km della rete bus. Tra le novità si fa avanti l’ipotesi di posticipare dal terzo trimestre 2024 allo stesso periodo del 2025 l’obiettivo per la busvia di 13 km che a Perugia collega Castel Del Piano con Fontivegge e quello della cabinovia tramviaria di Trieste-Porto vecchio-Carso (4,2 km). Vengono dati in uscita, infine, gli interventi sulla Zes di Valle Ufita che tutti insieme valgono 630 milioni. Le rimodulazioni sono sotto la lente, tutto potrebbe ancora cambiare.

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