Poca stima professionale e antipatia non fanno mobbing
di Pietro Alessio Palumbo
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Se questi atteggiamenti non caratterizzati dalla volontà di isolamento ed emarginazione del lavoratore

Solo se si accerta che ragione della persistente condotta vessatoria del datore di lavoro è procurare danno al lavoratore siamo di fronte a mobbing; diversamente il tutto fa parte delle dinamiche relazionali che purtroppo non possono essere sempre «rose e fiori».
Secondo il Consiglio di Stato (sentenza n. 4013/2022) una restrizione del genere, se per un verso permette di rinvenire nel mobbing un'ulteriore manifestazione del divieto di agire intenzionalmente a danno altrui consente per altro verso ...