Quote vincolate e destinate del risultato di amministrazione, è l'entrata che guida la compilazione
Con il rendiconto 2020 i prospetti allegati a.1, a.2 e a.3 al risultato di amministrazione acquisteranno e pieno valore giuridico-contabile
Con il rendiconto 2020 i prospetti allegati a.1, a.2 e a.3 al risultato di amministrazione, introdotti con il Dm 1° agosto 2019, acquisteranno a tutti gli effetti pieno valore giuridico-contabile. Attraverso la quantificazione delle quote accantonate, vincolate e destinate i prospetti diventano così la cartina di tornasole per determinare se l'ente si trova o meno in equilibrio, sia sotto il profilo della competenza che sotto il profilo finanziario complessivo. A quasi due anni di distanza dall'entrata in vigore della «seconda riforma» dell'armonizzazione, tuttavia, è ancora lontana la consapevolezza del giusto approccio metodologico da seguire nelle attività di compilazione.
Non vi è dubbio, infatti, che al centro dell'attenzione della gestione finanziaria sia troppo spesso posta la parte spesa del bilancio (impieghi, capitoli di spesa e conseguenti impegni). Centralità che si manifesta sin dalla fase di previsione, si snoda attraverso la gestione per arrivare al riaccertamento dei residui e alla scomposizione dell'avanzo. Se questa impostazione può essere corretta nel caso di utilizzo di risorse libere del bilancio, non così nel caso in cui si impieghino risorse vincolate o destinate, che il legislatore finalizza ad una platea ristretta di spese. In tali casi, infatti, la spesa sussiste solamente nella misura in cui è accertata la relativa fonte di finanziamento, da indicare in tutti gli atti di impegno. Ecco perché nel momento in cui gli enti si trovano a quantificare le quote vincolate e destinate del risultato di amministrazione, occorre innanzitutto partire dall'analisi di ciascuna entrata che abbia tali caratteristiche. Per ognuna devono essere individuate ed indicate tutte le spese dalla stessa finanziate.
Cambiando approccio, è possibile definire un set di regole che consente di giungere correttamente al risultato:
a) tutte le entrate vincolate e destinate accertate in bilancio o comunque movimentate nel corso dell'esercizio devono essere indicate nei prospetti, anche se non generano avanzo. Questo consente di tracciare e rendere evidente, anche a distanza di anni, il loro utilizzo, così da poter ricostruire eventuali quote vincolate sottese, ad esempio, alla cancellazione di un residuo passivo, ovvero la loro riduzione nel caso di insussistenza di un residuo attivo;
b) di conseguenza, tutte le entrate accertate al titolo IV, V e VI della spesa devono essere indicate nei prospetti a.2 o a.3, in quanto aventi o natura destinata o vincolata. A queste si devono aggiungere le entrate destinate di parte corrente aventi natura vincolata (Tari, imposta di soggiorno, sanzioni codice della strada, cinque per mille dell'Irpef, contributi a rendicontazione di parte corrente);
c) una spesa finanziata da più entrate vincolate, o da entrate vincolate e destinate, deve essere suddivisa in relazione a ciascuna tipologia di entrata che l'ha finanziata ed esposta in corrispondenza della relativa fonte di finanziamento. Corollario di questa regola, è che se una spesa è finanziata in parte da entrate vincolate/destinate ed in parte da entrate libere, sarà indicata solamente per la parte finanziata dalle entrate vincolate o destinate, perché le entrate libere non sono oggetto di analisi;
d) le spese possono essere finanziate da entrate vincolate o destinate nei limiti della loro disponibilità. Non è ammesso che una spesa venga finanziata per un importo superiore a tali entrate. Per questo motivo i saldi delle gestioni vincolate/destinate (sempre analizzati per singola entrata) non possono essere mai negativi ed in tal caso la spesa deve essere ridotta dell'importo del negativo, in quanto significa che è stata coperta da entrate libere;
e) una fonte di finanziamento non cambia natura in base alla spesa che va a finanziare. Per cui se l'ente ha utilizzato avanzo libero a copertura delle spese di investimento, eventuali risorse non utilizzate tornano a confluire nell'avanzo libero e non nell'avanzo destinato;
f) sebbene relativamente più difficile da tracciare e ricostruire, anche le somme finanziate da avanzo di amministrazione vincolato o destinato vanno rappresentate in funzione dell'entrata che l'ha generato, esplicitando il singolo capitolo sul quale, a suo tempo, le somme furono accertate;
g) in occasione delle diverse applicazioni delle quote del risultato di amministrazione sarà necessario mantenere traccia della specifica entrata, evitando che i diversi impegni di spesa possano avere più fonti di finanziamento (genericamente identificate come avanzo di amministrazione).