Regole anticorruzione, doppia check list per l’autovalutazione
Le istruzioni per la verifica periodica e il test di coerenza della programmazione
I Comuni possono utilizzare le check list Anac per verificare a che punto sono nell’applicazione delle norme per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, devono prestare attenzione all’individuazione del responsabile, soprattutto se diverso dal segretario, e all’applicazione delle norme sulla trasparenza.
Sono alcune tra le principali indicazioni operative contenute nel “Quaderno” Anci sulle istruzioni fornite dall’Anac per la pianificazione delle attività anticorruzione e per la trasparenza del 2022. Un anno denso di incertezze, come dimostrato tra l’altro dallo spostamento alla fine di aprile del termine per l’approvazione del Piano Anticorruzione e per la Trasparenza del triennio 2022/2024 e dalla mancata definizione del momento a partire dal quale il documento dovrà confluire nel Piao.
Non a caso, viene ricordato che la stessa Anci ha chiesto il differimento dell’entrata in vigore del Piao al 2023 e che il Consiglio di Stato ha sollecitato numerose modifiche allo schema di decreto con cui se ne individuano le caratteristiche essenziali.
Si tratta di una serie di vincoli impegnativi e molte amministrazioni, soprattutto di piccole dimensioni, continuano a non considerare questa attività come una priorità, ritenendo che questo insieme di previsioni finisca con il determinare ulteriori adempimenti.
Il documento raccomanda in primo luogo di dedicare una specifica attenzione alla nomina del responsabile anticorruzione e per la trasparenza. Questo soggetto non deve essere stato rinviato a giudizio o condannato per reati contro la Pa o per responsabilità contabile o da parte del giudice del lavoro o di quello civile e non deve essere stato oggetto di pronunce disciplinari: deve insomma essere al di sopra di ogni sospetto.
Se non si sceglie il segretario, si deve fornire un’adeguata e convincente motivazione; la durata dell’incarico deve essere almeno triennale, con una sola proroga; la scelta di un dirigente assunto ex articolo 110 deve essere eccezionale; si deve evitare la individuazione di soggetti che provengano dalla direzione di uffici di diretta collaborazione con gli organi di governo e di coloro che dirigono le attività a più elevato rischio di corruzione. Occorre indicare il sostituto e, nei Comuni con più di 5mila abitanti, il responsabile anticorruzione non deve essere presidente o componente né dell’organismo di valutazione né dell’ufficio per i procedimenti disciplinari, mentre il contratto dei segretari sembra fornire indicazioni diverse.
Come misura di semplificazione per i piccoli Comuni, negli enti con meno di 50 dipendenti la mappatura del rischio deve essere fatta solo per i contratti, le assunzioni, l’erogazione di contributi e le autorizzazioni o concessioni.
Una specifica attenzione deve essere dedicata all’applicazione delle disposizioni sulla trasparenza attraverso il sito internet. A partire dalla necessità di monitorare i vincoli ulteriori introdotti dal legislatore: il documento fornisce al riguardo un’utile sintesi.
Vengono infine fornite due importanti check list che consentono ai singoli enti di dare corso rispettivamente alla verifica periodica del sistema e della coerenza della pianificazione. E, quindi, di autovalutare come le norme sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza sono concretamente applicate.