Urbanistica

Rigenerazione urbana, Confindustria, Ance e Assoimmobiliare: serve una disciplina semplice che valorizzi il ruolo del privato

Le associazioni chiedono una profonda revisione del testo del Ddl in corso di esame al Senato

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di El&E

«La rigenerazione è un tema di straordinaria rilevanza sociale ed economica, che deve diventare una grande occasione per trasformare le aree urbane e offrire ai cittadini servizi moderni, sostenibili e digitalizzati e per rilanciare filiere produttive e tecnologiche di primaria importanza. Occorre finalmente trasformare le buone intenzioni in prassi e regole concrete capaci di raggiungere questi obiettivi. Per questa ragione è necessaria una disciplina flessibile e semplice in grado di valorizzare il ruolo del privato nelle varie realtà territoriali e di soddisfare rapidamente le esigenze di una società in continua evoluzione, sia dal punto di vista socioeconomico che tecnologico e ambientale».

La richiesta arriva dai presidenti di Confindustria Carlo Bonomi, di Confindustria Assoimmobiliare Silvia Maria Rovere e dell'Ance Gabriele Buia, i quali esprimono «forte preoccupazione in merito al testo di legge unificato sulla rigenerazione urbana in esame presso la Commissione Territorio e Ambiente del Senato».

Invece di semplificare, il testo di legge adottato dal Senato «al contrario, disegna un sistema di regole rigido, lento e che finirà per scoraggiare gli investimenti dei privati, anche perché non prevede misure di agevolazione e di semplificazione urbanistiche ed edilizie adeguate, ponendo ulteriori vincoli sui centri storici, con il rischio di aumentarne il degrado, anziché di favorirne la rigenerazione e il recupero». «Un'impostazione - fanno notare i presidenti delle tre associazioni - anche più restrittiva rispetto alle migliori leggi regionali (tra cui quelle di Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto) e che può dare adito a dubbi di tenuta costituzionale, basata su una disciplina eccessivamente dettagliata e su un processo attuativo estremamente lungo e farraginoso, che rischia di paralizzare le nuove iniziative e di rallentare quelle già avviate o in procinto di partire, sia quelle più complesse che quelle puntuali individuate dai Comuni».

«Per questi motivi - conclude la nota - Confindustria, Ance e Confindustria Assoimmobiliare chiedono una revisione radicale del testo di legge unificato sulla rigenerazione urbana, definendo al più presto regole che rendano possibile un vero processo di trasformazione sostenibile delle città in linea con gli obiettivi prefissati dall'Europa e dal Governo italiano in materia di resilienza, tutela del suolo e del territorio, e determinante per le prospettive di rilancio economico e sociale del Paese».

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