Imprese

Samoter, le macchine edili ritornano a Veronafiere dopo 6 anni nel segno dell'innovazione

Dal 3 al 7 maggio va in scena in contemporanea anche Asphaltica, il salone dedicato a tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali

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di Alessandro Lerbini

Dopo 6 anni di assenza Samoter ritorna con una 31ª edizione nel segno dell'innovazione. Dal 3 al 7 maggio 2023 il salone internazionale triennale dedicato alle macchine per costruzioni va in scena a Veronafiere: cinque giornate di manifestazione in cui sono protagoniste 536 aziende del settore, di cui 115 arrivate dall'estero, da 23 paesi. Sono 6 i padiglioni da visitare per un totale di oltre 50mila metri quadrati, a cui si sommano 3 aree esterne per l'esposizione e le aree demo per le prove dinamiche. Insieme a Samoter, si svolge in contemporanea Asphaltica, salone dedicato a tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, promosso insieme a SITEB - Strade Italiane e Bitumi. Samoter è l'unica manifestazione in Italia a dare voce alla filiera delle macchine per costruzioni nel suo com-plesso e in Europa costituisce il principale punto di riferimento nel 2023, con importanti presenze e ritorni tra i grandi costruttori internazionali del mondo dell'edilcantieristica legato a movimento terra, calcestruzzo, settore stradale, perforazione, frantumazione, sollevamento, veicoli, componenti e servizi.

Per l'edizione 2023 Samoter punta i riflettori sul ruolo chiave che l'industria delle macchine per costruzioni è destinata a giocare nell'ambito della sostenibilità ambientale e nello sviluppo dei nuovi modelli economici: una svolta necessaria che va di pari passo con la rivoluzione 4.0. In questo scenario, Samoter 2023 è l'osservatorio privilegiato da cui scoprire il cantiere del futuro. Vanno in questa direzione le due grandi novità di questa edizione del salone. Il padiglione 12, infatti, ospita per la prima volta il Samoter Lab, l'area espositiva che riunisce le aziende che propongono soluzioni più innovative, a partire da quelle vincitrici della 24ª edizione dell'Innovation Award Samoter, abbinate a percorsi di formazione e aggiornamento di altissimo profilo.
Tra le tecnologie in mostra: sensori, dispositivi per tele-rilevamento, strumenti di diagnostica, droni, mezzi ibridi ed elettrici per lavori in contesto urbano, macchine intelligenti e piattaforme digitali per l'interazione human-to-machine (H2M) e machine-to-machine (M2M), software per la gestione della sicurezza.
Per mostrare in concreto la filosofia del Samoter Lab, l'appuntamento è poi nell'area esterna F con il Cantiere Digitale: uno spazio di 3mila metri quadrati dove macchine e tecnologie completamente automatizzate sono all'opera nella costruzione di un'infrastruttura stradale.

«Il sistema fieristico italiano è un asset strategico e importante per la promozione del made in Italy nel nostro paese e nel mondo. L'impresa è al centro delle attività del governo, crea lavoro, contribuisce al Pil. Samoter è un grande ritorno dopo 6 anni di assenza sia per il numero di espositori che per il ritorno dei buyer internazionali. Il settore è in crescita anche sulla spinta del piano transizione 4.0. L'anno scorso sono state immesse nel mercato italiano circa 26mila macchine per costruzioni». Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, durante la presentazione a Roma di Samoter e Asphaltica.

«L'alimentazione, l'abbigliamento e l'arredo – ha continuato il ministro - rappresentano le tre "A" dell'eccellenza del made in Italy. Esiste una quarta "A", l'automazione, che si regge sulle macchine, un settore estremamente importante soprattutto per l'edilizia che è trainante per l'economia italiana. Ci stiamo confrontando con l'Europa per il piano transizione 5.0 che con risorse che saranno destinate all'innovazione tecnologica».

Asphaltica
Innovazione tecnologica, sostenibilità, sicurezza e Pnrr saranno i quattro pilastri attorno a cui ruoterà questa edizione che vedrà oltre 80 espositori mettere in mostra macchine stradali, tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali sicure e a basso impatto ambientale, più di 30 tra convegni, workshop e approfondimenti e 1 area esterna in cui saranno esposte macchine e impianti e si terranno dimostrazioni demodinamiche.

All'evento prenderanno parte gestori e responsabili delle amministrazioni pubbliche e dei principali operatori dell'industria del settore (imprese stradali, costruttori di macchine e impianti, aziende e società petrolifere, laboratori di ricerca, industria chimica per gomme e additivi, materiali inerti alternativi, membrane di rinforzo e impermeabilizzanti per fondi stradali), rappresentanti delle Istituzioni nazionali e locali, docenti del mondo accademico ed esperti che si confronteranno anche su best practice e nuove tecnologie green. Un momento di confronto per una filiera, quella legata al mondo dell'asfalto, che in Italia vale tra i 18 e i 20 miliardi di euro, con 400 impianti e 35mila addetti diretti che arrivano a 500mila considerando l'indotto.
Un'agorà, organizzata dal Siteb, ospiterà iniziative sui nuovi scenari per le smart & sustainable roads del futuro, con l'obiettivo di capire a che punto è la transizione green delle nostre strade e quali sono gli strumenti per rendere il patrimonio viario italiano più sicuro e ridurre ulteriormente l'impatto ambientale delle attività di costruzione e manutenzione.
«La nuova edizione di Asphaltica – evidenzia Michele Turrini, presidente di Siteb – arriva in un momento decisamente importante per il nostro Paese, alle prese con l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e con gli obiettivi in campo ambientale fissati a livello europeo sul fronte della lotta alle emissioni inquinanti e climalteranti. Nel corso della fiera proveremo a capire, anche grazie agli interventi di esperti e rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese, come dare sostanza agli investimenti per la messa in sicurezza del patrimonio stradale italiano e come sfruttare al meglio le risorse del Pnrr per progettare strade durevoli e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico».

Unacea
Unacea stima il fatturato 2022 della produzione nazionale di macchine per costruzioni in circa 3,9 miliardi di euro con una crescita del 15% sull'anno precedente. Il 79% del volume di produzione, pari a 3,1 miliardi, viene esportato in tutti i paesi del mondo con un incremento del 9,7% rispetto al 2021. Nello scorso anno, inoltre, le importazioni sono state di circa 2,1 miliardi crescendo del 30,4% rispetto all'anno precedente in virtù della straordinaria espansione del mercato italiano. La bilancia commerciale nel 2022 è risultata in attivo per quasi un miliardo di euro e l'occupazione nazionale generata dalla produzione e dalla vendita di macchine per costruzioni è stimata attualmente in circa 85mila unità.
L'associazione di categoria ha anche elaborato i dati del mercato italiano costituito dalle macchine vendute in Italia, sia di produzione nazionale che estera. Il volume complessivo delle macchine movimento terra, stradali, per il calcestruzzo, e dei sollevatori telescopici ha raggiunto nel 2022 le 29.613 unità con un incremento del 16% rispetto all'anno precedente. Per il 2023 Unacea, in collaborazione con Cer (Centro Europa ricerche), prevede un rallentamento dei tassi di crescita che dovrebbero attestarsi su un fisiologico +2,4% e 30.322 macchine vendute.
«Grazie a importanti sforzi industriali e all'impulso della legislazione europea, le macchine per costruzioni delle ultime generazioni immesse sul mercato hanno raggiunto rilevanti traguardi in termini di sicurezza degli operatori, di abbattimento dell'impatto ambientale, di qualità dei manufatti – ha dichiarato Nicola d'Arpino, vicepresidente di Unacea –. Spesso, tuttavia, tecnologie ampiamente disponibili sul mercato e utilizzate come prassi altrove, stentano a trovare diffusione nel nostro paese a causa del permanere di vecchie pratiche di costruzione errate e dannose, o da ingiustificabili opposizioni all'inevitabile avanzamento del settore e della sua legislazione. Auspichiamo quindi un dialogo sempre più efficiente tra industria e un ministero chiave come quello delle imprese e del Made in Italy, che possa contribuire a imprimere una svolta tecnologica nel mondo delle costruzioni, nel comune interesse dello sviluppo economico del Paese».

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