Superbonus, il governo lavora al decreto sui massimali di costo
Incertezza sui tempi del Dm che farebbe fronte alla crescita di prezzi
Arrivano solo mezze conferme che nel governo si stia lavorando a una revisione del cosiddetto «decreto prezzi» che fissa i massimali di costo per i lavori del Superbonus. Si tratta di un aggiornamento del decreto Mise del 6 agosto 2020 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 5 ottobre 2020. L'obiettivo della nuova versione - su cui però non c'è ancora una decisione definitiva - sarebbe quello di tenere conto della lievitazione dei prezzi delle materie prime e dei materiali per le costruzioni, evitando così il blocco dei lavori. Sta succedendo, infatti, in molti casi che i costi per l'impresa sono fortemente cresciuti rispetto ai preventivi sulla base dei quali sono partiti i lavori. Questo porta le imprese a frenare i lavori.Nessuna certezza, almeno per ora, sui tempi in cui il decreto interministeriale - che reca ben quattro firme di Mise, Mef, Mims e Mite - dovrebbe vedere la luce. Il primo passaggio è una rilevazione e una relativa proposta ad opera dell'Enea.
La lievitazione dei costi è tuttavia un ulteriore elemento di rallentamento dei lavori del Superbonus dopo il lungo periodo di incertezza e di complessità delle procedure che ha rallentato il decollo dello strumento. Ora la matassa procedurale è stata in gran parte sbrogliata con il decreto semplificazioni varato la scorsa settimana, ma per avere certezza e stabilità delle nuove norme si attende la conversione in legge da parte del Parlamento. Ma il tema della lievitazione dei costi dei materiali per l'edilizia non riguarda soltanto i lavori privati di efficientamento energetico previsti dal Superbonus. La questione è stata sollevata a più riprese dall'Ance anche per i costi delle opere pubbliche dove pure si sono registrati picchi per alcuni materiali, come il ferro, dell'ordine del 130% (si veda Il Sole 24 Ore del 16 maggio 2021). Per ora il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili non ha concesso neanche la riedizione della norma che puntava a limitare gli effetti sui lavori di oscillazioni eccessive dei costi. Su questo, però, potrebbero esserci sviluppi a breve: al prossimo Cdm potrebbe andare in fatti un decreto portato proprio dal Mims.