Webuild, Fitch conferma il rating a BB, outlook migliorato a «stabile»
Motivo: la riduzione dell’indebitamento finanziario netto
Fitch conferma il rating di Webuild a BB, migliorando l'outlook da Negativo a Stabile. Lo annuncia il gruppo in una nota. La conferma del rating riflette - spiega la società in una nota - il miglioramento del profilo finanziario del Gruppo, trainato dalla riduzione dell'indebitamento finanziario netto, nonostante la pandemia. A influenzare positivamente il giudizio, inoltre, le aspettative di una significativa generazione di cassa nel 2021-2022 e le solide prospettive di crescita nel medio periodo, grazie a un portafoglio ordini giudicato in rapida crescita e all'andamento positivo del capitale circolante. «Il profilo creditizio di Webuild rimane supportato da un solido profilo di business, caratterizzato da una robusta posizione di mercato e da un solido portafogli ordini, che consideriamo in linea con un rating investment grade - si legge nel report dell'agenzia -. Il profilo di business è sostenuto dalla posizione che il Gruppo ha come leader in mercati di nicchia e una sana diversificazione geografica».
L'outlook Stabile riflette principalmente l'aumento del portafoglio ordini e un ampio spettro di opportunità guidate dalla positiva evoluzione del contesto del mercato delle costruzioni, che fa prevedere un miglioramento della redditività e del profilo finanziario del Gruppo. Fitch considera positivamente per il profilo di credito la crescente esposizione di Webuild in mercati sviluppati - in particolare negli Stati Uniti, in Europa e in Australia. Per quanto riguarda l'integrazione di Astaldi, Fitch vede le potenziali sinergie tra le due società e la conoscenza dell'azienda da parte di Webuild, grazie anche a progetti già condivisi e in corso di realizzazione, come importanti strumenti di mitigazione degli eventuali rischi di esecuzione legati all'acquisizione. A Piazza Affari il titolo di WeBuild ha chiuso ieri a 2,27 euro, guadagnando lo 0,89%, confermandosi sui massimi dell'anno (1,16 euro la quotazione a inizio di gennaio).