Amministratori

Ztl con telecamere senza l’ok del ministero

La modifica arriva dalla conversione in legge del Dl Semplificazioni e consente maggiore autonomia ai Comuni

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di Silvio Scotti

La conversione in legge del Dl 16 luglio 2020 n. 76 ha costituito l’occasione per apportare un nutrito numero di modificazioni al Codice della strada. L’impatto di tali modifiche sarà davvero importante, e le nostre abitudini, in qualità di utenti della strada, sono destinate a cambiare.

Una delle novità meno percepibili dal cittadino è relativa all’abrogazione del Dpr 250/99 (Regolamento recante norme per l’autorizzazione alla installazione e all’esercizio di impianti per la rilevazione degli accessi di veicoli ai centri storici e alle zone a traffico limitato), che consentirà ai Comuni di istituire le zone a traffico limitato con rilevamento automatico delle violazioni (telecamere) senza alcuna domanda al Ministero e susseguente autorizzazione.

L’abrogazione risponde a un evidente criterio generale di sburocratizzazione dei processi, in questo caso interno alla Pa, e alla celerità degli interventi in materia viabilistica. Tuttavia, in considerazione dell’elevato numero di Comuni presenti in Italia (7.903 al 1° luglio secondo l’Istat), può sorgere qualche dubbio sulla possibilità di utilizzo di segnaletica foriera di dubbi o posizionata in maniera poco visibile, con susseguente sensazione, da parte dei sanzionati, di essere finiti in una sorta di trappola.

Bisogna comunque considerare che il ministero delle Infrastrutture, il 28 giugno 2019, aveva diffuso una circolare specificamente dedicata alla e linee guida per la realizzazione delle Ztl e per la realizzazione della relativa segnaletica. Le predette linee guida, seppure a fronte dell’abrogazione del Dpr 250/99, dovrebbero comunque continuare a costituire un vincolo per le amministrazioni comunali, garantendo così uniformità di segnaletica e di rilevazione delle infrazioni. Nello specifico, la circolare citata costituisce un vero e proprio vademecum sulle modalità di istituzione delle Ztl: non solo vengono specificati tutti i requisiti della segnaletica appropriata, con tanto di tavole esemplificative, ma viene altresì disciplinato l’eventuale controllo automatico delle violazioni attraverso impianti di telecamere dedicate. Inoltre, vi si trova la disciplina di situazioni concomitanti tra Ztl e corsie riservate al trasporto pubblico locale, fino a estendersi alla zona pedonale.

La circolare traeva la sua origine dal fatto che il ministero, nel corso di molti anni, si era trovato più volte ad esaminare domande di autorizzazione incomplete o non del tutto rispondenti ai criteri del Dpr 250 in corso di abrogazione, e conseguentemente a iniziare un lungo carteggio con le amministrazioni richiedenti. Per completezza di informazione, ci corre l’obbligo di ricordare che il Ministero, a distanza di qualche mese dalla circolare di cui sopra, ritornò sull’argomento (circolare Procedure autorizzative all’installazione dei sistemi di controllo degli accessi alle zone a traffico limitato in coerenza con le «Linee Guida sulla regolamentazione della circolazione stradale e segnaletica nelle zone a traffico limitato» datata 8 gennaio 2020) segnalando che pervenivano molte domande non rispondenti ai criteri e che, dal 13 gennaio 2020, le domande sarebbero state esaminate solo se rispettose delle condizioni imposte e con documentazione completa.

Fare una previsione sugli effetti dell’abrogazione del Dpr 250 e sulla susseguente autonomia dei Comuni nel disegnare e implementare le Ztl non è cosa semplice: d’altro canto, a fronte della necessità di alleggerire la burocrazia, qualche incertezza deve essere messa in conto.

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