Appalti

Decreto Sblocca-cantieri, tutti gli impegni rimasti sulla carta

di Mauro Salerno

C'è il rischio di trovarsi a fare i conti con un fiume di inchiostro (e di fiato) sprecato di fronte agli impegni e alle attese generate dal decreto Sblocca-cantieri. Complice la svolta governativa di metà agosto (ma non solo per questo) molti degli annunci di rilancio dei cantieri, nomina di commissari liberi di agire in deroga a ogni regola e riavvio immediato di piccole e grandi opere rischiano di rimanere una volta di più sulla carta. Diversi appuntamenti, pur segnati sull' agenda del Governo tramite Gazzetta Ufficiale, sono già andati a vuoto. Molti altri rischiano di fare la stessa fine - mandando in fumo le speranze di ripresa cui sono aggrappate le imprese del settore, in balìa di una crisi ultradecennale - anche semplicemente a causa dei cambi di rotta che la nuova maggioranza vorrà imporre al percorso tracciato dall'Esecutivo precedente.

Gli appuntamenti già mancati
«Ormai se ne riparla a settembre»: il mantra che accompagna tutte le scadenze in pericoloso incrocio con le ultime settimane di luglio ha lasciato il segno anche su molti degli ottimistici obiettivi fissati dal decreto Sblocca-cantieri. La data-chiave è il 18 luglio. Ovvero 30 giorni dopo l'entrata in vigore della legge di conversione del Dl 32/2019 (18 giugno).

L'appuntamento più importante legato a quella data era la nomina del nuovo commissario per il completamento dei lavori del Mose. Poco prima dello scoppio della crisi (il 31 luglio) l'ex ministro Toninelli aveva indicato per l'incarico Gaetano de Martino, ingegnere (e ufficiale dei Carabinieri) in forza alla task force per la valorizzazione e dismissione degli immobili non residenziali del ministero della Difesa. Poi tutto è finito nel nulla. E da Venezia hanno già cominciato a sollecitare il ministro Paola De Micheli fresco di nomina. Stesso discorso per Genova. Qui l'indicazione di Toninelli per Marco Rettighieri era arrivata il 16 luglio. Ma per formalizzarla serve un decreto del presidente del Consiglio. Ancora più indietro le procedure di nomina del Comitato di vigilanza per il completamento della Lioni-Grottaminarda, strada a scorrimento veloce necessaria per collegare l'A16 Napoli-Bari e l'A3 Salerno-Reggio Calabria, su cui pesa anche un contenzioso tra la Regione Campania e imprese appaltatrici.

Nell'elenco degli appuntamenti mancati vanno poi inseriti la messa a punto del piano per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici (scadenza superata sempre il 18 luglio), il decreto per trasferire i fondi residui del piano «6mila Campanili» a un nuovo programma di piccoli cantieri da aprire al volo nei comuni con meno di 3.500 abitanti («immediata cantierabilità», dice il decreto) e l'adozione di un decreto ministeriale (Mit) per assegnare i fondi per la realizzazione del piano per le piste ciclabili, fatto slittare al 31 agosto dall'originaria scadenza invernale prevista dalla legge di Bilancio varata lo scorso dicembre.

Chissà, infine, se vedranno mai la luce le linee guida per individuare le opere strutturali rilevanti o meno per l'incolumità pubblica al fine di semplificare la presentazione dei progetti in area sismica. Anche qui il tempo previsto dal decreto risulta scaduto (17 agosto).

Il caso Italia Infrastrutture Spa
Per legge andrebbe considerata già in funzione da oltre dieci giorni. «In considerazione della straordinaria necessità e urgenza di assicurare la celere cantierizzazione delle opere pubbliche - recita l'articolo 5-quinquies del decreto Sblocca-cantieri (corsivo dell'autore) - è istituita a decorrere dal primo settembre 2019, la società per azioni denominata "Italia Infrastrutture Spa"». Inutile dire che, a dispetto della norma, della nuova società oggi non c'è traccia. Per far nascere il nuovo organo in house del Mit, dai compiti non proprio chiarissimi, servirebbe infatti un decreto del presidente del Consiglio destinato ad adottarne lo statuto e un decreto del Mit con la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione. A questo punto non è difficile prevedere un destino analogo a quello capitato alla Centrale di progettazione annunciata a inizio anno, come fosse la panacea per risolvere i ritardi progettuali degli enti locali, senza poi mai vedere la luce.

Obiettivo regolamento e grandi opere
C'è ancora tempo, ma non troppo, per centrare due degli altri grandi obiettivi tracciati dal decreto Sblocca-cantieri: mettere a punto il nuovo regolamento unico degli appalti e definire una lista di opere prioritarie da far marciare grazie ai commissari straordinari. In entrambi i casi la scadenza è stabilita in autunno (180 giorni da decreto/legge di conversione). Ma non è tanto questione di termini fissati (per modo di dire) formalmente sulla carta. Bisognerebbe cominciare a correre soprattutto per dare una risposta alle migliaia di imprese che combattono da ormai troppo tempo per continuare a restare a galla.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©