Urbanistica

Infrastrutture, si alza il velo sulle opere con commissario, ecco il testo

Il Mit: i nomi solo dopo l'intesa con le Regioni. Schema trasmesso al Parlamento, parere entro il 27 gennaio

Mentre il governo sta navigando in acque particolarmente agitate, approda ufficialmente in Parlamento lo schema di Dpcm messo a punto dal Mit con la lista delle opere da commissariare. Dopo varie indiscrezioni e bozze, il testo esce per la prima volta dall'ombra e consente di affrontare il tema chiave dell'accelerazione delle grandi opere, secondo l'input dato dal Dl Sblocca cantieri. Il testo è stato ricevuto il 7 dicembre, come si ricava dal protocollo (ma inizia la discussione solo un mese più tardi). La relazione illustrativa del procedimento è approdata in Parlamento pochi giorni dopo, porta infatti la data del 16 dicembre. La lista finale delle opere è contenuta in un allegato che porta la data del 30 novembre e che - come si evince dal testo del decreto - è stato inviato, oltre che condiviso con il Mef, il 1° dicembre (con nota del capo di gabinetto del Mit n.46933). L'annuncio all'Assemblea della Camera è di ieri, 7 gennaio 2021. Il parere è affidato sia alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti, che alla commissione Bilancio. Il parere della Camera, non obbligatorio, va reso entro il prossimo 27 gennaio. Stessa scadenza per il Senato, dove il testo è stato assegnato alla commissione Lavori pubblici.

Lo schema che si legge nell'atto parlamentare n.236 elenca le opere - con il dettaglio descrittivo, la quantificazione del costo (necessario e finanziato) e i codici amministrativi - ma non indica i nomi dei commissari. Informazione, quest'ultima, non necessaria perché non prevista dalla norma istitutiva, ma che tuttavia era stata chiesta al governo dal presidente della Camera, Roberto Fico, per dare seguito al parere. Che sui nomi (o la mancanza dei nomi) ci sia stata una dialettica serrata tra governo e Parlamento si capisce anche dalla relazione di accompagnamento dello schema di Dpcm, che chiarisce la scelta del governo di posticipare la fase degli "abbinamenti" tra opere e commissari. Sulla scelta delle opere, dice in sostanza il governo, è giusto tener conto del parere del Parlamento prima di avviare il dialogo con le Regioni per l'intesa sul testo. La scelta dei commissari, invece, non deve essere oggetto di negoziazione con le Regioni, anche se è giusto tener conto del parere del Parlamento. Per questo motivo, i nomi dei commissari saranno indicati negli schemi dei singoli Dpcm di nomina del commissario all'opera commissariata, che saranno sottoposti al parere del Parlamento prima del loro perfezionamento.

«In sostanza - si legge nella relazione - la fase procedurale in sede parlamentare è stata considerata propedeutica all'acquisizione delle intese con i presidenti delle regioni, al fine di evitare di intraprendere interlocuzioni non suffragate da una condivisione, da parte del Parlamento, della scelta delle opere proposte dal Governo. Per le stesse ragioni non sono state avviate le attività di individuazione dei commissari da nominare, considerato che anche su questo fronte è fondamentale avere una reale contezza delle opere da commissariare prima di procedere alla scelta della professionalità adeguata da nominare. Si ritiene che la disposizione normativa determini vincoli procedurali e di rispetto delle prerogative costituzionali e dei ruoli istituzionali che sono salvaguardati, provvedendo ad acquisire l'intesa con i presidenti delle Regioni prima dell'adozione del Dpcm di individuazione delle opere. Con riferimento invece ai singoli Dpcm di nomina de commissari sulle opere individuate, su cui non è richiesta l'intesa con le regioni, i relativi schemi saranno sottoposti al previo parere delle competenti Commissioni parlamentari prima di essere adottati».

La lista delle opere
L'elenco riportato nello schema conta 58 interventi, dai maxi cantieri stradali e ferroviari fino alle infrastrutture puntuali, come per esempio la diga fornea di Genova di cui è stato annunciato in questi giorni l'avvio del dibattito pubblico, fino ad arrivare ai normali interventi di edilizia statale a servizio dell'amministrazione della giustizia. Si tratta ancora di una lista ampia, non toccata dalla revisione al ribasso, secondo le intenzioni del presidente del Consiglio, secondo indiscrezioni circolate nel dicembre scorso proprio nei giorni in cui lista veniva inviata in Parlamento.

Le opere stradali
La lista di 58 interventi si apre con le opere stradali, e con in testa la Statale 106 Ionica, dal costo complessivo indicato in 3.073 milioni di euro e finanziamenti per quasi 900 milioni, tra fondi Anas e Fsc. «Oltre al megalotto 3, in fase di realizzazione per 1.335 milioni di euro e interventi in corso di messa in sicurezza per circa 29 milioni di euro - si legge nel testo - il contratto di programma 2016-2020 prevede n.11 interventi per 1.888 Meuro, finanziati per 874,6 Meuro). È allo studio l'ipotesi di itinerario in variante su nuova sede tra Catanzaro e Crotone (importo 1.185 Meuro)». L'intervento per il «collegamento viario tra lo svincolo della SS 514 "di Chiaramonte" con la SS 115 e lo Svincolo della SS 194 "Ragusana"»vale 754 milioni di euro ed è suddiviso in otto lotti funzionali. Punta a «dotare il settore sud-orientale della Sicilia di un collegamento stradale funzionalmente adeguato lungo l'itinerario Ragusa-Catania». Il tratto sarà lungo 69 km con due corsi per senso di marcia.
L'intervento SS 675 Umbro-Laziale «consentirà di completare l'itinerario Civitavecchia-Orte e quindi collegare, tramite un'infrastruttura a 4 corsie, il Porto di Civitavecchia» con la rete autostradale nazionale a cominciare dalla A1 Milano-Napoli. Costo 466,7 milioni. La tratta da realizzare conta 18 km con due svincoli (Monte Romano e Aurelia) per la connessione anche con l'Autostrada Tirrenica.

Il collegamento stradale Cisterna-Valmontone (incluso nell'architettura della futura autostrada Roma-Latina) ha un costo indicato in 655,6 milioni di euro (finanziato con 300 mln) prevede una doppia connessione, con la Roma-Latina (svincolo Campoverde) e con la A1 (in corrispondenza di Labico).

Rilevante anche l'importo per trasformare la Statale 4 Salaria che va da Roma ad Ascoli Piceno (1.110 milioni) in una superstrada. L'intervento include una quota di adeguamenti della attuale sede e interventi di nuova realizzazione di tratti a quattro corsie. «Nel Lazio gli interventi riguardano i Tratti Gra-Passo Corese, Passo Corese-Rieti, Rieti-Confine regionale», poi c'è la "Smart Road Salaria" (totale regionale 715,3 milioni di euro). «Nelle Marche gli interventi riguardano i tratti confine regionale-Acquasanta Terme, Acquasanta Terme-Ascoli Piceno» (totale regionale 395,2 milioni di euro).

Vale oltre due miliardi (esattamente 2.026 milioni) la E78 Grosseto-Fano, trasversale appenninica inserita nelle reti Ten. Il collegamento conta 270 km in totale, di cui 171 «ultimati e in esercizio». L'intervento del commissario dovrebbe concentrarsi sul lotto 4 da 105 milioni di euro «attualmente in fase di gara d'appalto», sul lotto 9 da 180 milioni «in fase autorizzativa sul progetto esecutivo». Rilevanti anche i 14 lotti per 84 chilometri che valgono oltre 1,7 miliardi di euro.
La SS 20 del Colle di Tenda ha un costo 139,6 milioni ed è in parte finanziato dal governo francese. L'intervento consiste nello scavo di una nuova galleria a canna unica di 3,3 chilometri in direzione Italia-Francia, contestualmente all'ampliamento dell'attuale tunnel.
L'intervento sulla Statale 45 "della Val Trebbia" tra Rivergaro e la località Cernusca nel comune di Travo - dal costo di 149 milioni di euro - include la realizzazione del ponte provvisorio sul Trebbia, nel territorio del comune di Corte Brugnatella (Pc) dopo il crollo del ponte Lenzino. L'opera d'arte di maggior rilievo è il viadotto di 180 metri a tre campate sul Rio Cernusca. La Statale siciliana 640 "Strada degli Scrittori" - dal costo di quasi un miliardo di euro (990 mln) - consiste nell'adeguamento a quattro corsie della strada esistente nei territori tra Enna e Caltanissetta.

L'intervento sulla SS 647 "Fondo Valle del Biferno" (177 milioni) consiste essenzialmente in opere di adeguamento sull'infrastruttura esistente in territorio molisano (impermeabilizzazione, consolidamenti, barriere di protezione). Anche l'intervento da 130 milioni di euro sulla SS 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo-Sannitico ricade in territorio molisano. Prevede vari interventi di adeguamento e la realizzazione di opere d'arte, come svincoli, gallerie e viadotti. Chiudono l'elenco tre interventi al Sud per un importo di quasi 1,4 miliardi: la SS 16 Adriatica (247 milioni), la SS 89 Garganica (922 milioni) e la SS 212 della Val Fortore (207 milioni) che includono opere di adeguamento e nuovi tracciati in variante. Non figura più in elenco, invece, il collegamento Tarquinia-San Pietro in Palazzi della A12, cioè il tratto di 187 chilometri dell'autostrada Tirrenica.

Opere ferroviarie
Importi rilevanti anche per alcune delle infrastrutture ferroviarie, come la realizzazione asse AV/AC Palermo-Catania-Messina (8.769 mln) per ottimizzare il collegamento tra queste tre aree metropolitane, «migliorando altresì l'accessibilità dei principali centri del versante ionico e delle province di Enna e Caltanissetta». L'intervento è articolato in due lotti funzionali: Palermo Catania (7 lotti per un costo di 5,608 mld) e raddoppio Fiumefreddo-Gianpilieri (per 2,3 mld). L'alta velocità/alta capacità Brescia-Verona-Padova (8.644 milioni) prevede interventi su quattro tratte. Anche il potenziamento Linea Fortezza-Verona (4.927 mln + ulteriori costi per i tre lotti 5-7 in fase di project review) individua al momento quattro tratte.

Il potenziamento della linea Venezia-Trieste (1.800 milioni) include adeguamenti e potenziamento tecnologico accanto a interventi più impegnativi perché di nuova realizzazione come la variante di tracciato a Portogruaro, Latisana e Ronchi-Aurisina, oltre alla realizzazione di un nuovo ponte sull'Isonzo. Il completamento del raddoppio linea Genova-Ventimiglia con potenziamento tecnologico (1.540 milioni), prevede sia la realizzazione di nuove opere d'arte e nuove stazioni e fermate (anche in galleria), come Albenga, Alassio, Borghetto-Ceriale-Loano e Pietra Ligure, sia anche la dismissione di impianti esistenti.

Il completamento raddoppio Pescara-Bari (700 mln) è suddiviso in tre lotti funzionali: Ripalta-Lesina; Termoli-Campomarino; Campomarino-Ripalta. Poi c'è la Roma-Pescara, dal costo totale di 1,906 miliardi, che include una serie di nuove opere (per 602 milioni) e potenziamento della linea esistente (1,304 mld). Il potenziamento della Orte-Falconara - che impegna 3,753 miliardi di euro - si compone di 7 fasi. L'intervento di maggiore importo è il raddoppio della Foligno-Fabriano (1,919 miliardi). La realizzazione nuova linea Ferrandina-Matera La Martella vale 365 milioni di euro ha lo scopo di «collegare Mater con il sistema AV e potenziar l'offerta di trasporto pubblico locale sul territorio in termini di frequenza e qualità».

Il potenziamento della direttrice Salerno-Reggio Calabria (2.085 mln) si compone di due fasi: quadruplicamento della Salerno-Battipaglia e adeguamento tecnologico e infrastrutturale della Battipaglia-Reggio Calabria. In Sicilia, la linea Palermo-Trapani via Milo (144 milioni) consiste nel ripristino di una linea previo potenziamento e adeguamento del tracciato (con modifiche). Il potenziamento della direttrice ferroviaria Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia - costo 1,477 miliardi - è suddiviso in tre fasi. Il raddoppio Codogno-Cremona-Mantova (1,32o miliardi) prevede, in una delle due fasi in cui diviso l'intervento, anche la realizzazione di una tratta in variante al tracciato esistente. La chiusura dell'Anello ferroviario di Roma vale 547 milioni. Prevede il raddoppio della tratta Valle Aurelia-Vigna Clara, il nuovo tracciato Vigna Clara-Val d'Ala (con nuova stazione Tor di Quinto) e l'interconnessione con la Roma-Grosseto.

Il completamento del raddoppio della Pontremolese vale 2,304 miliardi ed è suddiviso in due fasi. Non manca all'appello anche il nuovo tracciato della ferroviaria Napoli-Bari (5.887 mln). Sei le fasi indicate: Cancello-Napoli, Cancello-Frasso Telesino, raddoppio e velocizzazione Frasso Telesino-Vitulano, raddoppio Apice-Orsara, raddoppio Orsara-Bovino, raddoppio Cervaro-Bovino. Sul fronte del Tpl c'è la Metropolitana di Roma - Linea C (5.832 mln). Dal testo si ricava che «è disponibile il progetto definitivo della stazione Piazza Venezia nonché lo studio preliminare della tratta T2 da Piazza Venezia a Clodio/Mazzini».

Infrastrutture idriche
La messa in sicurezza del sistema acquedottistico del Peschiera è l'intervento di maggiore importo tra le infrastrutture idriche. Vale 600 milioni di euro e prevede il raddoppio del tronco superiore «dalle sorgenti del Peschiera a Salisano che allo stato attuale ha più di 80 anni di vita ed è in funzione ininterrottamente sin dalla sua realizzazione, stante l'impossibilità di metterlo fuori servizio, per poterne verificare lo stato di conservazione». La messa in sicurezza traversa del Lago d'Idro vale 61 milioni di euro. Seguono una serie di interventi sulle dighe in Sardegna. Il completamento dell'ampliamento della Diga di Maccheronis (Nu) vale 6,5 milioni ed è separato dal ben più nutrito e impegnativo gruppo delle dighe di Monti Nieddu (Ca), di Medau Aingiu (Ca), di Cumbidanovu (Nu), di Pietrarossa (En-Ct); messa in sicurezza delle dighe Cantoniera sul fiume Tirso (Or), sul Rio Olai (Nu), sul Rio Govossai (Nu), sul Rio Mannu di Pattada a Monte Lerno (Ss), di Monte Pranu sul rio Palmas (Or). In tutto il costo è pari a 484,2 milioni di euro.

Infrastrutture portuali
Il capitolo porti include la Darsena Europa Livorno, la Diga Foranea di Genova e gli interventi a Palermo finalizzati al rilancio del polo della cantieristica navale nel porto della città. L'intervento di maggiore importo è quello toscano, che vale 860 milioni di euro e prevede la «realizzazione delle opere foranee di protezione e della nuova imboccatura portuale con approfondimento dei fondali e realizzazione del terminal contenitori». L'obiettivo della diga foranea di Genova - dal costo indicato in 700 milioni - è di «consentire l'operatività portuale dei terminali del bacino di Sampierdarena in condizioni di sicurezza in relazione all'accesso delle grandi navi portacontenitori». Tra gli interventi previsti a Palermo - per un costo di 155 milioni - c'è anche «la sistemazione de waterfront portuale» per aumentare la permeabilità tra porto e città.

Opere statali
Chiude l'elenco una serie di opere di edilizia statale, in varie città (Palermo, Catania, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Roma, Bologna, Genova, Torino e Milano). L'eventuale commissario - ammesso che venga confermata l'ipotesi di realizzare questi interventi con i "superpoteri" commissariali - si dovrebbe occupare essenzialmente di ristrutturare caserme e commissariati per le Forze dell'ordine. L'importo complessivo stimato è di 528,4 milioni di euro.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©