Urbanistica

Immobiliare, così nel «proptech» corrono fatturato e nuove formule

L'ultima idea di HomesToPeople: aste online per acquisti tra privati

di Adriano Lovera

Il periodo di pandemia, ormai prolungato, sta dando un'accelerata formidabile all'adozione delle tecnologie digitali nell'immobiliare, con il "proptech" che vive un periodo di forte crescita, nonostante sul totale del fatturato di mercato rappresenti ancora una fetta marginale. È sufficiente un breve resoconto da parte dei protagonisti per registrare una serie costante di numeri positivi. «Non c'è dubbio, il Covid ha dato una spinta al digitale. Ed è importante che, a livello di consumatori ma anche di operatori, ormai è chiaro un concetto: digital non significa low cost, dunque non è sinonimo di scarsa qualità. Semmai il contrario», spiega Daniel Debash, fondatore dell'agenzia ibrida RockAgent, che nel 2020 ha triplicato il fatturato e oggi conta 50 agenti immobiliari, tutti con rapporto d'esclusiva. Fra gli intermediari, cresce anche Homepal, passato da 1,8 milioni di ricavi del 2019 a 2,2 nel 2020.

«L'anno passato abbiamo gestito 569 transazioni, siamo a 60 collaboratori e 12 digital agents sono appena stati selezionati fra 250 curriculum ricevuti», spiegano dalla società. Questo è uno dei tratti caratteristici delle agenzie proptech: al contrario dei grandi franchising su strada, che arruolano tante figure, tra cui decine di giovanissimi collaboratori, queste puntano su profili già esperti, con una forte vocazione all'uso delle tecnologie. Homepal, a febbraio, ha messo a segno un ottimo risultato che mostra la fiducia verso il settore: nel giro di 72 ore, ha chiuso una campagna di crowdfunding da un milione su Mamacrowd. Anche Dove.it ha raggiunto il traguardo del milione di euro di ricavi, che equivale a un +150% rispetto al 2019. Anche in questo caso, la rete di agenti esclusivi aumenta e Dove.it prevede di reclutarne altri 100 nel corso del 2021. «Tecnologia e ingenti investimenti in marketing sono il cuore del business. Sono almeno 35 i software proprietari sviluppati in house, che permettono una gestione moderna di immobili, clienti e valutazioni», spiegano dall'azienda.

Corre anche Casavo, il principale player italiano dell'instant buying, che collabora stabilmente con gli agenti immobiliari e che, al di là della sua proposta di acquisto casa in tempi rapidi, si pone anche come promotore di progetti residenziali (vanta collaborazioni con Frimm). «In un anno in cui il mondo si è fermato, noi abbiamo accelerato la crescita», spiega il ceo e fondatore, Giorgio Tinacci. Dal 2018 a oggi, sono oltre 2.500 le agenzie che hanno ricevuto almeno un'offerta da Casavo, con un totale di commissioni ricevute intorno ai 3,5 milioni. Nel 2020 Casavo è sbarcata in Spagna, ha acquisito Realisti.co, tra i leader delle visite virtuali, ha lanciato la piattaforma di annunci sul sito e messo a disposizione la app Casavo Visite. Il team è arrivato a 175 persone e tra gli investitori stabili figurano nomi noti del real estate e della finanza, come Kervis Am e Marco Pescarmona.

Il proptech, oltre a crescere, non smette di sfornare novità. Tra le più interessanti, c'è HomesToPeople, appena fondata da due esperti di tecnologie digitali (Dario Cardile, presidente del board di Indigo Ai, e Paolo Castelletti). La startup si propone come piattaforma di "aste tra privati", ma non c'entra nulla con i tribunali. Semplicemente, serve a velocizzare e rendere digitale e trasparente la fase di vendita e il confronto tra le varie offerte provenute per la stessa abitazione. «Chi vende con le nostre aste, riesce a definire la trattativa in 5-6 settimane, mentre chi acquista è sicuro di pagare il giusto prezzo di mercato», spiega il founder Dario Cardile. Sul sito è disponibile tutta la documentazione (compresa quella catastale o il capitolato) relativa agli immobili in vendita, in cui ovviamente è possibile anche organizzare visite di persona. Le offerte si fanno online e si può vedere in tempo reale se ne sono arrivate altre ed eventualmente rilanciare.

HomesToPeople è stata scelta come veicolo di vendita del progetto residenziale di lusso, in corso di commercializzazione a Roma, Uptown Gardens.Nel campo della ricettività turistica, da segnalare anche 1Dest, startup nata sul lago di Garda, che effettua operazioni di restyling su interi condomini che poi si occupa di affittare e gestire, rendendo automatiche operazioni come check-in e check-out, prenotazioni, ottimizzazione prezzi. La sua particolarità è di offrire ai proprietari fideiussioni a garanzia dei pagamenti degli affitti. Nonostante la difficoltà, la società è passata dai 900mila euro di ricavi del 2019 a circa 4 milioni del 2020 e si prepara a un nuovo round di investimenti da 2 milioni.

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